Via libera dell’AGCom al leasing delle frequenze di banda 26Ghz.
L’autorià garante per le telecomunicazione ha dato il via libera per l’operazione di leasing che Iliad concederà in favore di Open Fiber, relativamente all’utilizzo delle frequenze comprese nella banda 26,5-27,5 Ghz per utilizzarle nell’ambito del servizio Fixed Wireless Access (FWA) nelle cosiddette aree bianche, ovvero le zone in cui gli Operatori privati non hanno ritenuto conveniente investire e quindi prive di infrastrutture a banda larga ed ultralarga, come riportato dallo sito Open Fiber. Cerchiamo di capire cosa significhi.
Il Piano Banda Ultralarga è un progetto strategico del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che consiste nella progressiva implementazione su tutto il territorio nazionale di una infrastruttura digitale che consenta la connessione di rete, cablata o wireless, a banda ultralarga dalla grandi città fino ai comuni più difficili da raggiungere. Il piano è volto a modificare la situazione attuale del nostro paese, che paga lo scotto di una copertura a macchia di leopardo di copertura di rete veloce, inferiore alla media europea: secondo il Digital Economy and Society Index (DESI), la quota di abbonamenti almeno a 100 Megabit per secondo in Italia si attesta intorno al 14%, rispetto ad una media europea che sfiora il 26%.
Il progetto ministeriale, che ha suddiviso il territorio nazionale in aree nere (già coperte da molta concorrenza) e aree bianche (territori meno scarsamente popolati e dunque con meno offerte e infrastrutture che garantiscano la copertura di rete), si propone di uniformare la copertura di rete del territorio italiano tramite un mix di connessioni cablate e wireless, a seconda delle specifiche esigenze e/o difficoltà presentate da ciascuna area:
Il Piano pertanto si articola in due fasi. La prima riguarda l’attuazione di misure a sostegno dell’infrastrutturazione delle aree bianche. A seguire, nella seconda fase, verranno implementati gli strumenti a favore dello sviluppo di reti ultraveloci nelle aree nere e grigie del Paese. La prima fase, conclusa per quanto attiene all’aggiudicazione delle opere da parte del soggetto attuatore Infratel Italia S.p.A. – società controllata al 100% da Invitalia S.p.A. e vigilata dal MIMIT – è attualmente in corso di realizzazione da parte del concessionario Open Fiber S.p.A. che si è aggiudicata, come noto, le tre gare. Il Piano ha registrato, tuttavia, alcuni rallentamenti nell’avanzamento dovuti ad una molteplicità di fattori quali il ritardo nella concessione di permessi e di autorizzazioni a livello locale e, quindi, nel passaggio alla progettazione esecutiva, ormai in uno stadio avanzato in tutti i territori. Il MIMIT e Infratel monitorano costantemente le fasi attuative poste in essere dal concessionario Open Fiber.
– Piano Banda Ultralarga – completamento dell’intervento nelle “aree bianche” e avvio della Fase II – dal sito del MIMT
Open Fiber si propone di ricorrere alla tecnologia FWA per agevolare la copertura delle aree bianche, con l’aiuto delle frequenze messe a disposizione da Iliad. Ma cosa significa?
Il Fixed Wireless Access è un sistema che utilizza lo spettro di frequenza 4G e/o 5G (dunque le frequenze abitualmente dedicate alla telefonia mobile) per imbastire una connessione wireless a banda larga tra due punti, ad esempio un ripetitore di segnale mobile ed un apposito ricevitore FWA domestico. Questo sistema permette di usufruire di una linea Internet anche in regioni non cablate, o cablate in modo scarso, ad esempio regioni montuose, agricole o con scarsa densità di popolazione, o ancora dimore storiche che renderebbero complicata l’installazione di una rete cablata. La rimozione della necessità del collegamento fisico può rappresentare un enorme incentivo alla copertura di queste aree svantaggiate, riducendo significativamente il digital divide.
Open Fiber, la concessionaria incaricata di realizzare l’infrastruttura tecnologica in questione, ha un compito colossale da assolvere. Solo per le aree bianche, la missione è estremamente ambiziosa:
Coerentemente con la concessione rilasciata da Infratel, il progetto di adozione della banda ultraveloce per famiglie, giovani e piccole imprese delle Aree Bianche implica la costruzione di circa 90.000 km di rete (più di due volte la circonferenza terrestre) e il rilascio di oltre 100 mila autorizzazioni in 6.232 comuni, per raggiungere un totale di circa 6,4 milioni di Unità Immobiliari (appartamenti, uffici, aziende, sedi della Pubblica Amministrazione). Al 31 dicembre 2023 sono stati realizzati: Circa 74.587 km di rete, ovvero l’83% del totale previsto dal piano. I km di rete rappresentano lo sviluppo infrastrutturale (costruzione, scavo, riutilizzi, posa dei cavi, etc.) necessario per la realizzazione della rete in concessione. Dall’inizio del 2022 al 31 dicembre sono stati costruiti circa 20.000 km di infrastruttura: in soli 12 mesi, i km realizzati sono stati circa il 53% dei 37.400 km costruiti nei quattro anni che vanno dall’inizio delle attività (2017) alla fine del 2021. Nel corso del 2023 sono stati costruiti circa 17.367 km di infrastruttura. Inoltre, [Open Fiber] ha realizzato oltre 3.169 stazioni radio base per il servizio FWA (Fixed wireless access).
– Aree Bianche: dettaglio sull’avanzamento dei lavori per la diffusione della fibra ottica FTTH nelle zone interne del Paese – dal sito openfiber.it
Questi i numeri dell’infrastruttura di rete imbastita da Open Fiber, ma su quali frequenze deve viaggiare il segnale FWA? Il sopraggiunto accordo tra Open Fiber e Iliad, a cui l’AGCom ha dato recentemente via libera, stabilisce che si tratti proprio della banda banda 26,5-27,5 Ghz di Iliad, concessa da quest’ultima in leasing (sostanzialmente in affitto) ad Open Fiber. Si tratta di un banco di frequenze che sarebbero dedicate alla tecnologia 5G, che però non sono ottimali per la trasmissione della stessa e perciò Iliad ne ha potuto fare a meno senza grossi problemi. Inoltre l’operazione non rappresenta un pericolo per la libera concorrenza, poiché l’affitto delle frequenze suddette riguarderà solamente alcuni territori circoscritti, corrispondenti ad alcuni capoluoghi di provincia specifici in 9 regioni.
This post was published on 28 Gennaio 2024 7:00
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