La Stazione Spaziale Internazionale andrà presto in pensione e la NASA ha già deciso cosa colmerà il suo vuoto, ma la situazione non è tranquilla.
È tempo di grosse decisione presso il quartier generale della NASA: l’agenzia aerospaziale statunitense negli ultimi giorni ha fatto il punto della situazione su alcuni dei suoi veicoli spaziali più importanti e fondamentali attualmente presenti nell’Universo.
Tra questi c’è sicuramente la Stazione Spaziale Internazionale la quale, come già annunciato da diversi giorni, andrà presto incontro a un processo di deorbita.
La data cerchiata sul calendario è il 2030, anno nel quale il celebre laboratorio spaziale sarà agganciato a un veicolo cargo e sarà spostata dalla sua orbita per essere prima smantellata e poi fatta disintegrare e cadere nell’Oceano Pacifico.
Un processo che era già nei piani della NASA e di tutte le altre agenzie spaziali che hanno collaborato al progetto della ISS.
Dopo che la Stazione Spaziale Internazionale avrà terminato il suo viaggio nell’orbita bassa della Terra, la NASA dovrà provvedere a colmare lo spazio con un altro veicolo spaziale.
Le trattative per la costruzione di un nuovo laboratorio sono state già avviate da tempo e l’obiettivo dell’agenzia americana è quello di affidare la costruzione del nuovo veicolo a un’azienda privata che opera nell’ambito aerospaziale.
A chi sarà affidato il successore della Stazione Spaziale Internazionale?
Le aziende private sono appunto delle società create da imprenditori o da gruppi di imprenditori e che dunque non sono controllate direttamente dal governo nel quale si trovano.
Per fare un esempio la NASA è un’agenzia governativa mentre SpaceX di Elon Musk o Blue Origin di Jeff Bezos sono due aziende private.
Le prime trattative tra la NASA e le aziende private sono iniziate nel 2021 quando l’agenzia spaziale aveva contattato tre specifiche aziende per trovare gli accordi necessari al fine di costruire i nuovi progetti nell’orbita della Stazione Spaziale Internazionale.
Le tre aziende in questione sono: Blue Origin, famosa per essere stata fondata da Jeff Bezos; Northrop Grumman e Nanoracks.
Northrop Grumman sembra aver fatto un passo indietro sugli accordi dato che alcune fonti riportano che l’azienda abbia trovato un nuovo accordo con Airbus e Voyager Space per un altro progetto.
La NASA dunque sembra aver trovato invece l’accordo con Blue Origin che dovrebbe quindi occuparsi del nuovo progetto successore della Stazione Spaziale Internazionale in collaborazione con Sierra Space.
Quale sarà il futuro post ISS? Ecco i progetti della NASA
Blue Origin e Sierra Space sono già in collaborazione da diverso tempo per la progettazione di Orbital Reef, ovvero un veicolo spaziale a uso commerciale che orbiterà intorno alla Terra e che sarà una delle prime strutture a ospitare il turismo spaziale.
Tutto ciò era previsto entro il 2027, ma adesso non è ancora certo quando precisamente questo veicolo entrerà effettivamente in funzione.
I rapporti tra Blue Origin e Sierra Space date le ultime circostanze sembravano essersi incrinati dopo alcune modifiche interne dei team di sviluppo, ma a quanto pare i progetti su Orbital Reef stanno procedendo a gonfie vele.
Resta solo da capire quando e come la NASA troverà gli accordi per l’inizio dei lavori sul laboratorio che prenderà il posto della Stazione Spaziale Internazionale dopo il 2030.
Ci sono ancora diversi dettagli da limare e per adesso non sappiamo ancora con certezza quale sarà il veicolo che prenderà il posto della Stazione Spaziale Internazionale dopo il 2030.
La NASA sembra aver trovato un accordo con Blue Origin, ma per adesso non ci sono ancora notizie certe e concrete su progetti in atto.