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Ma quindi Elon Musk è un drogato? 4️⃣2️⃣0️⃣🌿⚗️

Lui dice di no, molti altri dicono di sì.

Piovono accuse da tutte le parti e lui risponde con frasi lapidarie ed emoji della cacca 💩. La persona in oggetto è Elon Musk e le accuse riguardano il suo presunto abuso di sostanze stupefacenti, che avrebbe più volte impensierito i dirigenti di SpaceX e di X (ex Twitter) per i comportamenti sempre più erratici che il magnate dell’hi-tech avrebbe manifestato in diverse occasioni. Ce n’è per tutti i gusti: LSD, ketamina, cocaina, ecstasy e altro ancora. Musk è davvero un drogato? Facciamo il punto su ciò che sappiamo.

Che trip!

Elon Musk al 100%

Il vaso di Pandora è stato scoperchiato settimana scorsa da un articolo-fiume del Wall Street Journal a firma Emily Glazer e Kristen Grind. Il pezzo riporta di party esclusivi in cui gli ospiti sono obbligati a firmare NDA per accedere, ed in cui Musk sarebbe stato visto indugiare nell’assunzione di sostanze. Della sua abitudine a fumare cannabis non ne ha mai fatto mistero, del resto, esibendosi in tale attività mentre era ospite del celebre podcaster Joe Rogan. Ma le droghe pesanti sono un altro discorso. Le due reporter hanno scritto che persone del suo entourage sono preoccupate dall’abituale consumo di droghe, ketamine in particolare, di cui Musk sarebbe dipendente, che oltre a minarne le condizioni di salute ne compromettono la lucidità in contesti di lavoro. Senza contare l’illegalità del comportamento, che potrebbe mettere a serio rischio i contratti miliardari stipulati tra Space X e il governo degli Stati Uniti (è l’unica azienda privata che ha il permesso della NASA di trasportare astronauti da e verso la stazione Spaziale Internazionale).

Per il momento l’avvocato di Musk, Alex Spiro, ha respinto ogni accusa, sostenendo che Musk si sottopone regalmente a controlli antidroga presso SpaceX, senza averne mai fallito uno. Ha anche accusato WSJ di aver diffuso notizie false tramite il suo articolo, pur senza specificare quali. Intanto i report aumentano. Alcuni dirigenti di SpaceX hanno assistiti contraddetti ad una cerimonia in cui Musk si è presentato in enorme ritardo e tenendo un discorso disarticolato con una pronuncia biascicante, finché non è intervenuta la presidente della società Gwynne Shotwell a prendere la parola al suo posto.

Questi episodi compromettenti hanno iniziato ad accumularsi con una frequenza preoccupante a partire dal 2017, fino a raggiungere un culmine proprio nella già citata apparizione da Rogan dell’anno successivo, che per molti ha reso evidente la portata della dipendenza da droghe assunta da Musk, incapace ormai di rendersi conto della gravità dei suoi comportamenti esibiti in pubblico (va specificato che fosse legale nello stato dove è stato registrato il podcast, e che il filmato non viola le policies di YouTube).

Un problema serio… Ma non si sa quanto!

Un uomo, un mistero

Che siano dovuti o meno alle droghe, i comportamenti e le uscite di Musk a colpi di social fanno dubitare della sua capacità di comprendere le conseguenze delle sue dichiarazioni. Quando scrisse su X che stava pensando di privatizzare Tesla, ciò portò ad un’indagine da parte della SEC americana (in pratica l’antitrust finanziario) per appurare se ci fosse un fondamento di verità in questa affermazione, che ha profondamente scosso i mercati il giorno stesso della sua uscita. Fonti anonime sostengono che Musk fosse sotto l’effetto di droghe al momento dell’invio del tweet. Una causa concorrente alle sue stravaganze potrebbe anche essere la sindrome da iper-lavoro di cui sembrerebbe soffrire.

In sostanza, Musk non smetterebbe mai di lavorare, indicendo meeting nel cuore della notte, non rientrando a casa ma riposandosi brevemente in ufficio, perlomeno a Tesla e X dove egli stesso ha ammesso di ricorrere a tale pratica. Musk sembra fare della sua condizione di workaholic un vanto, tanto che nel 2022 avrebbe dichiarato di non andare mai in vacanza, ma al massimo di “mandare email di fronte ad una bella vista”.

Le sue stravaganze, del resto, potrebbero essere semplicemente figlie di un narcisismo recondito, lo stesso che gli avrebbe fatto dichiarare nel 2021 al Saturday Night Live di soffrire di sindrome di Asperger, tanto per attirare ancor di più l’attenzione su di sé. Alle accuse di utilizzare droghe pesanti o comunque illecite, però, si è sempre opposto. A domanda diretta, contenuta nel libro a suo nome scritto da Walter Isaacson, ha risposto semplicemente “veramente non mi piace fare uso di droghe illegali”. Inoltre ha ribadito il fatto di essersi sottoposto per anni a test antidroga randomici, essendone sempre uscito pulito. Ha concluso con un attacco diretto al WSJ, per non farsi mancare niente.

Comunque, a seguito della famigerata fumata da Rogan, la NASA indusse un’investigazione privata del costo di 5 milioni di dollari per sondare l’eventuale consumo di droga all’interno di SpaceX. I risultati di questa inchiesta non sono mai stati divulgati. O meglio, Business Insider li ha richiesti alla NASA, che li ha forniti in forma talmente tanto redacted – ovvero con le parti sensibili oscurate e rese illeggibili – da risultare sostanzialmente incomprensibili! Insomma non c’è modo di sapere quanto e cosa la NASA abbia scoperto a seguito della sua investigazione, dunque almeno per il momento rimaniamo in assenza di prove certe circa il consumo di droghe pesanti da parte di Elon Musk. L’unica cosa certa sono i contratti in ballo tra NASA e SpaceX, dal valore di circa 14 miliardi di dollari. Decisamente una bella somma, che forse non si è poi troppo intenzionati a mettere a rischio da ambo le parti.

Rimangono le sue parole e le sue azioni a parlare per lui. Ecco, diciamo che non sono propriamente un bel biglietto da visita… 💩

This post was published on 11 Gennaio 2024 8:30

Alessandro Giovannini

Puoi scrivermi in modo sicuro a: alessandro.giovannini.1990@proton.me Cinema e videogiochi: le mie due più grandi passioni. Da bambino mi alzavo presto la mattina per giocare con il Sega Mega Drive II prima di andare a scuola; passavo i pomeriggi a guardare Terminator 2 fino a consumare il nastro della VHS; impiegavo le serate a cimentarmi nelle avventure grafiche di Lucas Arts su un glorioso PC con Windows 95 in compagnia di mio fratello. Poi è venuta la laurea in cinema, nonché le esperienze di redattore presso siti di informazione cinematografica e gaming. Su Player mi sono specializzato in analisi di mercato e monografie su developers e franchise storici della gaming industry. Ho anche lanciato la newsletter Gamer's Digest che offre una rassegna settimanale della principali novità dell'industria del gaming. Primo videogioco: The Adventures of Captain Comic (DOS) Videogioco console casalinga preferito: Final Fantasy VII (PSX) Videogioco console mobile preferito: Advance Wars (GBA) Piattaforme di gioco possedute: Super Famicom, Game Boy Color, Mega Drive II, PSX, PS2, PS3, PS4, Xbox One S, PC.

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