Microsoft sembra intenzionata a proseguire su una strada sulla quale tanti utenti non hanno voglia di camminare ma la società non fa marcia indietro e anzi rincara la dose.
Siamo arrivati alla fine del 2024 e la questione relativa al sistema operativo Windows 11 non si è risolta. A meno di non prendere le ultime dichiarazioni da parte di Microsoft come l’ultimo atto.
In effetti il tono è piuttosto perentorio e il ragionamento non manca di logica. Sta di fatto però che gli utenti non ci stanno e la quantità di commenti arrabbiati lo dimostra.
Microsoft non arretra sul TPM 2.0, computer in discarica?
Se possedete un PC su cui non è montato Windows 11 ancora è probabile che periodicamente, all’avvio, vi troviate con una schermata azzurra in cui vi viene ricordato che l’anno prossimo terminerà ufficialmente il supporto al vostro OS e che dovete cominciare a pensare che è ora di passare a Windows 11.
E magari ci avete anche già pensato. Il problema però sono i requisiti. Windows 11 a quanto pare ha bisogno di una serie di componenti presenti all’interno della macchina per poter funzionare a dovere. Uno di questi requisiti è quello che sta facendo infuriare i possessori di computer di mezzo mondo.
Si tratta del Trusted Platform Module 2.0, conosciuto anche come TPM 2.0. Un requisito che, come spiega Steven Hoskin in un post sul blog di Windows è indispensabile per garantire un elevato grado di sicurezza ai computer e alle attività degli utenti. Il discorso di Hoskin non fa una piega ed è ovviamente molto logico.
Come però sono altrettanto logici i commenti stizziti di chi ha deciso di rispondere a questo post. Sottolineando innanzitutto la quantità di inutili rifiuti digitali che Microsoft rischia così di produrre. Rifiuti digitali che sono computer che, solo per la mancanza del TPM, non possono eseguire l’upgrade nonostante siano magari dei behemoth di potenza pagati dai proprietari a caro prezzo.
Il requisito però sembra essere imprescindibile. Alcuni per questo, oltre a sottolineare come Windows 11 sia il peggior sistema operativo mai visto arrivando a superare anche l’odio che gli utenti Microsoft hanno dimostrato per esempio nei confronti di Windows Me e Windows Vista, ci sono quelli che dicono che è arrivato finalmente il momento di salutare Microsoft e passare per esempio a Linux o sostituire i PC su cui gira Windows con qualche prodotto Apple.
Ma ci sono anche alcuni commenti che danno degli spunti su cui forse la società potrebbe riflettere. Accanto alla nota che per esempio gli utenti Enterprise continueranno a ricevere aggiornamenti fino al 2035 mentre tanti utenti consumer vengono costretti a buttare il loro computer, c’è chi propone semplicemente di mettere una spunta a un accordo per cui gli utenti dichiarano di essere consapevoli che possono andare incontro a qualche problema.