Secondo le opinioni di chi le ha potute provare, le facce dei personaggi di AI classic, una delle nuove inquietanti funzioni di Meta, sono tutto fuorché amichevoli e rimarcano ancora lo scetticismo nei confronti di certe applicazioni dell’intelligenza artificiale.
Quante ne ha fatte Meta nel corso egli ultimi anni in termini di ricerca del futuro; dai roboanti annunci del Metaverso (parzialmente dissolti poi in un nulla di fatto) a tutto l’impegno legato al mondo dell’intelligenza artificiale generativa. Su quest’ultimo punto ci sono delle novità di cui in Italia non si è parlato granché che meritano di essere citate, anche soltanto per il meme.
Durante l’ultimo Meta Connect, infatti, Mark Zuckerberg ha parlato in maniera approfondita di alcune delle funzionalità avanzate dell’intelligenza artificiale generativa che verranno introdotte all’interno di Facebook durante il corso dei prossimi anni.
La più pubblicizzata tra queste caratteristiche è qualcosa di abbastanza inquietante, che di sicuro ha già fatto capolino nei romanzi di fantascienza di parecchi autori e che ricorda in un certo senso le famose teste in salamoia di Groeninghiana memoria.
Personas, infatti, è il nome di una delle tante possibili applicazioni dell’intelligenza artificiale al mondo di Meta ed è letteralmente un sistema di virtual companion con cui è possibile parlare di qualsiasi cosa e in qualsiasi momento; quello che fa sorridere (o inquietare, a seconda delle posizioni sull’intelligenza artificiale) è il loro avere le personalità e il carattere di celebrità del mondo reale.
Di preciso non è facile capire quale sia lo scopo ultimo degli Personas; sul suo blogpost relativo a ciò che è stato annunciato durante il Meta Connect 2023, Zucky li ha presentati come un’alternativa più simpatica di Meta Ai (che di base è il sistema interno di intelligenza artificiale).
Queste Personas non sono altro che account con cui è possibile interagire in qualsiasi momento; questi hanno le fattezze e le caratteristiche uniche di influencer, personaggi famosi e personalità di persone che probabilmente avete già visto su Instagram; la cosa curiosa è che Meta ha deciso di far interpretare loro dei personaggi, invece che loro stessi.
La selezione di personaggi pubblici, in questo caso, è lontana dal nostro immaginario (e ci sta, Personas deve ancora arrivarci in Europa) ma ha qualche nome che sicuramente farà sorridere qualcuno dei lettori.
Ecco la lista completa di personalità al momento disponibili all’interno di Personas.
E non è tutto: durante il corso dei prossimi mesi arriveranno altre celebrità a interpretare questi personaggi: pariamo di Chloe Kim, Josh Richards ma anche di personaggi notissimi da noi come Bear Grylls; pochi dettagli sono stati dati su chi interpreteranno poi.
In Italia questa funziona ancora non è disponibile; come al solito Meta ha dato occasione soltanto a chi ha un account americano di Meta di provare le sue Personas e per una volta ci va bene così.
Questo perché, a quanto abbiamo avuto l’occasione di leggere su Mashable, dopo aver fatto una chiacchierata con questi personaggi digitali è facile avere più dubbi che certezze.
Guardate questo bel video della giornalista Jules Terpak per capire il perché dello scetticismo. Le conversazioni sono innaturali, quasi forzate per cercare di far rimanere attaccato l’utilizzatore allo schermo; i riquadri con dentro i volti dei personaggi noti possono rassomigliare la persona reale ma sono ancora lontani dall’offrire un qualche tipo di valore all’utente, che poco altro potrà fare oltre al cringiare male.
Cos’è quindi Personas? È una specie di ChatGPT che utilizza i volti di personaggi famosi per cercare di tenere attaccati allo schermo gli utenti finali, nella speranza che attraverso le conversazioni ci siano altri dati da estrapolare per chissà quali scopi. L’unico vantaggio strutturale che Personas ha rispetto a strumenti simili, vedi Replika, è l’essere raggiungibile con estrema semplicità da tutte le piattaforme di Meta. WhatsApp, Facebook e Instagram; chissà quanti dopo averlo provato avranno ancora voglia di far finta di parlare con gente universalmente considerata antipatica come Paris Hilton.
This post was published on 17 Ottobre 2023 10:30
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