Universal Music Group e TikTok sembrano ormai essere ai ferri corti: l’etichetta ha minacciato di chiudere ogni rapporto con la piattaforma.
Un nuovo caso mediatico sta per scoppiare tra il mondo della musica e quello dei social network: dopo i tanto chiacchierati avvenimenti tra la SIAE e le piattaforme di proprietà di Meta, sembra che un’altra bufera simile sia attualmente in corso, anche se stavolta tra i protagonisti non compare la Società Italiana di Autori ed Editori, ma un’etichetta discografica molto famosa che sembra voler troncare ogni rapporto con la piattaforma più in voga degli ultimi anni.
La piattaforma in questione è chiaramente TikTok, l’app social al primo posto per numero di download e utenti attivi, mentre l’etichetta discografica che sembra essere in guerra con tale piattaforma è Universal Music Group, tra le aziende major dell’industria musicale insieme a Warner Music Group e Sony Music.
Nelle ultime ore sembra che il rapporto tra UMG e TikTok si sia incrinato molto e i motivi sono abbastanza chiari.
Anche se il caso sembra essere comunque abbastanza diverso rispetto a quello che ha colpito il gruppo Meta con la SIAE, le conseguenze potrebbero essere le medesime: le canzoni di artisti sotto contratto con un’etichetta discografica partner di Universal Music Group potrebbero sparire definitivamente da TikTok e non è una questione leggera: UMG possiede una grandissima fetta dell’industria musicale per un totale di oltre 80 etichette discografiche.
Tutto è cominciato lo scorso 31 gennaio, dunque pochi giorni fa, quando il contratto tra Universal Music Group e l’amministrazione di TikTok era scaduto: dalle prime notizie saltate fuori sul web è parso che la major musicale non volesse più rinnovare il contratto con la piattaforma di ByteDance a causa di alcuni accordi che TikTok stessa non avrebbe voluto rispettare, a detta di UMG, e questo ha fatto scatenare il putiferio.
Col passare dei giorni, però, la situazione si è fatta ancor più chiara anche attraverso le dichiarazioni fatte prima da Universal Music Group alle principali testate internazionali e poi anche da TikTok che ha ribattuto alle accuse dell’etichetta musicale facendo valere la propria posizione in merito.
Non possiamo sapere da che parte sia la verità, ma ciò che è certo è che i cantanti sotto contratto con un’etichetta discografica UMG potrebbero sparire da TikTok.
I cantanti sotto contratto con Universal sono davvero tantissimi e solo a sentire i loro nomi spaventa l’idea che la loro voce e le loro canzoni non possano essere più utilizzate su TikTok, parliamo ad esempio di Ariana Grande, Billie Eilish, Caparezza, Sfera Ebbasta, The Weeknd, Lorde, Katy Perry, Alvaro Soler, Demi Lovato, i Maroon 5, Tananai, Stromae, Madonna, Drake, Elodie, Taylor Swift e tantissimi altri ancora.
Universal Music Group ha accusato TikTok di non proteggere abbastanza gli artisti sotto la loro etichetta discografica, di non garantire loro un compenso adeguato e di tarpare le ali agli artisti emergenti per promuovere solamente quelli più famosi.
Secondo UMG, inoltre, la piattaforma di ByteDance non sta facendo abbastanza per muoversi contro l’intelligenza artificiale in ambito musicale protagonista di furto di voci e canzoni protette da copyright.
Secondo le accuse di Universal, infatti, TikTok paga soltanto una piccola frazione del compenso che offrono altre piattaforme simili dichiarando che solo l’1% delle entrate proviene effettivamente dal social di ByteDance, nonostante il grande successo di questa applicazione.
UMG non ha voluto sottostare alle proposte di TikTok che, secondo quanto detto dall’etichetta, danneggia gli artisti sotto tutti i punti di vista.
TikTok poco più tardi ha risposto alle accuse da parte di Universal Music Group affermando che è triste il fatto che l’etichetta abbia anteposto i propri guadagni agli interessi degli artisti, degli autori e dei fan.
Sembra proprio che il rapporto tra TikTok e UMG sia ormai quasi irrecuperabile, ma sono comunque in corso delle negoziazioni per far sì che la musica non sparisca totalmente dalla piattaforma.
This post was published on 4 Febbraio 2024 12:30
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