Negli USA è già storia, mentre in Europa mancano pochi mesi allo shutdown.
La notizia era arrivata come una doccia fredda già lo scorso autunno, e chiunque sperasse in un inversione di rotta da parte dell’azienda di Mountain View ha visto infrangersi le ultime possibilità all’inizio di questo mese, quando Google ha ufficialmente dismesso la sua applicazione Google Podcasts negli USA. Non si tratta di una decisione limitata all’altra sponda dell’Atlantico, infatti la misura estrema riguarda l’intero mondo, che sta per dire addio per sempre a una delle più funzionali app di podcast oggi su piazza, nonché la più conveniente, essendo del tutto gratuita.
A fine settembre 2023 gli utenti di Google Podcast avevano ricevuto una comunicazione via e-mail che preannunciava la dismissione del servizio. Si trattava di parole inequivocabili che lasciavano ben poco spazio a un possibile ripensamento da parte dell’azienda. D’altronde negli anni Google ci abituati a eutanasie eccellenti con cui ha mandato al macero progetti ciclopici in cui aveva investito una marea di soldi e/o anni di sviluppo: da Google Glass a Google Stadia, tanto per citare due casi clamorosi, l’elenco sarebbe troppo lungo per esaurirlo in questa sede.
Eppure ancora una volta la big tech ci è ricaduta, anche se a onor del vero non si tratta di un addio, ma di un arrivederci: Google infatti non ha intenzione di dismettere completamente la piattaforma di ascolto podcast, bensì di integrarla nel suo servizio YouTube Music, che diventerà in tal modo una piattaforma di audio streaming a 360 gradi in grado di competere con altri big del settore, in primis ovviamente Spotify che peraltro sta per aumentare le proprie tariffe, con una maggiorazione proprio sul tier di abbonamento che include l’ascolto dei podcast. Insomma Google ha deciso che scindere le sue offerte in due servizi differenti non le giovava, ma quel che è certo è che la nuova soluzione non gioverà alle tasche degli utenti, che d’ora in poi dovranno sborsare un canone mensile per usufruire del medesimo servizio (attualmente il piano individuale di YT Music costa €9,99/mese).
Di recente, abbiamo annunciato che Google Podcasts non sarà più disponibile a partire dal prossimo anno. Ti abbiamo contattato direttamente per informarti di cosa accadrà.
– e-mail inviata da Google agli utenti di Google Podcasts – 27/09/2023
Al momento, non cambierà nulla. Potrai continuare a utilizzare Google Podcasts come di consueto. I podcast saranno disponibili su YouTube Music entro la fine dell’anno. Nei primi mesi del 2024, inizieremo a implementare strumenti nella tua regione che ti consentiranno di trasferire le iscrizioni ai podcast da Google Podcasts. Su YouTube Music, potrai ascoltare i tuoi podcast come su Google Podcasts. Infatti, non è necessaria un’iscrizione a pagamento. Se YouTube Music non fa per te, gli strumenti ti consentiranno di scaricare un file contenente le iscrizioni ai podcast, che potrai caricare su un app che ne supporta l’importazione. Google Takeout è a tua disposizione qualora volessi esportare i dati di Google Podcasts dal tuo Account Google.
Siamo consapevoli che si tratta di un grande cambiamento e vogliamo ringraziarti per la tua fedeltà in qualità di utente di Google Podcasts. Ti contatteremo direttamente con maggiori dettagli nel corso dei prossimi mesi.
Questa la comunicazione inviata da Google lo scorso settembre. Il 2 aprile, pochi giorni fa, si è passati dalle parole ai fatti, con lo “spegnimento” del servizio negli USA. Per quanto riguarda il nostro continente, invece, è previsto un piccolo margine ulteriore: la dismissione del servizio è fissata al prossimo 24 giugno. Dopo quella data dovremo iscriverci a YouTube Music oppure optare per un’app concorrente per poter continuare ad ascoltare i nostri podcast preferiti. Qualora volessimo spostare in blocco le nostre iscrizioni da una app all’altra, possiamo sfruttare il tool Google Podcasts Manager, che rimarrà a disposizione degli utenti fino al prossimo 29 luglio, dopodiché anche quello sparirà assieme al ricordo di una bella applicazione sacrificata sull’altare del profitto.
This post was published on 10 Aprile 2024 6:00
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