Google ed Apple sono due enormi aziende concorrenti su diversi fronti, ma la loro storia è anche fatta di collaborazioni non proprio lecite.
Quando si parla di colossi del settore informatico si citano sempre le stesse due aziende: da una parte c’è Google, con il suo ecosistema enorme di servizi, dall’altra Apple con la sua incredibile storia di dispositivi all’avanguardia che hanno rivoluzionato il settore della telefonia portatile.
Due grosse aziende che sicuramente operano in tanti settori diversi, ma che più volte sono venute allo scontro sul mercato.
La concorrenza principale tra Apple e Google riguarda soprattutto i sistemi operativi per dispositivi mobili, che guidano nella maggior parte dei casi l’acquisto da parte degli utenti di uno o l’altro smartphone.
Da una parte abbiamo il sistema operativo iOS con le sue particolarità e dall’altra Android che, numeri alla mano, è quello più utilizzato al mondo.
Google, attraverso Android, ha chiaramente creato un intero sistema di applicazioni e servizi di sua proprietà in formato portatile che fino a qualche tempo fa non era possibile utilizzare su iPhone.
Anche nel settore della telefonia, però, il cliente ha sempre ragione e le pressioni da parte degli utenti hanno spinto le due grandi aziende a stringere diversi accordi.
Google, prima dell’avvento degli smartphone e soprattutto prima dell’avvento degli iPhone, era già un’azienda multimiliardaria che aveva colonizzato internet.
Non si parla solo del motore di ricerca, ma anche del browser Chrome, dei servizi online quali Gmail, Drive, Docs, YouTube, Calendar, Classroom, Meet e tanto altro ancora.
Una serie di piattaforme dal quale l’utente non voleva separarsi così facilmente.
D’altro canto però Apple stava iniziando a diventare celebre e dopo il 2007, anno dell’uscita del primo iPhone, il successo dell’azienda di Cupertino stava crescendo sempre di più.
La società fondata da Steve Jobs stava sviluppando i propri servizi e stava anche per “rubare” una buona fetta di utenti all’interno di un campo nel quale Google ha sempre eccelso, ovvero quello della ricerca web.
Per evitare che Apple si prendesse una fetta troppo grossa del mercato, nel 2021 l’azienda di Larry Page ha deciso di stringere un accordo con la casa degli iPhone per permettere agli utenti di utilizzare i suoi servizi sui dispositivi con il marchio della mela morsicata.
Un accordo che, secondo quanto riportato sul web, è stato pari a 18 milioni di dollari.
Google ha pagato questa cifra per mantenere il suo status di motore di ricerca predefinito sui dispositivi Apple, ma a quanto pare l’azienda di Cupertino aveva pensato anche a delle situazioni alternative prima di stringere l’accordo.
Un ex dirigente di Big G che adesso lavora in Apple ha infatti dichiarato che l’azienda fondata da Steve Jobs aveva valutato anche l’acquisto di Bing oppure creare un proprio motore di ricerca.
Apple però, a quanto pare, non ha osato così tanto da volersi mettere in competizione con Google e alla fine è arrivato l’accordo.
Si tratta comunque di una situazione delicata dato che, secondo alcune stime, se si permettesse agli utenti di scegliere il browser preferito su iPhone, il numero di persone che sceglierebbe Chrome potrebbe addirittura triplicare.
Al momento la situazione è così delicata che è tenuta sott’occhio anche dalle agenzia antitrust americane per “monopolio anticoncorrenziale”.
Un processo che potrebbe avere ripercussioni sia su Google che su Apple che a quanto pare non si sono comportate benissimo all’interno di questi accordi.
This post was published on 6 Novembre 2023 8:30
Amadeus, passato dalla Rai al blocco di canali Discovery Warner Bros, stavolta non ha centrato…
Per la prima volta nella storia di Fortnite, Epic Games ho in programma un aumento…
Il sistema di geolocalizzazione migliorerà sempre di più e questo sarà possibile grazie a Pokémon…
Il Black Friday può essere sfruttato a pieno dagli amanti della lettura ed è la…
Il Grande Fratello non ha personato il comportamenti degli inquilini della casa che si sono…
La saga di Final Fantasy è pronta a tornare sul mercato mobile, questa volta con…