Uno dei più grandi problemi del progresso tecnologico è senz’altro la gestione e lo smaltimento dei rifiuti elettronici: secondo dati del 2021, ogni cittadino UE produce in media 11 kg di rifiuti elettronici, con la maggior parte dei rifiuti costituita da grandi elettrodomestici lasciati in discariche, ma anche elettronica di consumo, dispositivi informatici e molto altro ancora. In Italia, ad esempio, si riesce a riciclare ad oggi solo il 32.1% di tutti i rifiuti di questo genere. Ecco allora che l’Europa interviene, con una nuova normativa.
Le batterie sono, indubbiamente, uno degli elementi dell’elettronica di consumo più inquinanti, a partire dall’estrazione del Litio, elemento fondamentale per il funzionamento delle batterie, che può causare gravi danni all’ambiente sia per inquinamento dell’acqua che dell’aria. È importante allora che l’Unione Europea abbia deciso di delineare un nuovo quadro normativo, proprio per regolamentare in modo più efficace e completo il settore della produzione e smaltimento di batterie ed accumulatori, che stanno diventando di importanza sempre maggiore nel mercato dell’elettronica di consumo.
Il Regolamento UE 2023/1542, entrato tecnicamente in vigore già il 18 Febbraio 2023, introduce infatti una serie di indicazioni dettagliate che riguardano l’intero “ciclo di vita” delle batterie comunemente in commercio. Le nuove normative si applicano infatti a tutte le tipologie di batterie, incluse quelle di avviamento dei mezzi di trasporto, ad uso industriale e per l’illuminazione, oltre che le classiche batterie che alimentano PC portatili e power banks, oltre che una pletora di piccoli elettrodomestici e dispositivi elettronici di consumo.
Il nuovo regolamento, che tiene conto della diversa composizione chimica e stabilità per stabilire nuove pratiche di gestione delle batterie esauste, impone parametri molto rigorosi per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti ed il recupero delle materie prime più importanti, al fine di migliorare ed efficientare il processo di riciclo e dunque ridurre gli sprechi. Gli obiettivi dell’Unione Europea sembrano alquanto ambiziosi: raggiungere il riciclo del 45% di tutte le batterie esauste entro il 2024, e superare quota 70% entro il 2030; per le batterie dei veicoli non elettrici si pianifica invece il 50% entro il 2028, ed oltre il 60% entro il 2031.
Parte dei metodi studiati dall’Unione Europea per raggiungere questi ambiziosi obiettivi è l’introduzione di un passaporto per le batterie più potenti, destinato ai veicoli elettrici, ai mezzi di trasporto ed ai pacchi industriali: ogni batteria dovrà essere accompagnata da una particolare documentazione, che riporti informazioni dettagliate sulla tipologia di batteria e sul suo utilizzo, consentendo il tracciamento della stessa per tutti il ciclo vitale; tutte le batterie che abbiano una capacità superiore ai 2 kWh dovranno invece essere registrate digitalmente.
Il regolamento in questione, infine, pur essendo stato dichiarato il 18 Febbraio 2023, diventerà effettivo solo il 18 Agosto 2025, a causa del periodo di transizione di 18mesi messo a disposizione dall’Unione Europea per l’adeguamento ai nuovi standard; stati e produttori di batterie dovranno infatti adeguarsi alle nuove procedure di valutazione, determinando quali prodotti potranno ancora essere commercializzati, e quali invece avranno bisogno di ulteriori adeguamenti per rispettare le nuove direttive.
This post was published on 11 Febbraio 2024 16:30
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