Una grande banca d’investimenti americana ha fatto un sondaggio su ben 10.000 zoomer per scoprire che Netflix non è più popolare come una volta e anzi, è stato finalmente superato da Youtube.
Qualcuno di voi lettori conosce il nome di Piper Sandler? Probabilmente no perché prima di scrivere questo articolo nemmeno noi avevamo realmente idea di che cosa fosse, e nemmeno avevamo idea del perché facesse sondaggi su grandi campioni di ragazzini.
Però alla fine inutile dire che ciò è stato fatto per una buona causa perché ci ha permesso di scoprire una cosa che sicuramente farà felice più di una persona. Netflix non è più popolare come una volta, bensì sta lentamente lasciando il passo a quella che più probabilmente diventerà la tv del futuro.
O forse lo è già, semplicemente non ci vogliamo ancora arrendere a questa evidenza.
Andiamo con ordine.
Piper Sandler è una grande banca d’investimenti americani che, per cercare di orientare meglio i soldi in suo possesso, cerca di ottenere quante più informazioni possibili sul mondo che la circonda. Proprio per soddisfare tale scopo la banca ha portato avanti un sondaggio mirato a scoprire una cosa specifica: che cosa guardano gli zoomer al giorno d’oggi?
Ricapitoliamo molto rapidamente questa definizione per non lasciare niente al caso: si definiscono zoomer tutti quelli nati tra il 1996 e il 2010, anno più anno meno. Gli zoomer sono considerati la primissima generazione ad avere grande conoscenza del medium internettiano poiché nata come nativa digitale; per loro esistono poche distinzioni tra vita online e offline, esattamente come hanno preferenze molto specifiche per quanto riguarda l’intrattenimento, lasciano la tv classica da parte in favore dall’ intrattenimento offerto da social e servizi di streaming.
Ecco, dopo il sondaggio di Piper Sandler probabilmente le cose sono leggermente cambiate perché i dati mostrano una retrocessione di Netflix tra le attività preferite di questa fetta di popolazione. Bisogna comunque dire che l’indagine è tutto fuorché definitiva; alla fine sono state analizzate le risposte ottenute durante il mese di Settembre 2023 di 10.000 ragazzini nati e cresciuti negli stati uniti d’America; probabilmente rifacendo lo stesso sondaggio nel sud est asiatico si otterrebbero risultati radicalmente diversi. L’età media degli intervistati era tra i quindici e i sedici anni, categorizzando quindi l’audience interessata come adolescenti.
Secondo i dati raccolti questi ragazzi spendevano circa il 29.1% del loro tempo giornaliero guardando video di Youtube, superando quindi il tempo passato su Netflix di un meno di metà punto percentuale (la compagnia americana infatti si ferma al 28.7%).
Il dato preso in considerazione senza effettuare prima un’analisi del contesto non sembra così interessante: il divario non è esagerato, parliamo di meno di mezzo punto percentuale! Quello che cambia le carte in tavola è proprio il contesto: prendendo in esame i risultati dei sondaggi degli anni precedenti, infatti, è possibile osservare una flessione verso il basso di Netflix corrispondente a una crescita di Youtube.
La piattaforma di streaming per antonomasia, infatti, ha perso ben 2 punti percentuale mentre YouTube ne ha una guadagnato 1, un segnale di come i gusti dei giovanissimi si stiano nuovamente spostando. Al terzo posto in termini di piattaforma su cui si passa più tempo troviamo Hulu, con il 7% della giornata. Amazon Prime Video e Disney+, conosciutissime qui in Europa, hanno percentuali simili ma comunque inferiori a quanto abbiamo visto finora.
Gli analisti della banca hanno saputo dare un risultato preliminare del perché Youtube stia risalendo nelle classifiche di utilizzo; plausibilmente c’entra la questione economica (con Netflix che fa di tutto per costringere gli utenti a pagare sempre più ogni mese) mentre Youtube, con la sua montagna indefinibile di ADS, resta comunque fruibile da sostanzialmente chiunque.
Quello che invece è stato più facile da definire è stato il calo fisiologico di Netflix, plausibilmente derivante anche e sopratutto dalla sempre più agguerrita concorrenza che le piattaforme di streaming mettono sul tavolo. Avere così tante scelte e avere così tanti abbonamenti costringe i consumatori a fare scelte ponderate, con i meno abbienti a fare da fanalino di coda per percentuale di utilizzo.
Aggiungiamo a questo articolo qualche altro dato di colore, così per capire quali sono i gusti degli adolescenti americani e quanto questi siano differenti da noi.
Qual è il loro brand d’abbigliamento preferito? Nike; la celebrità preferita? Taylor Swift; quale social media poi poteva essere così tanto sulla cresta dell’onda se non TikTok? E cosa se non l’iPhone essere il gadget più desiderato da tutti? Lo stesso che è possibile comprare anche a rate su Amazon, la piattaforma di Jeff Bezos che in America è la preferita degli adolescenti, proprio come (probabilmente) è qui in Europa.
This post was published on 14 Ottobre 2023 10:00
Recensione di The Electrum Archie - Il Mondo di Orn, una zine OSR ambientata in…
Abbiamo avuto l'occasione di vedere lo Schermo del master 2024, un prodotto brandizzato Dungeons &…
Non finiscono mai i cambiamenti per il digitale terrestre con un nuovo canale che molto…
Per diversi profili che sono clienti di Postemobile arriva una brutta sorpresa: ecco che cosa…
Cercate tre prodotti di lusso per una pulizia casalinga profonda? Approfittate delle offerte Black Friday…
Amadeus, passato dalla Rai al blocco di canali Discovery Warner Bros, stavolta non ha centrato…