A sei anni dall’introduzione dell’ultimo standard numerato ecco comparire le prime avvisaglie e documentazioni relative al WiFi 7. Scopriamo insieme tutte le caratteristiche di questa nuova tecnologia.
Avete recentemente comprato un nuovo e costoso modem compatibile con gli ultimi standard del Wi Fi e non siete ancora riusciti a sfruttare il tutto correttamente? Sarete sicuramente felici di sapere che la situazione è deragliata ulteriormente perché sono stati finalmente rese pubbliche le caratteristiche del nuovo standard, l’atteso Wi Fi 7, che si prevede entrerà all’interno del mercato consumer durante il corso del 2024.
Wi Fi 7, almeno sulla carta, porta con sé velocità di trasmissione ancora più impressionanti, complice anche la possibilità di utilizzare correttamente la banda a 6 GHz inizialmente sbloccata tecnologicamente dallo standard del Wi Fi 6E. Questa non è l’unica motivazione dietro la sua rinnovata efficienza: il nuovo standard probabilmente velocizzerà di molto il funzionamento di tanti dispositivi grazie a tutta una serie di trucchetti con i quali sarà possibile ottimizzare ulteriormente la propria rete.
Riassumendo, quindi, addio interferenze, benvenuta velocità e ciao ciao latenza elevata; adesso cerchiamo di carpire qualche dettaglio in più da questo genere di presentazione.
Ok, cos’è Wi Fi 7?
Iniziamo, come al solito, con le presentazioni. Questo nome sta a indicare l’ultima generazione di standard di comunicazione senza fili che opera sulle bande che abbiamo imparato ad apprezzare durante il corso degli ultimi anni ovvero 2.4 GHz, 5 GHz e 6 GHz.
Noto tra i tecnici con il nome di IEEE 802.11be Extremely High Throughtput, questo standard prosegue sul percorso inaugurato dal Wi Fi 6 nel tentativo di fornire velocità di funzionamento sorprendenti e maggiore efficienza per il sempre maggior numero di dispositivi che funzionano all’interno del mondo.
Commercialmente lo standard viene markettato come l’unico al mondo in grado di gestire i video in 8K ma, parlandoci chiaro, ciò in realtà è già possibile semplicemente sfruttando flussi dati correttamente compressi; il Wi Fi 7 però aumenta di certo le velocità massime di trasmissione.
Questioni di banda passante e numerini vari
Secondo le dichiarazioni rilasciate da Intel, un prodotto con Wi Fi 7 abilitato in condizioni ottimali può trasmettere e ricevere 5.8 Gbps di dati al secondo: un valore incredibilmente ma che è puramente teorico; nel migliore dei casi gli esperti dicono che già poter mettere mano su metà di tale valore in un contesto pragmatico è già abbastanza da far esplodere il cervello per la gioia.
Parte di questo vertiginoso aumento di velocità si permette alla nuova banda passante massima per canale di comunicazione; i precedenti standard (Wifi 5,6 e 6E) infatti avevano una banda massima di 160Mhz per canale mentre il nuovo standard raddoppia tale valore, arrivando a 320Mhz. È bene sapere però che tutto questo ben di dio è disponibile unicamente utilizzando la rete a 6Ghz.
Un’altra delle caratteristiche più interessanti del nuovo standard Wi Fi 7 è data da MLO, o Multi-Link Operation. Questa caratteristica sostanzialmente permette, grazie alle sopracitate modifiche di banda, di combinare due connessioni in una singola; di base questo permette di aumentare la velocità di download (ma solitamente con una gigabit è abbastanza facile raggiungere il cap in scrittura per gli hard disk più capienti) ma, sopratutto, di non vedere la propria connessione a internet cadere in caso di disconnessione di uno dei due componenti della MLO.
Un altro elemento interessante del nuovo Standard è il suo raddoppiare gli spatial streams per i dispositivi con tecnologia MU-MIMO, ovveri multiple input multiple output. Wi Fi 6 supportava la tecnologia MU-MIMO 8X8, quindi un router con 8 antenne poteva emettere contemporaneamente otto diversi flussi dati verso altrettanti dispositivi; con il Wi Fi 7 questo parametro vola 16X16, raddoppiando di fatto il parametro.
Attenzione che in ambito consumer tale tecnologia non ha particolari applicazioni: i dispositivi più costosi in circolazione in generale si fermano a 4X4 nonostante lo standard sia in grado di supportare altre bande; in ambito business già le cose sono diverse.
La più plausibile applicazione per l’universo Wi Fi7? La domotica!
Al momento uno dei mercati che più di tutti sarà felice dell’arrivo dello standard Wi Fi 7 è senza dubbio quello domotico; il concetto di casa intelligente infatti ancora oggi un po’ si deve scontrare con connessioni non abbastanza responsive, specie quando parliamo di abitazioni molto grandi e con un grande numero di dispositivi contemporaneamente connessi.
Uno dei colli di bottiglia dei precedenti standard infatti era l’airtime, ovvero quello che succede quando un singolo modem è talmente indaffarato a comunicare con una serie di altri dispositivi che deve mettere in coda alcune operazioni.
Attraverso una migliore implementazione dell’OFDMA, una tecnologia già presente nello standard Wi Fi 6E con minore efficienza nel contenimento delle interferenze, un router compatibile con il settimo standard può sfruttare dei bit extra per pacchetto dati comunicato, così da ovviare al problema diminuendo i tempi di attesa, la latenza e l’airtime.
Il problema principale è che questa tecnologia è compatibile unicamente con altri dispositivi in grado di utilizzare lo standard Wi Fi 7. Questo significa che si ha un impianto domotico di vecchia generazione, beh, si è costretti ad acquistare nuovamente tutto.
Quali sono altri utilizzi interessanti per il Wi Fi 7?
Avete presente quando prima vi abbiamo parlato di MLO? Questa tecnologia potrebbe risolvere un sacco di problemi che al giorno d’oggi infestano i sistemi mesh. La connessione tra i vari nodi mesh, infatti, tende spesso a crashare nel peggiore dei momenti o a congestionarsi a prescindere dalle caratteristiche del prodotto; grazie ai bus più grandi del nuovo standard e alla possibilità di cambiare in tempo reale la banda per passare a quella meno congestionata, un prodotto compatibile con il nuovo standard potrebbe fare la differenza.
In generale è legittimo aspettarsi una latenza ridotta: l’OFDMA infatti permette di migliorare in generale la latenza, permettendo delle risposte maggiormente reattive da parte degli altri dispositivi; a questo aggiungiamo anche la maggiore velocità di connessione possibile e il gioco è fatto.
Il problema principale è legato infatti alle applicazioni pratiche che risultano essere manchevoli o poco pubblicizzate; al momento facciamo anche una discreta fatica a sfruttare nella sua pienezza lo standard Wi Fi 6E, figuriamoci il suo successore.
Wi Fi 7: quanto bisogna aspettare?
I primi router Wi Fi 7, se vi piace l’idea di appoggiarvi al mercato americano, sono disponibili già da ora ma inutile spingervi all’acquisto: al momento ci sono pochissimi dispositivi in grado di supportare tale standard e sopratutto quest’ultimo necessita ancora di qualche finalizzazione.
Lo standard infatti non è stato ancora adottato dall’Institute of Electrical and Electronics Engineers (lo stesso di IEEE di cui abbiamo parlato poco sopra), motivo per cui c’è bisogno ancora di attendere un poco prima di vedere questi dispositvi farsi strada nel nostro quotidiano.
Alcuni dei chip compatibili con lo standard, vedi il FastConnect 7800 di Qualcomm, è già in circolazione all’interno, ad esempio, dei Samsung Galaxy S23 Ultra; per poter utilizzare la rete Wi Fi 7 sarà necessario semplicemente una patch software da parte di Samsung. Esistono anche dei laptop compatibili (Acer Swift Edge 16 pollici, ad esempio) e a brevissimo arriveranno anche schede di rete (BE200 di Intel, per esempio): manca però tutto il resto, un problema non da poco.
Comunque potete consolarvi: se non avete portafogli particolarmente gonfi per il momento non potrete nemmeno permettervi i dispositivi in questione. Gli Eero Max 7 di Amazon, ad esempio, costano soltanto 700 € per dispositivo; considerando che parliamo di un prodotto da inserire in una rete mesh significa che è importante acquistarli come minimo in coppia per una spesa che farebbe accapponare la pelle a chiunque.
È ancora un po’ presto per comprare un dispositivo con Wi Fi 7, motivo per cui il nostro consiglio è quello di portare pazienza e attendere almeno tre o quattro anni; probabilmente quando annunceranno il nuovo standard Wi Fi 7E sarà il momento giusto per aggiornare i propri dispositivi e fare un passo deciso verso il futuro.