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Anche il mouse funziona con un abbonamento mensile: l’idea che potrebbe cambiare il mercato del gaming

Un mouse che dura per sempre, pagato con un abbonamento mensile: la folle idea che sta dividendo il web tra pro e contro.

Stiamo virando piano piano, come società di consumo, verso un mondo fatto sempre più di abbonamenti a pagamento. Un’idea geniale alla base, che funziona eccome. Permette infatti di dilazionare un grosso pagamento iniziale in un arco temporale piuttosto esteso, mentre si fidelizza il cliente e lo si porta a diventare in qualche modo legato e affezionato a quell’abbonamento.

In un mondo in cui gli stipendi sono sempre meno ricchi, l’instabilità economica è l’unica certezza e il futuro fa venire i brividi, ecco che avere queste piccole certezze, pagate mensilmente, poco alla volta, ci permette comunque l’accesso a beni e servizi che altrimenti non potremmo permetterci. Immaginate quanti potrebbero iscriversi a Netflix se la loro formula prevedesse un pagamento immediato di 215 euro per tutto l’anno (il piano più costoso moltiplicato per 12 mesi).

E sono sempre di più le realtà che mirano ad abbracciare questo modello, proponendo i propri beni e i propri servizi come un abbonamento da pagare mensilmente, per una cifra relativamente modica, affinché tutti possano permetterselo e nessuno disdire il tutto. E sta succedendo anche nell’industria hardware per il PC.

L’hardware in abbonamento mensile: è questo il futuro della tecnologia?

L’anno scorso c’è stata una grande polemica per il piano di HP, che voleva proporre le sue stampanti in abbonamento. Invece di acquistare l’hardware completo, si poteva abbonarsi ad un modello in questione e pagare mensilmente per le cartucce originali. La furia del web ha fatto cambiare idea alla dirigenza e ora è tutto nel dimenticatoio.

La controversa idea del mouse in abbonamento – Player.it

In queste ore un altro rispettabile e amato titano dell’industria tecnologica ha parlato della possibilità di un mouse che duri per sempre, proprio sul modello dell’abbonamento mensile. La polemica è nata quando Hanneke Faber, il nuovo CEO di Logitech, ha affrontato l’argomento in un’intervista a The Verge, che subito ha attirato le critiche del web e causato ora il dietrofront.

Ora è stato specificato che che il mouse in abbonamento non è un vero prodotto, ma solo “un provocativo pensiero sulle possibilità future di un’elettronica di consumo più sostenibile“, si legge in una nota. Per ora Logitech boccia il progetto, ma chissà se in futuro proprio questo marchio o altri giganti nel settore tech, e in particolare in quello gaming, potrebbero ritornare con questa idea. Solo il tempo ce lo dirà.

This post was published on 11 Agosto 2024 19:30

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