Netflix ha appena cancellato in gran segreto una serie davvero molto particolare, con dei temi poco trattati.
Netflix continua a pianificare il futuro con grandissima attenzione, cercando sempre di prestare la massima cura nel comprendere quali sono le mode, i contenuti più interessanti e soprattutto quelli che più vengono consumati, sulla propria e sulle altre piattaforme, così da continuare a dominare il mercato dello streaming.
Un settore del tutto nuovo, che di fatto è stato creato dalla grande N rossa e che non si è più fermato ma anzi ha continuato a crescere a dismisura, soprattutto durante gli anni di Covid-19. Ora i numeri sono inevitabilmente un po’ calati e la concorrenza è ancora più agguerrita, proprio per questo bisogna sempre trovare grandi contenuti.
Impedire al pubblico di disdire il proprio abbonamento, facendolo restare un altro mese sulla piattaforma, e quindi incassando, permette a Netflix di continuare ad esistere. Moltiplicando quella piccola cifra di un solo utente fedele per decine di milioni di persone in tutto il mondo ed ecco che fa la differenza. Per accontentarle però certi progetti finiscono con l’essere cancellati.
Il prodotto Netflix in questione sarebbe dovuto essere un documentario a episodi che si sarebbe focalizzato in modo particolare sul caso di George Phillip Gall, un ragazzo di 26 anni che circa trenta anni fa è sparito nel nulla, e sul quale ci sono delle teorie davvero molto particolari che fanno venire i brividi.
Secondo il Times Reporter, il documentario “Vampires in Gem City” avrebbe rivelato che a Dayton esiste la seconda congrega di vampiri più grande degli Stati Uniti e avrebbe usato il caso di George per cercare di esaminare esattamente il tessuto socio-culturale della città.
Secondo quanto riportato dalle autorità, infatti, Gall è scomparso nel 1994 dopo essere sceso da un autobus nei pressi del nightclub a tema gotico, l’Asylum. Lo Stato dell’Ohio ne ha dichiarato la morte nel 2002.
Le voci sui vampiri sono iniziate però più tardi, circa nel 2008, dopo che un agente di polizia in pensione di Dayton ha raccontato al Dayton Daily News che un barista del nightclub gli aveva detto che Gall sarebbe stato sacrificato in un rituale occulto, con diversi indizi che davano credibilità a questa ipotesi.
Il produttore del documentario di Netflix, M. Elizabeth Hughes, avrebbe inviato un’e-mail a Phelan, lo zio materno del ragazzo scomparso, per confermare che Netflix non avrebbe trasmesso il documentario e avesse deciso di cancellare tutto il progetto.
This post was published on 30 Agosto 2024 6:00
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