Le Nazione Unite hanno approvato il primo consenso globale alla risoluzione contro rischi dell’Intelligenza Artificiale.
Le intelligenze artificiali hanno rappresentato in toto l’argomento focale di tutto il 2023, non solo strettamente nell’ambito tecnologico, ma in generale sono state le protagoniste di tante discussioni d’attualità sul web e anche in televisione. Il percorso di crescita e di consapevolezza delle persone in merito alle IA è stato graduale, ma allo stesso tempo repentino e ha fatto nascere nel corso del tempo numerose controversie a riguardo.
Inizialmente, quando le IA generative come ChatGPT, hanno cominciato a diffondersi globalmente e a divenire di uso pubblico la maggior parte degli utenti è stata a dir poco entusiasta di questa tecnologia che ha cominciato a diffondersi non solo per l’uso domestico, ma anche in diversi campi di studio come l’informatica e la medicina. Ben presto, però, sono cominciate a emergere le prime ombre legate all’intelligenza artificiale che ben presto hanno reso necessaria l’adozione di regole e leggi a riguardo.
Nel corso degli anni, proprio attraverso strumentazioni dotate di intelligenza artificiale, si è assistito a diverse problematiche che hanno fatto storcere il naso a diverse persone: violazioni di copyright, utilizzi impropri di immagini personali, violazione della privacy degli utenti, contenuti illegali a sfondo sessuale, truffe e altre azioni illecite che venivano portate avanti attraverso proprio l’utilizzo delle intelligenze artificiali.
Quanto appena descritto nel precedente paragrafo ha chiaramente fatto sorgere numerose polemiche e preoccupazioni di vario genere: autori e creatori stanno portando avanti una lunga battaglia per difendere il diritto d’autore e impedire che attraverso l’IA questo si possa violare così facilmente, inoltre, si sente davvero ormai la necessità di proteggere la privacy degli utenti online i cui dati personali e la propria identità possa venir rubata attraverso strumentazioni dotate di intelligenza artificiale.
Inizialmente questa situazione non aveva allarmato particolarmente, ma tutto ciò che concerne la tecnologia delle intelligenze artificiali è divenuto così preponderante per la vita delle persone che si è reso necessario anche l’istituzione di personalità governative e congressi politici per cercare di porre un freno alle potenzialità di questa tecnologia che da costruttiva stava diventando e sta diventando sempre più distruttiva.
Nel corso del 2023 si sono tenute già diverse assemblee e diversi incontri governativi per cercare di mettere una toppa a queste problematiche: lo scorso novembre c’è stato il primo accordo multi-stato riguardante proprio le discussioni sull’IA, ovvero la Dichiarazione di Betchley, firmata e approvata da 28 stati tra cui anche la comunità europea, gli Stati Uniti e la Cina; ma proprio qualche giorno fa è stato raggiunto il primo consenso globale contro i rischi dell’IA firmato dalle Nazioni Unite.
Per la prima volta nella storia questo argomento è stato affrontato dalle Nazioni Unite, ovvero l’ente politico, economico, sociale più importante del mondo intero, formato da 193 Stati membri più 2 osservatori che sono la Santa Sede (Città del Vaticano) e la Palestina. Si tratta di un passo da gigante verso la regolamentazione delle intelligenze artificiale dato che, come già sottolineato da molti, si tratta della prima risoluzione globale verso i rischi appurati dell’IA.
Questa risoluzione, proposta dagli Stati Uniti e approvata da 122 Stati membri dell’ONU, punta a risolvere alcune problematiche che sono state riscontrate nell’utilizzo e nella diffusione dell’IA: violazione dei dati personali, violazione delle politiche sulla privacy, violazione dei diritti umani garantendo dunque un monitoraggio più attento di questa tecnologia.
La risoluzione è stata presa di buon grado anche dalle principali aziende tech, come Microsoft, la quale su X ha pubblicato un post attraverso le parole del suo Presidente Brad Smith il quale ha dichiarato tutto il suo sostegno per ciò che è stato approvato dall’ONU. Non è ancora certo se ci saranno delle conseguenze e dei miglioramenti tangibili sul breve periodo, ma possiamo comunque parlare di un grande passo per l’umanità.
This post was published on 24 Marzo 2024 7:30
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