Ci è voluto un bel po’ ma alla fine è realtà: OpenAI con una mail destinata agli sviluppatori ha annunciato l’arrivo ufficiale del ChatGPT Store, ovvero un marketplace digitale per vendere prompt e strumenti in grado di personalizzare in maniera approfondita il più celebre chatbot del mondo dell’intelligenza artificiale.
ChatGPT quà, ChatGPT là: abbiamo parlato a sfinimento di quanto lo strumento realizzato da Open AI e reso disponibile durante il corso dello scorso novembre abbia cambiato il mondo. Dopo aver abbattuto diversi record, compreso quello del minor tempo necessario a raggiungere la cifra di 100 milioni di utenti, ChatGPT non ha fatto altro che evolversi e migliorare, schivando a destra e manca le critiche dovute a problemi legali, a problemi etici e anche a una condotta piuttosto curiosa del suo patron spirituale, quel Sam Altman che è riuscito a farsi prima licenziare e poi reintegrare nell’azienda di cui era amministratore delegata.
Annunciato qualche mese fa e poi tirato fuori un po’ in ritardo proprio a causa delle vicissitudini che hanno visto Altman e il resto del consiglio di amministrazione protagonisti, Il ChatGPT Store è ufficialmente pronto al debutto digitale, dando modo a tanti di creare strumenti digitali in grado di soddisfare le richieste altrui.
Mettiamola così: ChatGPT Store non è altro che una negozio virtuale non particolarmente dissimile agli app store che già vediamo da anni sugli smartphone Android o iOS; un altro parallelo utile da fare è legato ai negozi di estensioni per browser come Google Chrome o Mozilla Firefox.
Il risultato finale è quindi quello di un contenitore per tanti strumenti realizzati da terzi e che hanno il chiaro obbiettivo di rispondere alle richieste di utenti terzi attraverso le caratteristiche di ChatGPT. All’atto pratico lo strumento risulterà visivamente molto simile a quanto è già possibile esperire attraverso la scheda esplora di ChatGPT, che però è invece dedicata a strumenti realizzati direttamente da OpenAI.
Attraverso il negozio, invece, lo scettro del potere viene dato in mano agli sviluppatori indipendenti che attraverso le proprie creazioni avranno modo anche di monetizzare il proprio intelletto e le proprie idee sfruttando le potenzialità offerte da GPT. Il risultato finale sarà quello di avere versioni personalizzate del più noto Chatbot AI di tutti con funzioni mirate per utenti specifici, sebbene non manchino domande relative al come sono stati ottenuti i vari materiali di training e così via.
In ogni caso le potenzialità del ChatGPT Store sono enormi: chiunque sia disposto a pagare potrà trovare ChatBot verticalmente addestrati per le motivazioni più disparate: dalle risposte alle domande più comune di argomenti molto specifici a risorse realizzate con scopo didattico per il mondo della scuola, senza dimenticare poi tutta una serie di strumenti creativi necessari per confezionare testi o realizzare contenuti con un alto grado di personalizzazione.
Quello che i vari gpt custom faranno, d’altronde, non è altro che dare tutta una serie di prompt invisibili al sistema e a nutritrlo con tutta una serie di risorse dedicate prima ancora di permettere all’utente finale di fare le sue domande e portare avanti il suo prompt
Chiunque sia abbonato a ChatGPT Plus o abbia un account aziendale può partecipare al programma di monetizzazione come se fosse uno sviluppatore. Oltre alla necessità di dover revisionare nuovamente le policy interne non ci sono dettagli che sono stati esplicati da OpenAI, che probabilmente aspetterà il lancio ufficiale del servizio per comunicare con dovizia di particolari tutto il resto.
Da segnalare che ci sono molte opinioni particolarmente positive sull’introduzione di questo marketplace per l’utenza normale: c’è chi sottolinea che attraverso l’introduzione della possibilità di creare dei GPT specifici, sarà possibile aggirare le limitazioni relative ai dati su cui GPT4 viene addestrata; c’è invece chi sottolinea che attraverso la possibilità di creare dei GPT specifici si ottiene come risultato la possibilità di semplificare ulteriormente dei processi che rubano tempo e risorse e così via.
Non resta che attendere l’apertura dello store e iniziare a spulciare tutto quanto per scoprire quanto lontano può arrivare la fantasia dell’uomo quando gli viene data la possibilità di impiegare uno strumento estremamente potente come GPT-4. Siamo anche abbastanza sicuro che in meno di un anno scopriremo di qualche scandalo gigantesco legato proprio a uno degli strumenti custom realizzati con GPT, con estensioni che se stuzzicate nella maniera giusta finiranno per rendere pubblici un gran quantitativo di dati che pubblici non dovevano essere per alcun motivo al mondo.
This post was published on 6 Gennaio 2024 8:30
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