Avete mai montato un computer da zero? Se la risposta è no questo è l’articolo che fa per voi dove abbiamo raccolto dalla rete e dalle conoscenze redazionali dei consigli molto utili da tenere a mente.
Quanto può essere difficile assemblare un computer? C’è un bel meme che suggerisce che chiunque sia in grado di completare quel famoso giochino in cui inserire i triangoli nei buchi triangolari, i cerchi nei buchi circolari e così via sia in grado di assemblare da cima a fondo un computer.
Di base ciò è vero: l’atto pratico dell’assemblaggio è abbastanza semplice con un minimo di manualità. I problemi possono essere più collegati alla scelta dei componenti ma quello è materiale per un altro articolo.
Oggi andremo a esplorare insieme alcuni trucchetti che possono essere molto interessanti da applicare quando si deve assemblare un proprio computer; se già conoscete a fondo la materia questo non è l’articolo per voi, se invece sognate di stare qualche ora ad armeggiare con cacciavite e scatoloni e non sapete da dove iniziare, beh, siete nel posto giusto.
Le viti? Sono (quasi) tutte legate al case
Questa potrà sembrare una banalità per chi ha esperienza nell’assemblaggio di un computer ma può invece risultare estremamente utile per chi invece ha poca esperienza con questa pratica. Di base quando si assembla un computer si passa una parte del tempo ad avvitare e svitare viti; d’altronde in qualche modo si dovranno pur assicurare le varie componenti al telaio del case, no?
Ecco: la stragrande maggioranza delle viti in questione si trovano all’interno della scatola del case e anche in caso di upgrade futuri è bene ricordarsi che bisogna aprire semplicemente la scatola del case, non cercare altrove.
Le uniche eccezioni che al momento ci vengono in mente riguardano gli SSD NVMe; questi hanno viti molto piccole che alle volte sono date in dotazione con la memoria rigida, altre volte si trovano nella scatola della scheda madre (dipende tutto dal produttore). In tutti gli altri casi scandagliare la scatola del case dovrebbe essere abbastanza per trovare la vite di cui si ha bisogno.
Che fare se ci si è persi la scatola o in generale non si riescono a ritrovare le viti? Si ricompra il case? Fortunatamente tutto ciò non è necessario perché Amazon e gli altri marketplace sono pieni di pacchetti di viti omnicomprensivi in grado di salvare la giornata. La maggioranza delle schede madri utilizza viti di tipo #6-32 x 3/16” o viti M3; nel peggiore dei casi è possibile acquistare un apposito set di viti per computer.
I nostri consigli:
Con le ventole abbondare non sempre è la scelta corretta
Se anche voi utilizzate con una certa frequenza i social network vi sarete senza dubbio accorti di quanto siano preponderanti nei reel di Instagram o nei video di TikTok le ventole all’interno dei computer. Si, hanno un loro fascino; si, quando accoppiate alle luci RGB hanno qualcosa di tutto loro da dire; si, possono servire ad abbassare le temperature di un computer etc etc.
Quello che è bene mettersi in testa è che bastano poche ventole; basta soltanto orientarle nella maniera corretta.
Di base il ragionamento da fare è il seguente: le ventole possono servire o per introdurre all’interno del case aria fredda proveniente da fuori o per espelle al di fuori del case l’aria calda generata dalla componentistica. Questo significa, semplicemente, che le ventole devono permettere all’aria di seguire un percorso e non devono ostacolarsi a vicenda, come invece vediamo fare con una frequenza poco simpatica quando Instagram ci manda l’ennesimo reel sponsorizzato.
Il numero di ventole, inoltre, non deve essere eccessivo: troppe ventole che portano aria all’interno del case non fanno altro che accumulare polvere all’interno del case mentre troppe ventole che soffiano aria via ci permetteranno di ottenere lo stesso identico risultato.
La regola aurea che secondo noi può essere perfetta per orientarsi è la seguente: una buona build, se dotata di filtri anti polvere, deve avere y ventole in uscita e y+1 ventole in entrata; le temperature si manterranno stabili e la polvere sarà gestibile in maniera molto più agevole grazie alla presenza dei filtri.
Case e scheda madre vanno scelti con criterio
Di base i due componenti più importanti in maniera generica quando si pensa a un computer sono le basi su cui poi si appoggiano i suoi motori (CPU, GPU, RAM). Scheda madre e case, infatti, vanno scelti in criterio pensando al rapporto che intercorre tra di loro: questo è importante per evitare di gettare soldi e acquistare un case che non permette lo sfruttamento di tutte le funzionalità della scheda madre.
Di base infatti sappiamo che la scelta della scheda madre solitamente si fa sulla base di due elementi: chipset e fattore forma; il primo ci permette di capire quali componenti è possibile abbinare alla scheda madre, il secondo elemento ci permette, invece, di capire le dimensioni del case su cui è possibile adagiare il tutto.
Da oggi bisogna iniziare a ricordarsi che un altro punto a cui fare attenzione è il seguente: la plancia frontale del case deve essere compatibile con le uscite e le caratteristiche della scheda madre, altrimenti ci si ritrova con frammenti interi di computer che non hanno le funzionalità. Questo problema è molto comune quando, per risparmiare, si punta al mercato dell’usato: i case vecchi avranno anche il loro perché ma non erano pensati per avere tutte le funzioni e le porte input output dei modelli più recenti.
Fate attenzione a come piazzate l’alimentatore
Questo è un grande classico in cui tutti quanti almeno una volta sono caduti. Quando si monta l’alimentatore all’interno del proprio computer è importante assicurarsi di orientare correttamente la ventola dello stesso verso l’esterno del case. Poiché ogni case è leggermente diverso è bene assicurarsi di star facendo la mossa giusta, magari aiutandosi con il manuale di istruzioni.
Perché questo? Per una pletora di motivi diversi ma per almeno un paio di semplice comprensione da parte di tutti: di base un alimentatore che getta aria calda verso l’interno del computer non sta aiutando il processo di raffreddamento, in secondo luogo un alimentatore che si scalda sempre di più a causa del pessimo sistema di ricircolo dell’aria non farà altro che scaldarsi sempre di più. Quando un alimentatore si scalda a causa della cattiva dissipazione sta utilizzando in maniera peggiore l’energia elettrica del caso, portando a una diminuzione del rendimento.
Inutile quindi acquistare prodotti con certificazioni Platinum o Titanium se poi non sono aiutati da una corretta gestione delle temperature interne.
Consigli sugli alimentatori:
- Economico, Cooler Master MWE 750 Gold
- Solido, Asus ROG Loki
Anche il software vuole la sua parte
Probabilmente anche voi che state leggendo questo articolo da piccoli eravate spaventati dal bios: schermate di sole parole, tutte scure, in cui ogni cosa sembrava potesse portare all’esplosione del computer.
Al giorno d’oggi i bios si sono fatti più amichevoli nei confronti degli utenti ma rimane comunque il consiglio di addentrarsi al loro interno soltanto se si conosce un minimo cosa si sta facendo. In questo caso avviate il vostro computer appena buildato, aspettate che Windows abbia finito le sue menate installato il suo bloatware ed effettuando le sincronizzazioni con tutti gli account del caso e… spegnete tutto.
Una volta spento tutto cercate su internet una query come modello scheda madre + bios button; questo perché ogni MoBo ha una combinazione di tasti o un tasto da premere durante la sequenza di startup per poter accedere al suo Bios. Effettuato l’accesso le cose da tenere in considerazione sono le seguenti:
- Rebar/Smart Access Memory: queste funzioni sono indispensabili per sfruttare tutte le caratteristiche delle GPU più moderne; in entrambi i casi è necessario attivare la funzione Resizable Bar all’interno del BIOS.
- Above 4G Decoding: questa funzione è uno dei requisiti per l’attivazione della Resizable Bar; se non riuscite a trovarla cercate di attivare prima questa!
- Precision Boost Overdrive (solo AMD): avete comprato un processore Ryzen, magari di nuova generazione, per essere future proof accoppiandolo a della RAM DDR5? Perfetto: ricordatevi di attivare il PBO per permettere al processore di funzionare a velocità elevatissime.
- XMP / EXP: Intel e AMD hanno due sigle diverse per parlare dei profili di overclocking per le RAM ma questi possono provocare instabilità nel normale funzionamento di un computer. Se notate problemi disattivate queste voci dall’interno del BIOS.
Mamma mi si è perso l’hard disk
Uno dei grandi classici di chi assembla computer è l’eseguire il primo avvio e ritrovarsi senza alcuni dei dispositivi di archiviazione (SSD, NVME, HD fisici) fisicamente presenti nel case. In questi casi la colpa è del software e per arginare il problema non c’è bisogno di reinventarsi hacker: bisogna semplicemente capire il significato di spazio non allocato.
Lo strumento del caso si chiama gestione disco ed è uno dei tool integrati in Windows 11/10//8/7 e così via; lo si può raggiungere semplicemente scrivendo il suo nome all’interno della barra di ricerca del computer. Da qui bisogna controllare la presenza di spazio non allocato all’interno delle barre nella parte bassa dello schermo, ognuna per ogni disco rigido risconosciuto a livello hardware. Per ogni spazio non allocato che volete integrare all’interno del vostro computer non dovrete far altro che creare un nuovo volume semplicemente premendo col tasto destro e seguendo la procedura spiegata nel wizard.
Gestione disco, in ogni caso, si può utilizzare anche per formattare e partizionare i dischi rigidi: una pratica magari non per principianti ma che può risultare utile sul lungo periodo; anche in questo caso l’internet è pieno di guide che potrete seguire.
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