La conferenza di quest’anno della National Retail Federation a New York, la federazione americana dei venditori, è stata il palco di presentazione di una nuova linea di prodotti Google, basati sulle IA generative, che hanno come obiettivo aiutare i venditori nelle loro esperienze online.
Per quanto questi nuovi servizi siano ancora incerti nel loro funzionamento, sembra che Google li stia proponendo quasi aggressivamente alla platea dei venditori online come soluzioni a diversi problemi che questi incontrano nel loro lavoro.
Uno dei prodotti in questione, “Conversational Commerce Solution”, sembra permettere ai venditori di inserire degli “agenti” basati su IA generative nei loro siti e nelle app mobile, praticamente una sorta di ChatGPT brandizzato che risponderà a domande degli utenti e proporrà prodotti in base ai gusti personali. Certo, non è la prima volta che si vede un chatbot brandizzato su un sito di retail, anzi sono diventati praticamente ubiquitari, ma Google afferma che il suo “modello sofisticato” permetterà ai suoi “agenti” di utilizzare al meglio dati sia del venditore che dell’utente.
Insieme a quest’ultimo, Google ha proposto sullo stesso palco un nuovo toolset per Google Cloud, chiamato “Catalog and Content Enrichment”, che utilizza sempre i modelli IA generativi, come PaLM e Imagen per generare automaticamente descrizioni di prodotti, metadati, suggerimenti di categorizzazione e molto altro a partire da una semplice foto del prodotto, arrivando anche a generare più immagini a partire dall’originale o dalla semplice descrizione. Alcuni avranno colto le somiglianze con eBay, che tempo fa lanciò delle simili funzionalità basate su IA, che però non piacquero né ai clienti, né ai venditori, che le consideravano fuorvianti, ripetitive o in alcuni casi proprio errate.
La proposta di Google sembra però arrivare proprio nel momento giusto, visto che giganti del retail americano come Walmart stanno decidendo di investire sempre più nelle IA generative per migliorare ad esempio la comprensione delle ricerche degli utenti, mentre Amazon sta integrando IA per riassumere le recensioni degli utenti, aiutare i venditori a scrivere descrizioni di prodotti, o aiutare gli utenti a trovare la giusta taglia di vestiti.
Secondo un sondaggio condotto dalla stessa Google, l’81% degli operatori retail sentono “urgenza” nell’adottare IA generative nelle loro attività, mentre il 72% sentono di essere pronti ad attivare servizi di questo tipo da subito, specificamente nell’assistenza ai clienti, nel supporto marketing e nella generazione di descrizioni di prodotti, insieme all’assistenza creativa e al commercio conversazionale. Certamente ci sarà molto da affinare ancora, visto che le IA tendono ad esagerare un po’ i trend, come l’IA Amazon sta facendo con le recensioni negative, ma sicuramente la proposta di Google sembra essere la risposta ad un sentore comune, che probabilmente diventerà realtà diffusa a breve.
This post was published on 13 Gennaio 2024 14:00
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