Storie di tecnologia a fin di bene.
In un mondo in cui la tecnologia avanza così rapidamente che la persona comune fatica a starle dietro, ogni nuova istanza viene guardata con una punta di sospetto. Difficile dar torto agli scettici, quando nuovi strumenti vengono sbandierati come rivoluzionari e poi si portano dietro una scia di malintenzionati che pensano solamente a come farci soldi sulla pelle dei poveracci – sì, ogni riferimento alla blockchain è puramente intenzionale.
Per fortuna ogni tanto arrivano buone notizie a ricordarci quanto la tecnologia possa essere utile, se usata a fin di bene, come ad esempio aiutare la ricerca scientifica. È ciò che sta avvenendo grazie a un potente tool messo a disposizione da Google.
Google ha appena rilasciato AlphaFold 3, nuova iterazione del suo tool iper-tecnologico che, grazie ad avanzati algoritmi di intelligenza artificiale e alla potenza dei server dell’azienda di Mountain view, è in grado di predire con un inedito grado di precisione le modalità con cui le proteine interagiscono con altre molecole all’interno delle nostre cellule, oltre che la struttura delle proteine stesse.
A quanto pare con questa nuova versione del tool Google ha fatto le cose particolarmente in grande, tanto che ora AlphaFold ha ampliato le proprie capacità predittive, non limitandosi più alla sola individuazione delle proteine, ma specializzandosi anche in altri tipi di molecole, come gli acidi nucleici – aiutando quindi a mappare la struttura di DNA e RNA interni a singole cellule. Insomma molte delle attività e degli scambi chimici che avvengono tra le molecole interne alle nostre cellule stanno per essere finalmente svelate.
La nuova versione di AlphaFold potenziata dall’intelligenza artificiale sta per essere messa a disposizione di studiosi e centri di ricerca di tutto il mondo, che potranno saggiarne le capacità. Le possibilità di applicazione ovviamente sono innumerevoli, e probabilmente ora come ora non riusciamo nemmeno a immaginarcele tutte. Tanto per dirne una, conoscere meglio le reazioni chimiche che avvengono all’interno delle cellule permetterà di misurare meglio l’impatto che l’assunzione di certi farmaci ha sul nostro organismo, dunque aumenterà la medicina di precisione e consentirà di sviluppare sempre più delle cure “su misura” per ogni singolo paziente, in virtù dello specifico comportamento delle sue cellule.
Senza contare che l’accesso alla potenza di calcolo dei server di Google, oltre alla sua struttura decentralizzata per definizione (trattandosi di un tool cui si accede online) permetterà ai entri di ricerca e alle università di tutto il mondo di avere accesso a uno strumento potentissimo a un costo irrisorio, velocizzando processi di ricerca che avrebbero potuto richiedere mesi – se non anni – e costi esorbitanti. Insomma una bella notizia per la scienza e una bella speranza per il futuro.
This post was published on 14 Maggio 2024 18:30
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