Recentemente si è molto parlato dell’esistenza di un sito che ha raccolto in maniera illecita miliadi di messaggi pubblici da Discord vendendoli al miglior offerente; dopo un periood di incertezza Discord ha preso dei provvedimenti.
Qualcuno di voi lettori conosce spy.pet? Probabilmente, a meno che non abbiate qualche perverso interesse per i messaggi Discord degli sconosciuti o non dobbiate fare il training a una intelligenza artificiale generativa con la lingua tipica di internet, la risposta è no. Questo sito è finito recentemente sotto i riflettori perché, a seguito di un’indagine portata avanti da 404 Media (sempre siano lodati, i migliori in ambito reportistica tech nel mondo), raccoglieva miliardi di messaggi per poi metterli in vendita al migliore offerente.
Discord ci ha messo un po’ ma alla fine ha deciso di muoversi e lo ha fatto utilizzando il classico strumento del web: un bel banhammer (e qualche denuncia sottobanco, probabilmente).
Che sta succedendo tra Discord e Spy.pet?
Ai microfoni di 404 Media, Discord ha dichiarato di aver bannato tutti gli account collegati a spy.pet che è riuscito a trovare; la compagnia, quando il report di 404 è uscito pubblico, stava già indagando sulla questione evidenziando come fosse già pronta all’azione in caso di violazioni del TOS e delle linee guida delle comunità.
Al momento Spy.pet risulta essere offline e il numero di server Discord a cui ha accesso è diventato 0 il 25 Aprile.
Secondo quanto dichiarato a 404 media, spy.pet era riuscito ad avere accesso soltanto a server Discord pubblici o a server Discord il cui link di invito era finito in un server pubblico.
Un amministratore di Spy.pet ha confermato che Discord aveva bannato almeno alcuni dei suoi bot, ma ha dichiarato che il server count presente sul sito web risultava azzerato non a causa del “fallimento” dell’operatività del servizio, quanto a un problema di codice. Sempre un portavoce di Spy.pet ha dichiarato che la messa offline del sito non è direttamente correlata alle azioni legali di Discord e hanno negato di aver pensato il servizio come “uno strumento da utilizzare per l’harassment” nonostante ci siano prove dell’utilizzo dei contenuti da parte di utenti di Kiwi Farms, un sito tristemente noto per essere luogo di stalking, doxxing e molestie varie.
Da notare che, anche se Discord non avesse preso provvedimenti contro Spy.pet, è abbastanza improbabile che quest’ultimo sarebbe durato a lungo. Il sito, infatti, viola in maniera pesante diversi leggi come ad esempio il nostro mai chiacchierato abbastanza GDPR o il Children’s Online Privacy Protection Act (COPPA) Americano.