Stanchi di vergognarvi dei vostri pessimi gusti musicali palesati sugli Spotify Wrapped? Ascoltate troppe playlist e siete stanchi di vedervi consigliato del buon guano musicale fumante sulle stesse? Non vi preoccupate: c’è una funzione nascosta di Spotify che vi permetterà di sistemare i vostri gusti musicali.
Questo è il periodo in cui tutti quanti fanno a gara a chi ha i migliori gusti musicali per colpa degli Spotify Wrapped, c’è poco da girarci intorno. Tra le caratteristiche più si apprezzano di Spotify, infatti, c’è tutto quel mini universo di funzioni legate all’aspetto più social della piattaforma che permettono agli utenti di scoprire cosa hanno ascoltato di più nel corso dell’anno; quali sono gli artisti più ascoltati, quali i brani più ascoltati, che tipo di profilo psicologico è solitamente collegato a chi ha ascolti tipo il nostro e così via.
È indubbio che sia una caratteristica molto simpatica della piattaforma, per quanto anche in questo caso non mancano i più critici che da una parte esprimono disinteresse, dall’altra lamentano di come Spotify faccia così tanto di accessorio alla musica e si scordi sistematicamente di pagare in maniera decente i suoi artisti; chissà che le novità introdotte alla fine di quest’anno (ne abbiamo già parlato all’interno di questo articolo) non sia in grado di migliorare la situazione almeno per qualcuno.
Torniamo a noi, però, e a tutti quegli utenti che si stanno lamentando internamente o esternamente per aver collezionato uno Spotify Wrapped non all’altezza delle proprie aspettative. Forse non dovevate spaccarvi di cloud rap che ormai non va più di moda, forse non era il caso di stare lì ad ascoltare gli Smash Mouth e i Nickelback per i meme. Forse non siete contenti di sapere che i vostri gusti vi identificano come un cittadino della città Italiana che più odiate tra tutte.
In tutti questi casi non preoccupatevi: Spotify ha quello che fa al caso vostro.
Come fa Spotify ad azzeccare un buon 60% dei brani che ci mette in playlist? La risposta è semplice: attraverso la generazione di un taste profile o un profilo dei gusti secondo la traduzione italiana. Questo profilo gustativo non è altro che un analisi dele cose che solitamente ascoltiamo e un tentativo di proporci varianti su quelle basi; ogni volta che ascoltiamo un nuovo artista piazzando i like o ascoltandoci per 10 volte di fila il suo unico disco, beh, stiamo modificando il nostro taste profile.
Perfetto:pochi sanno che è sempre stato possibile modificare in maniera diretta il proprio taste profile eliminando eventuali playlist che non ci piacciono. Avete capito bene: finalmente sarà possibile togliere tutte le canzoni per bambini che siamo costretti ad ascoltare per far addormentare il nostro nipotino senza dover ascoltare per 150 ore di fila Brutal Death Metal.
Prima di passare alla procedura è meglio fare un piccolo appunto: una volta che si esclude della musica dal proprio taste profile, i consigli di Spotify varieranno e i brani e gli artisti delle playlist che abbiamo rimosse non compariranno nelle raccomandazioni algoritmiche legate ai nostri ascolti più frequenti; continueranno però a contare nel monte ore totale legato al numero di minuti in cui abbiamo ascoltato musica.
Adesso arriva la parte veramente facile
Questa procedura è sostanzialmente identica tanto su Spotify applicazione per smartphone, quanto su Web App che su applicazione per Windows/Mac; non fatevi spaventare e sacrificate le playlist per un futuro musicale migliore.
Se sei stanco di dover stare sempre dietro i (pessimi) consigli di Spotify quando ascolti musica, non ti preoccupare perché potremmo avere la soluzione che fa per te.
In molti si lamentano dei metodi di scoperta algoritmica perché non riescono effettivamente a percepire la qualità di quello che si sta ascoltando.
Che si fa in questi casi? C’è tutto un mondo di strumenti internettiani che può aiutare. I nostri preferiti sono tre, anche se in questo caso il terzo è senza dubbio il più vago e dopo vedrete perchè.
Metodo numero uno: everynoiseatonce, ovvero il sito internet che prima o poi avrete visto spuntare all’interno di un qualche reel di Instagram. All’interno di questo sito internet un folle si è preso la briga di creare una gigantesca mappa con tutti quanti i generi musicali in cui sommariamente è possibile definire la musica odierna. Cliccando sul nome del genere si possono ascoltare delle canzoni e attraverso le sue varie funzioni è possibile anche trovare delle playlist a tema (anche queste generate algoritmicamente, ma inddubiamente più bizzarre delle noiosità corporate di Spotify).
Metodo numero due: Radiogarden o qualsiasi altro meotod per ascoltare la musica delle web radio di tutto il mondo. Inutile starsi a dilungare troppo sull’importanza della curatela all’interno del mondo dell’arte e le radio rappresentano esattamente questo genere di approccio al mondo della musica; le webradio rappresentano forse lo strumento indipendente per eccellenza per fare questo genere di ragionamenti.
Metodo numero tre: i siti che parlano di musica, ne più ne meno. Google in questo caso è vostro amico e se per caso non sapete scegliere tra i tanti grandi nomi che popolano l’internet fate come chi sta scrivendo questo articolo: andate su Rateyourmusic e divertitevi ad ascoltare musica che nessun sano di mente ascolterebbe mai
This post was published on 2 Dicembre 2023 17:30
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