Ma come, gli aerei supersonici non esistono già? Beh, avete ragione, è dagli anni ‘60 che i cieli di tutto il mondo si sono riempiti di velivoli capaci di superare la barriera del suono, soprattutto in campo militare, ma in alcuni casi anche a fini di trasporto civile, come i Concorde che hanno operato come aerei di linea tra gli anni ‘70 ed il 2003. Sembra che adesso l’agenzia spaziale americana sia interessata ad un ritorno di questa tecnologia a fini civili, ma in maniera diversa.
Aerei supersonici… ma silenziosi
Per chi conoscesse un po’ di fisica sarà ovvio, ma nel dubbio non guasta mai sottolinearlo: rompere il muro del suono causa un rimbombo tremendo, chiamato boom sonico, che prosegue per tutto il tragitto del velivolo, il quale si porta dietro un vero e proprio cono di onde sonore costituite dalla somma di tutte le onde d’urto che si accumulano dalla “rottura” della velocità del suono.
Il fenomeno divenne molto famoso in America nel 1964, quando la stessa NASA e la Federal Aviation Administration, l’ente che si occupa dell’aviazione federale, decisero di avviare un esperimento: nei cieli di Oklahoma City, ogni giorno per sei mesi, avrebbero fatto generare a degli aerei un massimo di otto boom sonici, per raccoglierne i dati. L’esperimento fu un successo, almeno dal lato scientifico, ma adirò così tanto la popolazione della città che ben 15000 cittadini si unirono in una class action contro il governo statunitense, che ne uscì sconfitto. Da allora, gli aerei supersonici sono diventati sempre meno desiderati negli aeroporti americani, fino al divieto definitivo arrivato nel 1973.
Ovviamente, il divieto di far volare aerei supersonici sui centri abitati era relativo al boom sonico causato dalle alte velocità dei velivoli; per questo la NASA sembra essere fiduciosa di aver trovato una soluzione: il 12 Gennaio l’agenzia aerospaziale americana ha rivelato al pubblico un nuovo prototipo di aereo, l’X-59, lungo circa 30 metri e capace di raggiungere quasi i 1500 km/h, ad un’altitudine di circa 16 km dal suolo. Secondo gli scienziati dell’agenzia, il loro velivolo eviterà completamente il boom sonico, convertendolo in un “impatto quasi inaudibile” equivalente al rumore di una portiera d’auto che si chiude.
Secondo gli esperti, un ritorno alla tecnologia supersonica potrebbe accorciare di quasi la metà i viaggi aerei, anche se la fattibilità economica resta un grande quesito. “Oggi stiamo assistendo alla storia, con il lancio degli X-59” afferma John Clark, vice presidente della sezione Ingegneria e Tecnologia di Lockheed Martin Aeronautics, nota azienda del complesso militare-industriale statunitense. Cinque anni fa, la NASA firmò un contratto miliardario proprio con Lockheed Martin: $247.5 milioni per costruire il primo prototipo X-59. Il piano era farlo volare nel 2022.
Bob van der Linden, esperto di aviazione e curatore del Dipartimento di Aeronautica del noto Smithsonian Institution’s National Air and Space Museum, sembra essere molto fiducioso del lavoro degli esperti NASA: “La NASA lavora sul serio, l’ha sempre fatto. I miei complimenti all’agenzia per il suo lavoro, per star trovando una vera soluzione.”
Ma come riuscirà questo nuovo velivolo a superare il difetto ingegneristico dei suoi predecessori? Secondo la NASA, il merito sarà principalmente della particolare forma del velivolo: sottile e allungata, con una punta particolarmente lunga; il design è studiato per “disperdere” le onde d’urto create con la collisione contro le particelle atmosferiche. Ovviamente, la NASA tiene a sottolineare anche altri elementi di questo suo nuovo design, come ad esempio il particolare motore piazzato sopra il velivolo, in modo che il rumore non raggiunga il suolo, le ali indirizzate all’indietro per ridurre l’attrito, e il particolare sistema di monitor 4K all’interno del cockpit che permetteranno al pilota di espandere la visuale alquanto ristretta dal design della scocca.
Se siete emozionati e vi augurate un veloce lancio anche fuori dagli Stati Uniti, purtroppo ci sarà da aspettare. I primi 9 mesi saranno impiegati da Lockheed Martin per i voli di test, prima di consegnare il velivolo alla NASA, mentre nel 2025 l’agenzia pianifica di ottenere la validazione acustica tramite test specifici in basi militari sul suolo americano; i veri test che comprenderanno il volo su diverse città americane arriveranno non prima del 2026–2027, per definitivamente assicurarsi della cancellazione dei boom sonici.