Comunicare tra dispostivi Apple e Android sarà d’ora in poi un ‘esperienza molto più piacevole.
iMessage è una splendida funzione che Apple ha implementato nei suoi smartphone per rendere piacevole la comunicazione scritta tra iPhone. L’applicazione di messaggistica istantanea comune a iOS, macOS e watchOS consente agli utilizzatori di dispositivi Apple di comunicare sfruttando la rete dati per inviare messaggi di testo, ma anche gif, immagini, foto, video e così via. Il problema è che tale applicazione funziona solo tra iPhone, mentre per comunicare con un dispositivo Android l’unico strumento nativo a disposizione era in il medievale protocollo SMS/MMS. Fortunatamente la dirigenza Apple deve essere stata illuminata sulla via di Damasco, dato che, a partire dall’anno prossimo, la i dispositivi della mela Morsicata entreranno finalmente nella mdoernità.
Fin dagli anni Novanta ci siamo abituati ad utilizzare i nostri telefoni cellulari non solo per telefonare (o flirtare tramite squilli!), ma anche per scrivere ai nostri contatti tramite il protocollo SMS. quest’ultimo è un protocollo di comunicazione utilizzato per inviare e ricevere brevi messaggi testuali che vengono scambiati attraverso la rete telefonica e non la rete dati. Oggigiorno si tratta di un servizio offerto gratuitamente, mentre fino a una ventina di anni fa gli operatori telefonici imponevano un prezzo di invio per singolo messaggio, oppure ne garantivano un tot a disposizione all’interno di una tariffa comprensiva anche dei minuti di chiamate.
Ormai sono davvero pochissime le occasioni che ci spingono ad utilizzare il protocollo SMS per le comunicazioni tra dispositivi, dato che tramite le app di messaggistica istantanea che si appoggiano alla rete dati abbiamo accesso a molte più opzioni rispetto alle risicate stringhe testuali alfanumeriche possibili con questo protocollo, peraltro limitato ad una lunghezza massima di 160 caratteri. Inoltre, come detto, non è possibile allegare alcun contenuto multimediale all’invio di un messaggio SMS.
La sua evoluzione, il protocollo MMS, ne ampliò le possibilità, introducendo la funzione di invio di file di immagine nonché rendeva potenzialmente illimitata la lunghezza di un testo (“potenzialmente” perché nei fatti gli operatori tendevano ad imporre un limite massimo di peso per MMS inviato, utile a non intasare la banda di trasmissione). In ogni caso, anche questa tecnologia è caduta vieppiù in disuso, sostituita dalle forme molto più evolute di messagistica offerte dalle moderne app che consentono invio di qualsiasi tipo di file multimediale, oltre a funzioni di organizzazione dei contatti, creazione di chat di gruppo e infinite altri vantaggi.
Insomma, degli SMS ed MMS ci ricorderemmo solo come un residuato tecnologico, se non fosse che si tratta di due protocolli utilizzati ancora oggi da un’azienda che siamo abituati a considerare come apripista nell’interruzione di nuove tecnologie mobili: Apple. La società che ha lanciato iPhone sul mercato, rivoluzionando per sempre la telefonia mobile e la vita quotidiana delle persone nelle loro abitudini di rapporto con la tecnologia e telecomunicazioni, si porta dietro da anni questo vetusto protocollo di comunicazione facendone lo strumento nativo di interazione scritta tra iPhone e sistemi Android. Fortunatamente a partire dall’anno prossimo tale tecnologia antidiluviana sarà definitivamente mandata in pensione, sostituita dalla sua versione moderna: il protocollo RCS.
Il Rich Communication Services è un protocollo di telecomunicazione che costituisce il successore spirituale dell’SMS, poiché consente di inviare file multimediali tra due dispostivi di telefonia mobile. messo a punto tra il 2007 e il 2008 da un consorzio costituito ad hoc (The Rich Communication Suite industry initiative), offre tante funzioni aggiuntive rispetto ai semplici SMS/MMS, rendendolo in tutto e per tutto assimilabile alle moderne applicazioni di IM, tra cui:
l’RCS ha una diffusione meno capillare del protocollo SMS; dunque bisogna sincerarsi che il proprio dispositivo ed il proprio operatore ne consentano l’utilizzo, tanto per il mittente quanto per il ricevente. Inoltre il protocollo si appoggia alla rete dati, non a quella telefonica. In ogni caso, il suo utilizzo è sempre gratuito. Insomma si tratta di un ottimo protocollo, con il quale possiamo svolgere tutte le funzioni che sono assolte dalla maggior parte delle applicazioni di messaggistica. Peccato che fino ad ora su Apple ciò non fosse possibile, poiché l’azienda di Cupertino non si era mai presa la briga di implementarlo sui suoi dispositivi!
Ora finalmente la musica è cambiata: Apple ha confermato che a partire dal 2024 i suoi dispositivi diventeranno compatibili con il protocollo RCS, il che faciliterà di molto la comunicazione tra iPhone e dispositivi Android. Lo ha svelato un portavoce della compagnia al sito 9to5Mac, che ha dichiarato quanto segue:
Più avanti nel corso del prossimo anno [2024, ndr] aggiungeremo il supporto al protocollo universale RCS, lo standard attualmente implementato dall’associazione GSM. Crediamo che il protocollo RCS offrirà una migliore esperienza utente in termini di interoperabilità, se comparato agli standard SMS ed MMS. Questo protocollo si affiancherà ad iMessage, che continuerà a costituire il metodo preferenziale e più sicuro di comunicazione tra gli utenti Apple.
Finalmente quindi Apple dimostra di non avere a cuore solamente il benessere dei suo utenti, trattati spesso come una casta a parte dal resto del mondo, ma si è resa conto che migliorare la comunicazione tra dispositivi Apple e non-Apple può procurare benefici per entrambe le parti, dunque anche per i suoi preziosi clienti. Meglio tardi che mai!
This post was published on 24 Novembre 2023 11:00
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