La stella al centro della ricerca è esplosa circa 20.000 anni fa, ma i suoi resti a brandelli continuano a danzare e sfrecciare nello spazio a una velocità impressionante.
Grazie al telescopio spaziale Hubble della NASA possiamo osservare per l’ennesima volta immagini spettacolari, preziosissime per gli studi dei ricercatori.
La spettacolare morte di una supernova
Dopo che avrete posato gli occhi sugli ultimi scatti diffusi di Hubble scoprirete che alcuni degli eventi più straordinari dell’universo nascono dalla morte delle stelle massicce. Parliamo di stelle molto più grandi del nostro Sole, che quando esauriscono il loro combustibile finiscono per esplodere in enormi supernove: questi eventi non solo liberano enormi esplosioni di energia, ma cambiano inevitabilmente anche l’ambiente circostante.
L’onda d’urto generata dall’esplosione della stella si propaga per milioni di chilometri nello spazio, finendo per abbattersi su nubi di polveri e gas: questo evento può portare alla creazione di bellissime strutture elaborate, che vengono classificate come “resti di supernova”. Uno dei resti più famosi è il Cygnus Loop, un oggetto a forma di bolla di circa 120 anni luce di diametro, distante circa 2.600 anni luce dal suo centro. Hubble ha fotografato il resto nel 2020 e ora gli scienziati stanno usando i dati forniti dal telescopio spaziale per studiare come questi resti cambiano nel tempo.
La ricerca sul Cygnus Loop
In un comunicato dell’autore principale della nuova ricerca, Ravi Sankrit dello Space Telescope Science Institute ha dichiarato che “Hubble è l’unico modo in cui possiamo osservare ciò che accade ai margini della bolla con tale chiarezza. Le immagini di Hubble sono spettacolari quando le si guarda in dettaglio. Ci parlano delle differenze di densità incontrate dagli shock di supernova mentre si propagano nello spazio e della turbolenza nelle regioni dietro questi shock”.
La scosse menzionate da Ravi Sankrit, viaggiano all’incredibile velocità di oltre mezzo milione di chilometri all’ora: velocità che i ricercatori hanno potuto calcolare confrontando le osservazioni fornite da Hubble nel 2020 e nel 2001. I cambiamenti e le espansioni di queste scosse sono visibili in un video time-lapse pubblicato sul sito web di Hubble (lo trovate poco più avanti). Una scoperta che ha sorpreso la comunità scientifica è che la scossa al centro degli scatti non è affatto rallentata in questo lasso di tempo.
Come potete vedere, il Cygnus Loop appare come un filamento luminescente stropicciato: questo perché, come hanno spiegato i ricercatori, lo vediamo di lato. A questo proposito, William Blair della Johns Hopkins University, ha dichiarato: “Si vedono delle increspature nel foglio che viene visto di lato, quindi sembrano nastri di luce attorcigliati. Queste increspature si formano quando l’onda d’urto incontra materiale più o meno denso nel mezzo interstellare”.
La forma è creata dallo shock, la scossa che si muove attraverso il mezzo interstellare, che è la sottile regione di polvere e gas che vediamo tra i sistemi stellari. Blair ha raccontato che “quando abbiamo puntato Hubble sul Cygnus Loop sapevamo che si trattava del bordo iniziale di un flusso d’urto, che volevamo studiare. Quando abbiamo ottenuto l’immagine iniziale e abbiamo visto questo incredibile e delicato nastro di luce, beh, è stato un bonus. Non sapevamo che avrebbe determinato quel tipo di struttura”.