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L’Ai che sfida ChatGPT è sempre più presente su Android | Così usate gemini sul vostro smartphone per ogni cosa

L’intelligenza artificiale di Google farà capolino sempre più spesso nel normale utilizzo di un telefono cellulare durante il coso dei prossimi anni; Google sta infatti cercando di introdurre il suo Gemini dappertutto, anche all’interno di auto e messaggi!

Recentemente abbiamo parlato di tutte quelle che sono le migliorie che renderanno Android 15 più goloso rispetto al passato, tra migliore integrazione dell’hardware con lo smartphone e un generale miglioramento dell’efficienza e delle prestazioni. Tra le prossime cose che Google porterà alle dita di noi utilizzatori di telefoni Android troveremo anche Gemini, in una versione un po’ più presente e asfissiante di quanto in realtà non lo sia ora.

Qualcuno voleva Google Gemini dentro i messaggi?

Non vedete l’ora di mandare qualche messaggio a Gemini per ricevere informazioni senza dover aprire un sito web, vero? Beh, Google in questo momento sta testando esattamente questo genere di funzionalità, il tutto senza richiedere all’utente finale un abbonamento a Google One (almeno per il momento).

Attraverso l‘introduzione di Gemini all’interno dell’applicazione di messaggistica standard di Google, la compagnia cerca di far posizionare la sua intelligenza artificiale generativa all’interno di quella definizione di “partner” per le conversazioni, per quanto al momento questa integrazione sia disponibile soltanto in inglese e non dappertutto (non arriverà al momento in Italia, per dirne una).

Anche Android Auto riceverà un aggiornamento legato all’intelligenza artificiale; sfruttando quest’ultima infatti l’utente potrà farsi riassumere i testi o le discussioni provenienti da una qualsiasi applicazione di messaggistica chat tenendo nel mentre gli occhi sulla strada. A questo va aggiunta anche la possibilità di poter rispondere in maniera automatica e intelligente, magari suggerendo il proprio orario di arrivo previsto in caso una chat se ne esca con una domanda simile e utilizzando i dati di Google Maps per offrire informazioni precise.

Gemini come strumento di assistenza e accessibilità

L’intelligenza artificiale generativa di Google sarà anche al centro di alcuni aggiornamenti legati agli strumenti per l’accessibilità in Lookout e Maps, permettendo a sempre più persone di utilizzare in maniera completa le applicazioni e gli strumenti di Google a loro vantaggio. 

All’interno di Maps, ad esempio, è stata integrata una mini versione di Google Lens che permette agli utenti ipovedenti di identificare dei luoghi specifici attraverso la fotocamera fornendo, nel mentre, informazioni rilevanti attraverso l’audio. Se non riuscite a leggere gli orari di apertura e chiusura di un luogo da oggi potrete chiederlo al vostro smartphone, che è in grado di “leggere” quello che vede con la fotocamera.

Discorso similare per Lookout, che è un’applicazione per la visione assistita che grazie all’utilizzo di gemini è in grado di generare in maniera automatica descrizioni per le immagini sfruttando l’intelligenza artificiale; se in precedenza Lookout si doveva affidare agli alt text, attraverso l’integrazione di Gemini questa volta sarà in grado, in maniera completamente autonoma, di interpretare ciò che si vede a schermo, con tanto di capacità di leggere le foto online e le foto condivise all’interno dei messaggi.

Per il momento entrambe queste funzioni sono disponibili soltanto in lingua inglese ma, almeno, sono disponibili in tutto il mondo; nel corso dei prossimi mesi potremmo vedere versioni in Italiano dei suddetti strumenti.

Qualche buona notizia non legata alle intelligenze artificiali

Non c’è stato soltanto spazio per l’intelligenza artificiale all’interno degli annunci dell’MWC di Barcellona, bensì ci sono stati anche degli spazietti per parlare di altre piccole modifiche fatte ad Android.

Esempio: con un recente aggiornamento è stato semplificato il procedimento che permette all’utenza di cambiare il dispositivo di output quando si utilizza Spotify, oppure è stato finalmente integrato il supporto per le annotazioni scritte a mano all’interno di Google Documenti, questo sia su smartphone che su tablet. Tutto questo è possibile anche con una buona varietà di strumenti di disegno digitale e di colori; che si voglia quindi scrivere o evidenziare qualcosa lo si può fare in velocità. 

This post was published on 27 Febbraio 2024 5:00

Graziano Salini

Perennemente alla ricerca di legami tra argomenti distanti tra loro, con una certa predilezione per musica e videogiochi. Faccio il possibile per fare in modo che ci siano meno errori di concetto possibili sugli articoli di Player.it, grande fan degli errori grammaticali invece, quelli fanno sempre ridere. Quando non sto amministrando questo sito lavoro mi occupo di spiegare cose difficili in maniere semplici su altri siti, su tematiche molto meno allegre dei videogiochi.

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