Ormai raschia il fondo del barile facendo video su quanto sia bello il menù Start!
Non sarà che la gente è stufa di scaricare aggiornamenti in continuazione? Oggigiorno ci siamo rassegnati al fatto che, almeno per quanto riguarda i dispositivi mobili, gli aggiornamenti delle app sono un male con cui bisogna imparare a convivere. La gente però non sembra disposta allo stesso sacrificio anche riguardo i PC, fisso o portatile che sia. A quanto pare infatti la stragrande maggioranza dell’utenza PC è rimasta fedele a Windows 10, malgrado l’undicesima versione del sistema operativo di Microsoft sia stata rilasciata a ottobre 2021! L’azienda di Redmond non sa più cosa inventarsi per convincere la gente ad effettuare l’upgrade, e le pubblicità che pubblica per questo scopo non aiutano particolarmente…
D’altronde, se una cosa funziona, perché cambiarla? Questa regola d’oro, che insegna la virtù del risparmio e del riuso, non è sempre applicabile all’ambito tecnologico, tantomeno a quello specifico dell’informatica dove l’evoluzione dei sistemi è talmente rapida da richiedere continui aggiornamenti tanto sul fronte hardware quanto su quello software. Che sia una funzionalità aggiuntiva, il supporto ad un dispositivo più recente o la semplice correzione di bug, gli update di programmi o di un intero sistema operativo è una pratica non solo inevitabile ma ahimè sempre più frequente e che può comportare un certo fastidio.
A onor del vero va spezzata una lancia nei confronti di Microsoft, che negli ultimi anni ha abolito la politica degli aggiornamenti continui in favore di update cumulativi più corposi rilasciati a cadenza semestrale o annuale. Infatti per la seconda metà dell’anno in corso è atteso il prossimo aggiornamento di Windows 11 che lo aggiornerà alla build 24H2, con numerose novità e l’introduzione di nuove funzioni per Copilot, l’assistente AI che ha recentemente fatto la sua comparsa come applicazione integrata al sistema operativo, in grado di semplificare l’interazione uomo-macchina con tantissime funzionalità interessanti. A quanto apre però queste succose novità non riescono ad ingolosire la maggior parte dell’utenza PC che, secondo le analisi statistiche condotte da Statcounter, rimane per il 66% ancorata al caro vecchio Windows 10. Alla nuova versione dell’OS spetta infatti solamente il 27% del parco macchine attualmente in uso, una situazione migliorata leggermente rispetto all’anno precedente in cui la bilancia misurava un rapporto 73-19, ma ancora fortemente sbilanciata.
C’è poco da fare, gli utenti non vedono ancora ragioni sufficienti per effettuare il “grande balzo in avanti” e mandare in pensione Windows 11. Tanto più che Microsoft non sembra essere in grado di mettere a punto una campagna di comunicazione particolarmente accattivante, come dimostra l’ultimo video promozionale messo in campo per l’occasione.
Il nuovo video pubblicato recentemente sul canale YouTube ufficiale di Windows tenta di far leva su quella che dovrebbe essere, nell’ottica di chi ha elaborato il video, uno dei maggiori punti di forza del nuovo sistema operativo: il tasto Start! La voce narrante impersona infatti un utente ancorato al vecchio Windows 10, ed insicuro rispetto alla possibilità di effettuare l’upgrade. Ma ecco la meraviglia: appena aggiornato, Windows 11 si presenta assai simile al 10, rendendo il passaggio di generazione pressoché indolore. E poi meraviglia delle meraviglie, il rasserenato utente si trova di fronte a una delle migliori intuizione del nuovo OS: un menù Start completamente rivoluzionato, con apertura di finestra in posizione centrale e link rapidi ai programmi più utilizzati e alle directory più gettonate. Tutto è rapido, smart, fresco ed irresistibile! Almeno secondo il voice over della pubblicità…
Personalmente non uso praticamente mai il menù Start: le applicazioni che utilizzo quotidianamente sono pinnate nella barra delle applicazioni, così come le shortcuts verso le impostazioni di sistema e di esplorazione dei file. Inoltre le applicazioni che mi compaiono nella finestra di Start sono quelle che utilizzo meno in assoluto o addirittura che non ho proprio mai usato, tra cui programmi dalle funzioni a me del tutto ignote come Microsoft Clipchamp che peraltro non ho perso tempo a disinstallare. In definitiva l’unica funzione veramente utile e comoda del tasto Start è un veloce accesso alla gestione degli account di Windows, qualora il vostro sistema fosse condiviso tra più utenti. Non essendo il mio caso, la sua funzione si riduce a quella di racchiudere il pulsante di spegnimento e riavvio. Decisamente poco per renderla un’esperienza rivoluzionaria e sufficiente ad effettuare l’upgrade di un sistema operativo, non trovate?
This post was published on 25 Febbraio 2024 10:30
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