Le case del futuro saranno così: presto tutti dovremo vivere in fondo al mare

Una casa in fondo agli abissi
Le case del futuro saranno così: presto tutti dovremo vivere in fondo al mare - player.it

Riscaldamento globale e sovrappopolamento potrebbero costringere gli uomini a progettare nuovi insediamenti in fondo al mare.

Case e cittadine subacquee… L’idea è affascinante e al tempo stesso spaventosa. Ma non si tratta di uno scenario da escludere a priori. Il mondo subacqueo è ancora in larga parte sconosciuto, ma di certo gli abissi sono più vicini e, dunque, disponibili dello spazio. Inoltre, gli oceani potrebbero offrire all’uomo immense e importantissime risorse indispensabili, come minerali, gas e fonti di energia rinnovabile.

Ecco perché tantissimi studiosi lavorano ancora alla progettazione di insediamenti subacquei utili non solo a esplorare meglio gli abissi ma anche a facilitare l’accesso a queste risorse. Inoltre, nel caso in cui la vita in superficie dovesse rivelarsi impossibile, potrebbe essere molto più conveniente colonizzare le profondità del mare che raggiungere la Luna o altri corpi celesti.

Ma come sarebbero fatte le case sottomarine del futuro? Un’idea può esserci fornita da una ricerca che un milionario anonimo sta finanziando al largo della costa del Galles: un insediamento umano permanente. Il loro progetto si chiama Deep e mira alla costruzione di vari edifici sottomarini in grado di accogliere essere umani (non per due o tre giorni ma a lungo termine) a partire dal 2027.

Deep, la casa sottomarina: ecco com’è fatta

A quanto pare, Deep sarà una struttura all’avanguardia che comprenderà unità abitative, una scuola di formazione e una piattaforma per mini-sommergibili. Veicoli che dovranno portare le persone negli spazi abitabili posti a 80 metri di profondità. Queste case, chiamate sentinelle, saranno utilizzate per addestrare gli scienziati, o per chi volesse affittarle, per studiare gli oceani o per vivere un’esperienza fuori dal comune.

Una medusa
Deep, la casa sottomarina: ecco com’è fatta – player.it

Gli scienziati vorrebbero che la struttura potesse essere mobile, come un ascensore. Dunque, si avrebbe a che fare con una struttura agganciata a un pilastro, capace di salire e scendere di profondità. Secondo i progettisti, le case potrebbero essere portate fino a 200 metri di profondità, ovvero fino al punto in cui arriva la luce solare. E, per ora, sempre secondo i progettisti, gli ospiti saranno in grado di rimanere all’interno delle case fino a ventotto giorni.

A livello tecnico, sarà complicato dotare le strutture di sistemi avanzati per la gestione dell’aria, dell’acqua e dei rifiuti. Sistemi di filtrazione e riciclo dell’aria possono essere creati senza troppi problemi. Per l’acqua e gli scarti ci sono invece più criticità. L’altro grosso nodo da affrontare è quello della pressione.

Jacques Cousteau provò a fare qualcosa di simile già negli anni ’60, costruendo un cilindro di acciaio lungo cinque metri e largo due e mezzo al largo di Marsiglia, a una profondità di 10 metri. Immaginava case con cupola trasparente, per poter ammirare gli abissi, e collegate tramite tunnel o navette subacquee per permettere il trasporto tra le diverse abitazioni e le strutture comuni.