Google riafferma il suo impegno nella lotta al cambiamento climatico introducendo all’interno dei suoi servizi tante nuove funzioni in grado di avere un impatto positivo sul mondo che circonda.
Il senso di morte imminente è una particolare condizione emotiva che senza dubbio ha fatto capolino nella mente di chiunque, nel corso degli ultimi anni, si sia fermato davanti a un telegiornale per più di 10 minuti. Molte delle brutte notizie che contribuiscono a questo genere di sensazione derivano chiaramente dal cambiamento climatico, un fenomeno che sembra essere inarrestabile e che sta lentamente cambiando la vita di tutti noi, anche quà in Italia, con estati lunghissime e temperature sopra le medie stagionali.
Le aziende, però, non sembrano stare del tutto con le mani in mano, al netto delle legittime accuse di greenwashing. Google, nello specifico, si sta esponendo in prima linea sull’argomento con un grande numero di iniziative diverse, destinate a efficientare il mondo in cui viviamo già e a preparare il terreno per un futuro in cui ci sia molto più spazio per la natura rispetto a quanto vediamo oggi.
Ieri abbiamo parlato di Project Green Light e di quello che significa per il mondo della viabilità urbana, oggi invece ci avviciniamo a tutta un’altra serie di attività e iniziative che toccano diversi elementi della vita quotidiana di tantissime persone sparse in tutto il mondo: da chi acquista auto elettriche a come Google vuole diminuire l’impatto dei suoi data center sparsi per il mondo.
Facciamo un gioco: sei una persona che vuole acquistare un veicolo elettrico e vai alla ricerca di informazioni; quello che succede è che ti trovi davanti una cascata di informazioni, tutte abbastanza interessanti, ma tutte in grado di portarti fuori strada o di farti capire fischi per fiaschi. C’è una novità in campo che però potrebbe risultare molto interessante dal punto di vista pratico: Google vuole diventare uno strumento in grado di offrire informazioni di alta qualità e vuole farlo bypassando direttamente tutti i siti.
L’azienda sta infatti introducendo nuovi elementi nella SERP (la pagina dei risultati del motore di ricerca) unicamente dedicati al mondo dei veicoli elettrici; tra queste informazioni si trovano anche dati molto interessanti come eventuali incentivi di carattere statale da utilizzare per ammortizzare la spesa. Al momento questo funzione è disponibile soltanto negli Stati Uniti ma durante il corso del prossimo anno arriverà in molti altri paesi; tra quelli sicuri troviamo Francia e Germania.
Chiaramente non è tutto: Google vuole anche mettere a disposizioni calcolatori molto specifici per permettere agli utenti di scoprire l’autonomia di ogni singolo modello.
Quanti chilometri fa una determinata macchina? Quanti ne rimangono in caso di questi limiti di velocità e questi dislivelli?
Google vuole introdurre all’interno del suo motore di ricerca anche un comodo comparatore di costi per pareggiare quelli derivanti dall’utilizzo di un’auto elettrica e quelli derivanti dall’utilizzo di un auto a combustibile, con possibilità di scegliere il tipo di combustibile che si preferisce e utilizzare il costo medio di quest’ultimo per fare i conti.
Anche questo servizio, forse ancora più utile ad un primo impatto, sarà disponibile sul motore di ricerca europeo durante il corso del prossimo anno.
Gli sforzi profusi da Google per far immaginare e vivere un futuro più green ai suoi utenti non si fermano qui, chiaramente: l’azienda di Mountain View sta lavorando a stretto contatto con le amministrazioni locali delle metropoli per aggiornare le piste ciclabili presenti all’interno di Google Maps, così da poter creare itinerari più precisi e sicuri agli strumenti di navigazione.
Sempre Maps vedrà un’interessante nuova introduzione sotto forma di funzione in grado di suggerire percorsi di trasporto pubblico/mezzi alternativi al percorso in auto, il tutto a patto che questi risultino pratici e comparabili in termini di tempo; una funzione che siamo sicuri verrà spesso utilizzata all’interno dei contesti delle grandi città con sistemi di trasporto pubblico capillari.
Anche nel campo dell’aviazione Google sta mettendo lo zampino nel tentativo di mitigare gli effetti di questa industria sul cambiamento climatico. A Gennaio il colosso di Mountain View aveva annunciato l’inizio di una collaborazione con la compagnia American Airlines e Breakthrough Energy, un fondo di investimento patrocinato da BIll Gates, al fine di riscrivere le rotte di volo per poterle rendere più economicamente sostenibili.
Attraverso una rimodulazione delle rotte di volo, secondo Google, è possibile aiutare l’industria dell’aviazione a ridurre l’impatto che ha sull’ambiente. Questi strumenti saranno dati in dotazione a organizzazioni come Eurocontrol, ovvero quelle destinate a gestire la sicurezza della navigazione aerea.
A meno che non abbiate vissuto dentro una caverna durante il corso degli ultimi anni vi sarete sicuramente accorti della frequenza tristemente esagerata con il quale eventi metereologici estremi fanno capolino nella quotidianità di tutti noi. Con il riscaldamento globale il quantitativo di persone che si trovano in zone in cui il rischio di disastri naturali è sempre più elevato, tra inondazioni, incendi e condizioni climatiche sfavorevoli.
Google, sempre nel suo volersi posizionare come azienda in grado di fare qualcosa per il futuro dell’umanità, ritiene che di poter fare qualcosa e questo si concretizza in dei sistemi di allerta precoce per disastri che possano portare a risultati migliori di ciò che è attualmente utilizzato in varie parti del mondo.
La forma precoce di questi sforzi è stata introdotta nel 2020 nel territorio americano, con una specifica funziona cartografica in grado di mostrare i confini degli incendi in tempo quasi reale attraverso una proficua collaborazione con la guardia forestale degli Stati Uniti. Secondo le dichiarazioni di questi ultimi, gli sforzi di Google si sono concretizzato nel più grande aggiornamento degli ultimi 50 anni per i modelli di propagazione delle fiamme, complice anche l’utilizzo di sistemi di machine learning.
Ora inutile nascondersi dietro una foglia di fico: chiunque abbia un minimo di competenza nel settore informatico sa bene che l’intelligenza artificiale e il machine learning sono strumenti particolarmente esosi dal punto di vista energetico. Google, all’interno di questo report di TheVerge, ha dichiarato Jate Brandt, Chief Sustainibality Officer dell’azienda che diversi sforzi stanno venendo fatti in ottica ecologica.
Per fare un esempio Google sta per utilizzare nuove TPU (tensor processing units, indispensabili per i calcoli relativi all’IA) decisamente più veloci ed efficienti energeticamente rispetto alle versioni precedenti degli stessi. Questo, unito a un processo di ri-progettazione degli attuali data center a disposizione dell’azienda, permetterà a Google di diventare 1.5 volte più efficienti energeticamente parlando rispetto al passato, il tutto utilizzando fonti energetiche a basse o nulle emissioni di anidride carbonica.
This post was published on 12 Ottobre 2023 17:30
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