A metà Settembre Youtube aveva annunciato un set di strumenti per i creatori sulla piattaforma basati sull’intelligenza artificiale. L’obiettivo era quello di semplificare tutte le parti del processo di creazione di un video: dalla generazione degli argomenti, all’editing, fino a generare direttamente parti di video tramite la funzione Dream Screen. Se nel resto delle industrie creative l’IA è stata osteggiata, o comunque c’è stata molta discussione sul ruolo delle IA nell’ambito creativo, la community di YouTube sembra essere molto silenziosa. Il silenzio non significa però che qualcosa non stia strisciando nella community.
Quando YouTube ha annunciato l’introduzione di questi nuovi strumenti tramite un comunicato su X/Twitter, l’annuncio ha ricevuto ben pochi like, confondendo molti che si sarebbero aspettati una risposta più diretta da parte della community. Sulla stessa piattaforma è molto difficile trovare qualcuno che parli dei tool IA in sé, anche se a quanto pare molti li stanno già utilizzando per, ad esempio, editare automaticamente delle clip, o “doppiare” il proprio video in una lingua diversa.
Il potenziale di questi tool è altissimo, e secondo Youtube questi si basano esclusivamente sui video prodotti precedentemente dal creator, e su quello che l’audience ha già visto in precedenza. Insomma, YouTube starebbe, con questi strumenti, cercando di accelerare la produzione di video sulla piattaforma, cercando di sfruttare l’IA per ottenere il maggior engagement possibile.
A quanto pare però la community non sembra essere particolarmente interessata. Secondo alcuni creator l’introduzione degli strumenti AI è passata in sordina perché sta diventando sempre più difficile distinguere quando l’IA viene utilizzata in un video. Se è più facile individuare le istanze in cui ad esempio sono stati generati testi o immagini, lo è meno quando invece l’IA mette mano all’editing, o alla musica.
Per alcuni membri della community, l’aiuto delle IA potrebbe sconfiggere quello che è stato uno dei principi cardini della produzione di video su YouTube, ovvero il continuo miglioramento del creator. I critici infatti affermano che, nel momento in cui un creator si abitui ad utilizzare gli strumenti IA per creare i propri video, questi stia delegando la propria crescita in quanto videomaker, e dunque potrebbe trovarsi in difficoltà e frustrarsi qualora non abbia a disposizione gli stessi strumenti altrove.
Se i nuovi tool di YouTube sembrano essere mirati a facilitare il videomaker nella creazione di contenuti sempre nuovi e originali, c’è anche chi suona un campanello d’allarme, affermando di essere stato vittima di un vero e proprio plagio.
Si tratta di Abyssoft, creator da 85.500 iscritti, e iscritto alla piattaforma dal 2016. In un video rilasciato sul suo canale, il videomaker segnala come un secondo video, su un altro canale, fosse preoccupantemente simile al proprio video sullo stesso argomento, speculando su come l’IA sia stata utilizzata per compiere il plagio, arrivando anche ad utilizzare programmi text–to–speech e IA di voice-over.
Secondo Abyssoft, il problema dei plagi tramite IA su YouTube è già diffusissimo. Già a Maggio un altro creator, il divulgatore scientifico Kyle Hill, aveva denunciato diversi canali su YouTube per aver utilizzato le IA per creare contenuti acchiappa–click che diffondevano dati non verificati, spesso a partire da temi che lo stesso Hill aveva discusso in alcuni suoi video.
Una delle soluzioni proposte dalla community è quella di marcare i video creati tramite l’uso di IA con un apposito tag. In risposta a questa richiesta, il manager delle comunicazioni sulle policy di Google, Jack Malon, affermava che tutti i contenuti su youtube sono sotto le linee guida della comunità, e che queste vengono “fatte rispettare a tutti i creatori, indipendentemente dal fatto che il contenuto sia generato tramite IA oppure no.”
La preoccupazione maggiore per i creator sembra quella di doversi trovare, a breve termine, a competere con migliaia di canali “senza faccia”, pilotati completamente, o quasi, dalle IA. Competizione che potrebbe portare molti canali piccoli, o emergenti, a soffocare e dunque a chiudere. Staremo dunque a vedere, YouTube ha introdotto questi strumenti come test in poche nazioni, dunque c’è ancora spazio per un ritiro, o quantomeno per l’introduzione di misure protettive verso i piccoli creator.
This post was published on 1 Novembre 2023 10:30
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