C’è una nuova idea geniale per usare l’IA e farsi davvero tanti soldi velocemente: la stanno usando tutti.
Un nuovo algoritmo potrebbe facilitare il processo. Quello di fare soldi lasciando lavorare l’intelligenza artificiale. Qualche settimana fa, dei ragazzi di Roma hanno interrogato l’AI per dar forma a un modello di previsione del gioco del Superenalotto: hanno giocato il sistema e hanno vinto. Sono stati fortunati, dato che i gioco d’azzardo non può mai basarsi su calcoli precisi…
Indubbiamente, però, le persone comuni possono davvero sfruttare l’intelligenza artificiale per far soldi. In tanti, per esempio, usano la AI per gli investimenti finanziari, per creare contenuti (immagini, testi, video) da promuovere o vendere sul web, e per programmare.
I soldi veri, però, si fanno altrimenti. E sono ancora le grandi imprese e le start-up più coraggiose a riuscire a sfruttare tutto il potenziale dell’intelligenza artificiale per guadagnare. Per esempio, c’è chi, grazie all’AI, è riuscito a individuare degli enormi depositi di minerali essenziali. Parliamo di altissime concentrazioni naturali di minerali che contengono elementi fondamentali per la produzione di tecnologie e beni di uso quotidiano. Rame, argento, stagno, cobalto…
Il caso specifico è quello della Earth AI, una start-up mineraria australiana che ha utilizzato l’AI per individuare oro, cobalto, stagno, molibdeno e rame nel Nuovo Galles del Sud. In una zona da anni trascurata dalle imprese d’estrazione.
Sfruttando l’archivio nazionale di dati e sviluppando delle tecnologie proprie, la Earth AI ha dunque scavato laddove i suoi algoritmi prevedevano si sarebbe trovato qualcosa di interessante. E in effetti sono riusciti a scoprire dei depositi eccezionali. In pochi giorni, grazie a questi risultati, la start-up ha raccolto oltre 20 milioni di dollari in finanziamenti.
Sì, almeno in teoria, chiunque potrebbe utilizzare l’intelligenza artificiale per cercare minerali. Ovviamente, parliamo di soggetti che dovrebbero innanzitutto avere accesso a dati geologici super dettagliati, precisi e coerenti. E non tutti possono mettere il naso negli archivi nazionali. Inoltre, servirebbe un minino di competenza in geologia.
Dopodiché, bisognerebbe procurarsi degli strumenti avanzati. Oltre ai software specifici, occorrerebbero delle perforatrici e altri macchinari non disponibili dal ferramenta sotto casa! E c’è dell’altro. Nel nostro Paese la proprietà del sottosuolo e delle risorse minerarie è regolata dallo Stato.
Di conseguenza, anche se, grazie all’AI, Tizio scovasse un enorme giacimento di minerali nel proprio giardino, tutta la ricchezza scoperta potrebbe essergli espropriata. I beni del sottosuolo sono infatti spesso considerati beni pubblici. E per il loro sfruttamento ci vogliono concessioni particolare. Il più che si potrebbe ottenere è una compensazione per l’esproprio.
This post was published on 28 Marzo 2025 6:56
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