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Forme di vita nello spazio: ci sono altre prove | Potremmo davvero non essere soli

Gli scienziati hanno valutato diverse ipotesi nella loro costante ricerca della vita extraterrestre: pare siano arrivati a una prima conclusione.

L’astronomia negli ultimi anni ha fatto passi da gigante e al giorno d’oggi le esplorazioni spaziali non sono poi così impossibili come un tempo.
Dopo aver raggiunto la Luna, l’uomo si sta preparando per raggiungere anche Marte entro il 2030 e forse in un futuro non troppo remoto si darà il via anche al turismo spaziale per portare in orbita non solo gli astronauti, ma chiunque voglia provare questa fantastica esperienza.

Nel corso degli anni sono state tantissime le missioni nello spazio lanciate dalla NASA e dalle altre agenzie spaziale nel resto del mondo per portare alla luce verità e scoperte ancora celate, ma uno degli obiettivi cardine dell’astronomia moderna è sicuramente la ricerca di altre forme di vita nello spazio.
Da anni c’è l’ipotesi ancora viva che le forme di vita sulla Terra non siano le uniche, ma per adesso non sono state ancora ritrovate prove concrete a riguardo.

Gli alieni sono probabilmente l’elemento più affascinante quando si parla di spazio e di pianeti lontani, protagonisti di storie, film, racconti e tutto ciò che concerne la fantascienza moderna.
Le forme di vita aliene, ovvero che si trovano al di fuori dello spazio conosciuto e scoperto dall’uomo, potrebbero davvero esistere da qualche parte o magari sono esistite in tempi passati quando l’umanità non era ancora nata.

Alla ricerca di una forma di vita extraterrestre: cosa sappiamo fino ad adesso

Gli scienziati e i ricercatori chiaramente non si aspettano di trovarsi faccia a faccia con un alieno, tantomeno come quello che generalmente viene ritratto nell’immaginario popolare, ma ovviamente sono in constante ricerca di elementi che possano provare o quantomeno far ipotizzare che una qualche forma di vita si possa essere sviluppata in passato.
Una ricerca che va avanti da diversi anni e che si sta concentrando sia sui pianeti vicini che su quelli extrasolari.

L’elemento cardine che si ricerca in ogni pianeta è chiaramente l’acqua allo stadio liquido: questo elemento chiaramente è alla base della formazione e della sopravvivenza della vita, riprendendo ciò che è successo sul pianeta Terra.
L’acqua è definita come “fonte di vita” e senza la sua presenza naturale si può escludere a priori la presenza di una qualche forma di vita su un pianeta o corpo celeste alieno.

Le ultime ricerche della NASA si sono concentrate sui pianeti lontani dalla Terra, che però sono ancora all’interno del Sistema Solare, con missioni dirette verso Nettuno, Urano e Saturno.
In particolare gli astronomi si stanno interrogando sulla conformazione e sulle caratteristiche di alcuni satelliti di questi pianeti che potrebbero contenere oceani d’acqua sotto il loro strato superficiale.
Tra questi in primo piano c’è il satellite Encelado, il quale appartiene all’orbita di Saturno.

Nuove prove provenienti da Encelado: non c’è solamente acqua

Encelado è un satellite abbastanza particolare: dopo il viaggio della sonda Voyager del 1980 si sono scoperte le sue caratteristiche ed è stato svelato che la sua superficie è ricoperta di geyser di vapore acqueo.
Qualche decennio più tardi è stata la volta della sonda Cassini che sorvolato i geyser e ha fatto scoprire agli scienziati una verità che non avevano mai saputo prima.

La missione Cassini è durata dal 1997 al 2017, ma nonostante siano passati ormai 6 anni dalla fine dell’esplorazione, gli astronomi sono tornati sui risultati ottenuti in passato per arrivare a una nuova conclusione.
Oltre a confermare la presenza di oceani di acqua liquida da cui partono i geyser della superficie, i ricercatori hanno confermato anche la presenza di molecole di acido cianidrico.

L’acido cianidrico è uno degli elementi principali per la formazione degli amminoacidi, elementi chimici che sono essenziali per la formazione della vita e che erano presenti nel brodo primordiale prima della formazione della vita sulla Terra.
Da qui è iniziato un serio interesse verso Encelado e la NASA sta valutando l’opzione di inviare verso il satellite di Saturno una navicella spaziale per studiarlo ancora più dettagliatamente.

This post was published on 23 Dicembre 2023 6:30

Salvatore Montagnolo

Nasce il 21 maggio 1996 a Napoli e cresce con la passione per i videogiochi e per tutto ciò che c'è di tecnologico nel mondo. Preme il suo primo tasto "START" all'età di 6 anni con Crash Bandicoot per l'inizio di una grande avventura all'insegna di console, comandi e schermi.

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