Molti scienziati della NASA sono a lavoro per scoprire l’origine e la natura di alcuni pezzi di asteroide trasportati sulla Terra.
La presenza di corpi provenienti dallo spazio sulla Terra è tra gli avvenimenti sicuramente più sorprendenti che ci possano essere per quanto riguarda l’Universo.
In questi giorni la NASA, l’agenzia spaziale più importante al mondo, ha fatto sapere a tutti di star continuando le analisi di alcuni frammenti appartenenti a un asteroide e che sono stati trasportati sul suolo terrestre.
Si tratta di un evento sicuramente che ci fa restare tutti col fiato sospeso fino a quando non si scoprirà la verità, ma allo stesso tempo la NASA ha sempre fatto sapere che eventi del genere capitano molto spesso nel corso della storia.
Non è certamente la prima volta che sono stati ritrovati corpi estranei sul suolo terrestre provenienti dall’Universo.
Si tratta dunque quasi di una prassi per i team di scienziati spaziali che sono spesso a lavoro su questi frammenti di corpi celesti provenienti dallo spazio.
Questa volta però sembra esserci qualcosa in più dato che questo asteroide potrebbe darci delle informazioni aggiuntive sull’origine dell’Universo, della Terra e del Sistema Solare.
Come abbiamo accennato in precedenza, la Terra è continuamente bombardata da corpi provenienti dallo spazio e la NASA (insieme ad altre agenzie spaziali come l’ESA) monitorano questi oggetti spaziali per analizzarne l’eventuale pericolosità.
Nel 99% dei casi (e forse anche un po’ di più) si tratta di corpi talmente piccoli che vengono letteralmente disintegrati dall’atmosfera terrestre.
In caso di corpi più grandi, come magari grossi asteroidi, può capitare che sulla Terra arrivino soltanto alcuni frammenti che però vengono monitorati per capire se possano essere pericolosi per i centri abitati.
Il più delle volte, però, questi frammenti finiscono negli oceani, dato che ricoprono 3/4 del pianeta, oppure in luoghi disabitati come i deserti.
Questa volta però si tratta di una situazione abbastanza diversa: i frammenti che stanno venendo analizzati dalla NASA in questo periodo provengono in realtà da una spedizione organizzata dall’agenzia spaziale americana verso l’asteroide.
Molti frammenti sono stati riportati sulla Terra e ora sono sotto la lente d’ingrandimento dei ricercatori.
La missione è stata lanciata addirittura nel 2016 e la navicella è arrivata a destinazione nel 2018: la meta era l’asteroide Bennu, una roccia spaziale dal raggio di oltre 260 metri e che orbita molto vicino alla Terra.
La navicella contenente alcuni frammenti di Bennu è giunta sulla Terra, atterrando nel deserto dello Utah, lo scorso settembre e gli scienziati hanno recuperato il materiale.
L’obiettivo della NASA era quello di recuperare circa 60 grammi di materiale dell’asteroide, ma hanno scoperto molto di più: la roccia infatti contiene tracce di acqua e carbonio e questo vuol dire che potrebbe essere strettamente collegato agli esseri viventi.
Le analisi stanno continuando e gli scienziati potrebbero arrivare alla conclusione che questi asteroidi possano essere la chiave per scoprire l’origine della vita umana sulla Terra.
In questi giorni gli scienziati e i ricercatori della NASA hanno distribuito in giro alle altre comunità scientifiche i frammenti dell’asteroide Bennu per avviare una ricerca unificata.
Tra non molto potremmo davvero scoprire molto di più sull’origine del Sistema Solare e di come era fatta la Terra milioni di anni fa quando l’umanità non era ancora nata.
This post was published on 17 Ottobre 2023 7:30
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