Meta – l’azienda che sta dietro a Facebook, fondata all’inizio degli anni Duemila da Mark Zuckerberg – non accenna a perdere terreno nei settori in cui essa è attiva. Infatti oltre a possedere Facebook, la compagnia americana detiene il totale controllo di Instagram e anche di WhatsApp: una delle app di messaggistica istantanea più usata al modo, seguita solo da Telegram. Ebbene questi prodotti vengono usati da un numero sempre più crescente, stando alle affermazioni della compagnia stessa.
Ha fatto parecchio scalpore nelle scorse settimane la causa intentata contro Meta e Facebook negli USA, a causa di problemi legati ad alcune delle pubblicità presenti al suo interno. Il polverone è partito a seguito di una causa collettiva lanciata nel 2020, avente come “casus belli” un problema riscontrato da una donna di 48 anni chiamata Samantha Liapes. Infatti la donna stava utilizzando il social network di Meta per ricercare una compagnia assicurativa: non essendo stata in grado di trovarne una, la donna accusò la compagnia di avere un algoritmo discriminatorio che non mostrava annunci dedicati a causa della sua età e del sesso.
Proprio per questo si è assistito a una class-action da parte di tante persone con l’intento preciso di accusare Facebook di essere discriminatorio nei confronti di anziani e donne. A riguardo intervenne la corte di giustizia della California: l’organo governativo affermò che le accuse mosse contro la compagnia erano più che valide e che era del tutto lecito che Facebook venisse citato per il suo algoritmo.
In queste ultime settimane lo stesso CEO di Meta Mark Zuckerberg ha parlato di come la compagnia sia andata particolarmente bene quest’anno. Infatti alla fine praticamente del 2023 le applicazioni e i prodotti dell’azienda hanno raggiunto un numero molto alto di utenti, raggiungendo la cifra record di 600 milioni di persone attive ogni giorno. Per raggiungere questo numero sono state fondamentali diverse applicazioni “business” con particolare riferimento a WhatsApp.
Quest’app è stata fondamentale per il raggiungimento di questo record, soprattutto all’interno di una nazione: l’India, dove è usata da un numero pressoché elevatissimo di persone che dirigono una miriade di attività (non per forza di grandi dimensioni). Solo in questo paese l’app viene utilizzata dal 60% delle persone che vi risiedono. Solo da WhatsApp – con particolare riferimento alla versione business – Meta ha ottenuto ricavi da capogiro, pari a 293 milioni di dollari (con una crescita del 53% rispetto all’anno precedente e che non accenna ad arrestarsi).
Ma come avviene concretamente il guadagno di Meta da quest’applicativo? Essenzialmente in due modi. Il primo riguarda la durata delle sessioni di conversazione su WhatsApp Business e la tipologia di messaggi inviati. Il secondo riguarda il numero di “click” su particolari messaggi commerciali e sulle pubblicità stesse. Successivamente Zuckerberg si è detto interessato all’implementazione delle IA dei suoi servizi, tra cui abbiamo WhatsApp stesso.
Stando alle sue dichiarazioni, ciò permetterebbe una gestione ancora più responsiva e migliore del rapporto con il cliente, soprattutto per quanto concerne problematiche o difficoltà, ma anche per consigli sui prodotti e i servizi offerti. Se effettivamente queste tecnologie verranno implementate, sicuramente da un lato permetteranno di migliorare la qualità dei servizi offerti, ma dall’altro potrebbero portare a dei problemi: banalmente in che modo verranno usate le informazioni del cliente una volta che entra in contatto l’IA? Se Meta vorrà procedere in questa direzione, dovrà senza ombra di dubbio gestire in maniera professionale e senza intoppi le IA da lei create.
This post was published on 28 Ottobre 2023 12:00
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