Ci fu un tempo in cui Microsoft ed Apple considerarono questa possibilità, ecco perché non se ne fece nulla.
Il mondo della tecnologia cambia velocemente, ma ci sono alcune certezze che costituiscono legami solidi e inalienabili: ad esempio Apple e Intel… ah no, quello è saltato! Oppure Windows e Explorer… ah no, non esiste più nemmeno quello! Allora Apple e Bing… aspetta, cosa?!?
Stupiti di questa associazione? In effetti è davvero strano anche solo pensare di accostare il più recente motore di ricerca di Microsoft ai dispositivi Apple, che ormai da decenni integrano Google come motore di default sui propri dispositivi. Eppure ci fu un momento in cui la storia rischiò di prendere l’altra piega, cosa che Microsoft avrebbe senz’altro gradito. Vediamo com’è andata.
Come anticipato scherzosamente in apertura, nulla è per sempre quando si parla di tecnologia, e questo vale anche per i connubi tra sistemi operativi ed applicativi, che siano di prima o di terze parti. Ad esempio Windows integrò come primo browser web Netscape Navigator, passando poi a Internet Explorer e ora a Edge. Anche la scelta del motore di ricerca impostato di default nel sistema operativo non è mai uguale, ma cambia negli anni in base ad accordi fra le aziende. Da questo punto di vista, Microsof tha sempre “giocato in casa”, impostando solitamente motori proprietari come MSN Search, Windows Live Search e ora Bing.
Lanciato nel 2009, Microsoft Bing è da circa 15 anni il motore di ricerca impostato di default su tutti i sistemi operativi Windows, ed è terzo per diffusione mondiale dietro Google e Baidu. Microsoft ha investito parecchio negli ultimi anni per migliorare l’algoritmo di ricerca di Bing, che ha integrato con il più famoso modello di linguaggio largo (LLM) attualmente in circolazione, ovvero il chatbot ChatGPT sviluppato da OpenAI e lanciato nel 2018, che ha fatto da apripista all’integrazione sempre più serrata dell’Intelligenza artificiale nella tecnologia consumer.
Al di là di queste sofisticazioni più recenti, Microsoft ha sempre cercato di aumentare la diffusione del proprio motore di ricerca, non limitandolo al sistema operativo proprietario. Un tentativo finora sconosciuto e riportato alla luce da Bloomberg fu quello di rendere Bing il motore di ricerca di default sui sistemi operativi Apple, sia fissi che mobili. Ecco come (non) è andata.
Forse se lo ricorderanno in pochi, ma ci fu effettivamente un periodo di avvicinamento ed integrazione delle funzioni di Bing su Apple. Attorno ai primi anni ’10 infatti l’azienda di Cupertino integrò il motore di ricerca di Microsoft in alcune funzioni di ricerca di Mac OS, come Spotlight, e non sembrava incline a voler rinnovare l’accordo con Google, che garantiva la presenza dell’omonimo motore di ricerca come impostazione predefinita sui suoi dispositivi. Del resto a quell’epoca c’era un po’ di rivalità proprio tra Apple e Google per alcune applicazioni concorrenti, come Apple Maps e Google Maps.
In tale contesto Microsoft decise di provare ad intavolare una conversazione con Apple sull’opportunità di subentrare con Bing. Fu quindi contattato il vice presidente dei servizi di Apple, Eddy Cue, ovvero proprio colui che aveva siglato l’accordo di esclusiva con Google – dal valore compreso fra i 4 i 7 miliardi di dollari nel 2020. Proprio tale accordo di esclusiva in questi mesi è oggetto di esame da parte delle autorità antitrust, che vogliono verificare eventuali comportamenti contrari alla libera concorrenza. In sede processuale le dichiarazioni di Eddy Cue hanno quindi svelato le discussioni intavolate con Microsoft in merito alla possibilità di portare Bing sui sistemi operativi Apple.
Tale contesto è stato confermato anche dal dirigente di Microsoft Jon Tinter, che ha dichiarato in sede processuale come l’azienda di Redmond avesse provato a intavolare la discussione con Apple attorno al 2016, mettendo sul piatto un’offerta molto generosa dal punto di vista economico: la cifra non è chiara, ma si trattava sicuramente di un’offerta superiore rispetto a quella di Google (era infatti quest’ultimo a pagare Apple per avere l’esclusiva della sua presenza di default nel sistema operativo). Secondo quanto dichiarato da Tinter, gli stessi CEO Tim Cook e Satya Nadella si incontrarono nei round di tavole rotonde per discutere dell’accordo. A quanto pare Microsoft era disposta ad investire moltissimo denaro pur di ottenere l’esclusiva, poiché pensava che ciò avrebbe contribuito enormemente alla diffusione di Bing nelle abitudini d’uso degli utenti.
Alla fine però Apple decise di continuare la sua collaborazione con Google. Eddy Cue ha riferito infatti che, all’epoca, Google era semplicemente il miglior motore di ricerca su piazza, e l’azienda preferì rinunciare all’accordo super-vantaggioso proposto da Microsoft pur di mantenere alta l’asticella della qualità dell’esperienza utente. Insomma, Bing su Apple è una strada che la tecnologia avrebbe potuto percorrere ma che non si è mai concretizzata, lasciando a noi solo l’immaginazione di cosa sarebbe potuto essere.
This post was published on 4 Ottobre 2023 6:30
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