L’intelligenza artificiale per Google sta facendo molto di più di quanto siamo abituati a pensare e lo sta cambiando dall’interno.
Sono ormai diversi anni che si parla di intelligenza artificiale e delle sue enormi potenzialità con una grande fetta di popolazione visibilmente preoccupata per la diffusione sempre più ingente di questa tecnologia dato che, come si parla ormai da diverso tempo, c’è bisogno di una regolamentazione quanto prima a livello comunitario per cercare di evitare l’utilizzo sconsiderato e, purtroppo, anche illegale di questo strumento.
Lo scopo principale delle aziende tech che si stanno sempre più affidando alle IA è quello di rendere la vita degli utenti e il loro lavoro molto più semplice, efficace e immediato: per questo motivo le tecnologie dotate di intelligenza artificiale sono sempre più presenti all’interno di software e hardware progettati dai grandi colossi dell’informatica moderna come Microsoft, Google, Apple e Meta.
Google, in particolare, sembra puntare moltissimo sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale tanto da usufruire di questo strumento non solo per offrire agli utenti esperienze sempre più soddisfacenti, come nel caso di Gemini, ma anche per uso personale in modo da velocizzare i processi di creazione dei loro prodotti che poi vengono messi sul mercato o, in generale, messi a disposizione del pubblico su internet.
Una delle polemiche più diffuse che si animano quando si parla di intelligenza artificiale è sicuramente quella relativa al pessimismo verso un futuro dove tutti i lavori verranno eseguiti da macchine e non ci sarà più spazio per gli esseri umani: per quanto possa sembrare uno scenario plausibile, è chiaramente un’estremizzazione dato che la situazione potrebbe andare molto diversamente e un primo assaggio viene fornito proprio da Google che di recente ha parlato di come ha inserito l’IA all’interno delle loro catene di montaggio.
L’amministratore delegato di Google ha infatti sottolineato come da qualche tempo ha implementato macchine dotate di intelligenza artificiale all’interno dei loro processi creativi per la scrittura dei codici dei loro prodotti: il processo di codifica, secondo le parole dell’azienda di Mountain View, sarà molto più semplice e veloce e sarà anche meno pesante per tutto il team di ingegneri e informatici che di solito lavorano a questo tipo di processi.
Non si tratta di una piccola parte dell’intero ecosistema di Google ha essere in mano alle IA, ma addirittura più del 25% di tutti i codici dei prodotti di Big G sono generati da intelligenza artificiale; si tratta di uno scenario che per alcuni potrebbe sembrare molto preoccupante per quanto detto in precedenza, ma come specificato da Google stessa è comunque necessario l’intervento umano in tutto questo processo con informatici e ingegneri in carne e ossa che hanno il compito di controllare e revisionare che tutto il codice sia stato generato in maniera corretta.
This post was published on 2 Novembre 2024 18:30
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