Apple si trova a difendere alcuni dei suoi prodotti più venduti in tribunale: il motivo sarebbero sostanze tossiche al loro interno. La risposta della società della Mela è però chiara.
Altre volte in passato è capitato di trovarci a dover parlare di grandi società portate in tribunale perché i prodotti o i servizi offerti avevano ripercussioni negative sugli utenti finali. E anche in altre occasioni in passato proprio Apple è stata al centro di alcune class action.
![prodotti apple tossici](https://www.player.it/wp-content/uploads/2025/01/prodotti-apple-2812025-player.it_.jpg)
Non era però ancora mai capitato che il motivo per cui la società della Mela fosse portata in un’aula di tribunale derivasse dal pericolo di sostanze tossiche presenti nei prodotti che vende. L’accusa sarebbe quella di utilizzare sostanze che sono già conosciute a livello mondiale mondiale per la loro pericolosità. E sarebbero in qualcosa che è perennemente a contatto con la pelle. Ma Apple ha già rilasciato una dichiarazione ufficiale.
Apple vende prodotti tossici?
Come finirà possiamo immaginarlo: Apple dovrà difendersi molto probabilmente in una class action. Ma per capire la fine torniamo all’inizio. Lo scorso mese di dicembre alcuni ricercatori della Università Notre Dame di Parigi hanno pubblicato i risultati di uno studio condotto su una serie di dispositivi indossabili. 22 dispositivi diversi pescati tra quelli che adulti, bambini e anziani indossano sempre di più e sempre più spesso.
![apple watch cinturino pfas](https://www.player.it/wp-content/uploads/2025/01/apple-watch-2812025-player.it_.jpg)
Su nove di questi prodotti sono state rintracciate importanti quantità di sostanze tossiche nei cinturini. Nello specifico una sostanza che rientra nel pericoloso gruppo degli PFAS. Sostanze che sono già state ampiamente studiate e che hanno effetti gravi e che in alcuni casi sono anche tra i fattori di rischio di alcune forme tumorali.
Tra i modelli di smartwatch di vario tipo che sono stati analizzati alcuni sono proprio quelli di Apple delle serie Sport, Ocean e Nike Sport. La società della Mela ha per questo già diffuso una comunicazione ufficiale.
Una comunicazione ufficiale che da una parte riconosce la pericolosità di questi materiali, dall’altra garantisce però che tutto quello che esce dalle linee di fabbrica è stato sottoposto a test anche da parte di laboratorio indipendenti e che quindi sono oggetti sicuri.
Nella stessa dichiarazione però Apple riconosce che c’è la necessità di eliminare via via le sostanze PFAS e che queste sono comunque presenti lungo la linea di produzione. La dichiarazione del colosso si conclude però sottolineando che la sostituzione con altro avverrà innanzitutto con il tempo ma che avverrà solo con materiali che non si rivelino in qualche modo peggiori anche degli PFAS.
Come accennavamo all’inizio, questo studio ha già aperto una class action nei confronti del colosso della Mela. Sarà molto interessante a questo punto proprio vedere se sarà possibile conoscere l’eventuale composizione dei materiali dei cinturini degli smartwatch incriminati e se quindi le preoccupazioni scaturite dalla ricerca dell’università di Parigi sono fondate.