Le+Ai+vogliono+prendere+il+posto+dei+produttori+musicali+%7C+Gpt+e+amici+si+buttano+sul+master+audio
player
/tech/551098-ia-per-mastering-musicale.html/amp/
Tech

Le Ai vogliono prendere il posto dei produttori musicali | Gpt e amici si buttano sul master audio

Creare un brano musicale è una cosa tanto semplice in apparenza, quanto complessa se si scava un po’ più a fondo, nei tanti passaggi creativi e/o tecnici che compongono tutto il processo. E quando si parla di cose difficili da fare, la risposta che in tanti si danno, da qualche mese a questa parte, giace nelle intelligenze artificiali, sempre più stratificate e specializzate in determinati campi. Ma può un’IA fare musica come un umano?

Le IA e l’arte

IA o non IA? IA

Il dialogo attorno alle intelligenze artificiali è il vero punto della nuova epoca della tecnologia. Tanti sono i vantaggi, dietro questi mezzi messi a disposizione di chiunque disponga di un computer e di una connessione a internet. Se è infatti vero che, le intelligenze artificiali non sono nulla di nuovo come concetto, dato che se ne parla già dal lontano 1950, è vero anche che solo nell’ultimo anno ci sono stati dei passi avanti abbastanza significativi, da giustificare l’acceso dialogo tra sostenitori e detrattori.

I nuovi metodi di sfruttare le intelligenze artificiali infatti, hanno permesso un progressivo risparmio di tempo ed energie, per varie attività giornaliere, dalla scrittura alla programmazione, a patto di imparare bene il funzionamento dei vari software e di non tralasciare mai il controllo umano. Corre l’obbligo infatti di ricordare, che per quanto avanzate siano determinate IA, non sono ancora infallibili e rischiano di creare strafalcioni di varia natura.

Fintanto che le IA sono state impiegate in processi che era possibile automatizzare, non ci sono state grande sollevazioni popolari contro il loro impiego. I problemi sono nati quando con le IA si è tentato di emulare o, talvolta, sostituire artisti di varia natura: dalla grafica alla scrittura, dalla musica al montaggio video, tanti sono stati i campi toccati dall’avvento delle nuove tecnologie, che hanno generato malcontento tra i vari professionisti in ognuno di questi campi.

Disegnatori, musicisti, doppiatori, e tante altre categorie, hanno iniziato a pretendere regolamentazioni più stringenti per l’utilizzo delle intelligenze artificiali, dato che molto spesso, venivano utilizzati materiali di vari professionisti, per far si che i software potessero “apprendere” determinati meccanismi, così da automatizzarli e riprodurli. Vi sono stati vari gradi di protesta: dal singolo disegnatore che, tramite canali social, ha denunciato lo sfruttamento illecito di suo materiale grafico fino ad attori e maestranze di Hollywood, che hanno visto le loro immagini e le loro voci “rubate” dalle aziende, tramite intelligenze artificiali che permettessero di riprodurle, senza bisogno di spendere i soldi di un ingaggio.

Come detto, le IA sono arrivate anche nel mondo della musica, considerata una delle arti più nobili e antiche, in grado di aggregare quanto di dividere e, forse proprio per questo, una delle arti più passionali che esistano. Piattaforme come Spotify, sono state invase da canzoni create con intelligenza artificiale, per poi trovarsi a rimuoverle. Era però troppo tardi: i software per creare musica erano ormai troppo avanzati e alla portata di tutti.

Nel creare una canzone però, i non addetti ai lavori, potrebbero ignorare l’esistenza di alcuni passaggi più tecnici, che esulano il lato artistico in senso stretto, nonostante una parte di chi li mette in atto concorda nel ritenerli “arte”, in quanto dipendono per la maggior parte dalla sensibilità umana di chi li mette in pratica.

Mix e master, giusto lasciarli all’IA?

Dilemmi del musicista

Prima di andare avanti, cerchiamo di spiegare in maniera pratica e veloce, cosa siano il mix e il master di un brano e perché sono passaggi essenziali quando si crea una canzone.

Partendo dal mix: si tratta di quel processo in cui, tutte le tracce audio registrate (es. chitarra, voce, batteria) vengono processate, in modo che suonino in modo chiaro e senza che nessuna sovrasti le altre, creando un suono armonico e gradevole in cui, in base alle esigenze della canzone, l’ascoltatore riesce a distinguere i vari strumenti, a sentire bene la voce e le parole. Si deve cercare di creare un suono coeso, in cui volumi, equalizzazione e spazializzazione (l’orientamento delle singole sorgenti sonore) risultino bilanciate.

Il master è un concetto forse un po’ più complicato e “invisibile”: una volta che è stata ottenuta una traccia audio soddisfacente dal processo di mixaggio, quella stessa traccia viene passata da strumenti di mastering che servono a pulirla dalle varie imperfezioni sonore, a darle un volume più alto, a correggere vari parametri (bilanciamento di frequenze alte, medie e basse) e dare alla traccia un suono professionale, a prescindere dallo speaker da cui si fruirà del brano.

Sebbene quindi, questi due processi potrebbero risultare facili da affidare a un’intelligenza artificiale in grado di automatizzarli, secondo molti tecnici del suono, non è così semplice: il master in particolare, è un processo che varia in base a come l’artista o il tecnico vogliono che quel brano suoni, una scelta che bisogna prendere anche in base al tipo di brano che si sta producendo: un brano rap non dovrà suonare come un brano rock e richiederà un livello di bilanciamento dei suoni molto diverso.

LANDR, il futuro del mastering digitale

LANDR

Le intelligenze artificiali però, non si lasciano fermare da nessuno.
Per chi conosce questo campo un po’ più a fondo, non risulterà strano infatti che, già da diversi anni in realtà, le IA nel campo del mastering, esistono e vengono utilizzate molto più di quanto ci si aspetterebbe.

Siti come LANDR o eMastered, offrono servizi ad abbonamento mensile, con cui anche chi non conosce assolutamente nulla di mastering, può ritrovarsi a utilizzare degli strumenti semplici e intuitivi che permettono di far suonare la propria canzone in maniera decisamente migliore, con un volume adeguato a quello richiesto dalle piattaforme di streaming musicale, oltre a equalizzazione e compressione che possono essere regolate, magari affidandosi a dei parametri pre impostati, per i vari generi musicali.

I pareri su questi strumenti, sono estremamente divisi tra chi le reputa accettabilità alternative al master tradizionale, per chi non ha molto da spendere e non ha grandi pretese né competenze, e chi percepisce quella mancanza di “umanità” in un suono che, a tirata di conti, risulta piatto e scarno. La realtà sta probabilmente nel mezzo: ognuno di noi, percepisce la musica in maniera differente e, anche piccole differenze, risultano più o meno apprezzate in base all’ascoltatore.

Ciò che ci interessa sapere, in questa sede, è che di IA che hanno a che fare con l’arte ne esistono e anche tante e che i campi che riescono a coprire, vanno anche più in profondità di quanto ci si possa aspettare. C’è dunque da auspicare un futuro in cui, piattaforme come LANDR, migliorino la loro qualità tanto da rendere il mastering accessibile a chiunque o è giusto che certe cose restino all’analogico e all’umano?

This post was published on 9 Febbraio 2024 16:30

Pietro Falzone

Redattore Appassionato di videogiochi sin dal sempre più lontano 2002, quando per festeggiare i 5 anni ricevette una copia di Crash Bandicoot per la prima PlayStation. Il richiamo dell'avventura digitale lo fece innamorare di un mondo fatto di pixel, più o meno definiti. E l'amore non si è mai fermato. Inizia così a tastare tutti gli aspetti del mondo videoludico. Tra le sue più grandi passioni, si piazzano in ordine gli MMORPG (con sempre meno per giocarli, purtroppo), gli sparatutto in prima persona e, doprattutto, giochi di ruolo single player. Così si spiegano le più di mille ore, spalmate sui vari titoli From Software, da Demon's Souls in poi. Dalla fine delle medie, scopre una nuova passione: la scrittura. E come se non bastasse, scopre che nel mondo c'è chi scrive riguardo ai videogiochi, come se fosse un lavoro vero. Cosa fare di due passioni del genere dunque? Inizia così la ricerca disperata del giusto vascello, che riuscisse a convogliare voglia di fare, idee e tempo. Dopo un periodo passato a peregrinare, tra siti e sitarelli, approda su Player.it dove trova una casa in cui convogliare idee e spunti, al fianco di un team solido e costruttivo.

Pubblicato da

Recent Posts

I capelli di Dragon Age: The Veilguard sono così belli per un solo motivo: il gioco del calcio

Come hanno fatto gli sviluppatori di Dragon Age: The Veilguard a ottenere un effetto tanto…

AGCOM protegge i consumatori, interventi contro il CLI Spoofing: di cosa si tratta

Una nuova delibera appena pubblicata da AGCOM inserisce due nuovi modi per proteggere cittadini e…

Recensione Guida del Dungeon Master – D&D 2024 | Una Guida con la G maiuscola

Recensione della Guida del Dungeon Master di D&D 2024, il manuale del gioco di ruolo…

Mario & Luigi: Fraternauti alla carica | Recensione | Un graditissimo canto del cigno

Mario e Luigi: Fraternauti alla carica è l'inedito capitolo della saga RPG coi fratelli più…

Tripla fotocamera, batteria duratura e IA integrata: Google Pixel 8 è già in sconto pre-Black Friday

Siete alla ricerca di uno smartphone di altissima qualità a un prezzo mai visto prima?…

Ilary Blasi incinta: arriva la verità ufficiale

Notizie interessanti e soprattutto ufficiali che riguardano la showgirl italiana Ilary Blasi e una quesitone…