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Apple e salute mentale: arriva una nuova app per gli iPhone

Scopriamo le nuove funzioni integrate relative al benessere psichico degli utenti, integrate negli ultimi sistemi operativi dei dispositivi mobili Apple.

Fin dal 2014 Apple ha introdotto nei propri dispositivi mobili l’applicazione Health (Salute), che si occupa di raccogliere dati biometrici sui suoi utenti (quali ad esempio pressione e tasso di zuccheri nel sangue) oltre a tenere traccia dei suoi movimenti (ad esempio contando i passi giornalieri), oltre a poter conservare dati immessi direttamente dall’utente relativi alla propria storia clinica. Tutto ciò permette sia di tenere sotto controllo i propri valori, sia di avere rapido e completo accesso a tali dati da parte di un’equipe medica in caso d’emergenza, oltre che offrire consigli all’utente stesso su accorgimenti da adottare per migliorare il proprio stile di vita.

Come tutti sappiamo, però, la salute non passa solamente per il corpo ma anche per la mente: l’umanità non ha mai consumati tanti psicofarmaci come negli anni recenti, e si trova ad affrontare una proliferazione di malattie mentali ufficialmente diagnosticate. Stress, depressione, ansia sono purtroppo disturbi sempre più comuni, che affliggono milioni di persone in tutto il mondo e possono fare da premessa a conseguenze ancor più gravi e drammatiche. Apple ora ha messo a punto un set di nuove funzioni che hanno lo scopo di monitorare e tutelare la salute mentale dei suoi utilizzatori. Vediamo di che si tratta.

Benessere mentale

Apple Health’s Mental Wellbeing è il nome inglese designato per racchiudere queste nuove funzioni dell’applicazione Health dedicate alla salute mentale. Tali funzioni sono introdotte a partire dall’ultima versione rilasciata del sistema operativo per dispositivi mobili di Apple, ovvero iOS 17 per quanto riguarda iPhone, iPadOS 17 per i tablet omonimi e watchOS 10 per gli Apple Watch.

Mental Wellbeing si preoccupa di monitorare il nostro mood quotidiano

Mental Wellbeing ci chiederà ogni giorno di descrivere il nostro stato di umore, per poter tenere traccia del nostro mood nel tempo ed evidenziare eventuali anomalie. Potremo decidere di condividere direttamente queste informazioni con il nostro medico curante o il nostro psicologo, in modo che ci possa essere un feedback immediato in caso di emergenza. Ovviamente tale applicazione è stata disegnata tenendo a mente la natura estremamente sensibile di queste informazioni, ecco perché tutte le informazioni inserite dall’utente vengono crittografate e rese accessibili solamente tramite passcode, Face ID o Touch ID. Anche l’aventuale upload dei dati in iCloud viene gestito con crittografia end-to-end, in modo che nemmeno Apple stessa possa avere libero accesso a quei dati.

Va ricordato che Mental Wellbeing non esiste come applicazione a sé, di quelle che si scaricano dallo store, né come app nativa, bensì come set di funzioni aggiuntive già integrate nell’applicazione Health. Un volta aperta l’app, Mental Wellbeing sarà presente tra le varie categorie di funzioni. All’interno della categoria si troverà la funzione State of Mind, nella quale potremo impostare un remainder giornaliero che ci inviterà ad inserire le informazioni circa il nostro umore di quel giorno; ovviamente potremo decidere se il remainder debba avvenire a inizio o fine giornata, oppure ad un orario specifico. Il tutto potrà essere impostato e gestito anche tramite Apple Watch.

Mood ≠ Emozione

Emozione e Mood non sono sinonimi

Come si premura di specificare anche Apple, in sede di immissione dati dovremo specificare se vogliamo monitorare il nostro mood o la nostra emozione del momento. I due termini sono spesso intercambiabili e sovrapponibili, ma in questo contesto assumono valenza differente. Per “emozione” si intende una reazione emotiva ad un qualche avvenimento, dunque si caratterizza per essere un fenomeno puntuale, circoscritto nel tempo e specificamente rivolto direzionato. Il “mood” è invece lo stato d’animo, la condizione psichica che ci accompagna durante l’arco dell’intera giornata o comunque per un periodo di tempo prolungato, ha origine da vari fattori e non è orientato verso fatti specifici ma deriva da un contesto più generale. Si potrà dunque decidere di monitorare uno solo di questi due aspetti, oppure entrambi.

In ogni caso, per entrambi i fattori potremo indicare la definizione che riteniamo più appropriata in una scala graduale che va da “molto piacevole” a “molto spiacevole”. Una volta effettuata questa prima descrizione di massima, potremo approfondire tale definizione operando una selezione di aggettivi da un set di circa 3 dozzine, utili a definire meglio la sensazione che stiamo provando. Si tratta di aggettivi come “calmo”, “arrabbiato”, “geloso”, “felice”, oltre a poter selezionare quali fattori stanno influenzando maggiormente tale sensazione (religione, salute, rapporti familiari, condizioni meteo e molto altro).

Ovviamente questi dati non ci diranno granché nei primi giorni di utilizzo, ma consultati sul lungo periodo potrebbero far emergere associazioni ricorrenti, aiutandoci così ad individuare quali siano i fattori che più ci provocano malessere, e di conseguenza fornendoci uno strumento utile ad adottare comportamenti atti a mitigare o evitare del tutto quei contesti per noi potenzialmente nocivi. Dunque si tratta di una funzione che più viene utilizzata più si rivelerà utile, perché ci permetterà di accedere ad un intero “calendario emozionale” che mostra l’evoluzione delle nostre sensazioni nel tempo.

State of Mind ci permetterà di rintracciare le associazioni tra stati d’animo e attività praticate sul lungo periodo

Altre funzioni utili di Mental Wellbeing sono i questionari di valutazione riguardati il rischio di essere soggetti ad ansia e depressione. Si tratta di domande molto semplici riguardanti il nostro stato d’animo del periodo recente, utile a suggerire all’utente se esso corra il rischio di manifestare sintomi di disagio mentale nell’imminente futuro, con annessi consigli sui comportamenti da adottare per monitorare l’evoluzione del fenomeno e, se possibile, mitigarlo. La documentazione contiene inoltre suggerimenti sulla frequenza con cui compilare tali questionari, e sull’opportunità o meno di richiedere un consulto medico, oltre alla possibilità di contattare direttamente centri di sostengo psicologico.

This post was published on 3 Ottobre 2023 10:30

Alessandro Giovannini

Puoi scrivermi in modo sicuro a: alessandro.giovannini.1990@proton.me Cinema e videogiochi: le mie due più grandi passioni. Da bambino mi alzavo presto la mattina per giocare con il Sega Mega Drive II prima di andare a scuola; passavo i pomeriggi a guardare Terminator 2 fino a consumare il nastro della VHS; impiegavo le serate a cimentarmi nelle avventure grafiche di Lucas Arts su un glorioso PC con Windows 95 in compagnia di mio fratello. Poi è venuta la laurea in cinema, nonché le esperienze di redattore presso siti di informazione cinematografica e gaming. Su Player mi sono specializzato in analisi di mercato e monografie su developers e franchise storici della gaming industry. Ho anche lanciato la newsletter Gamer's Digest che offre una rassegna settimanale della principali novità dell'industria del gaming. Primo videogioco: The Adventures of Captain Comic (DOS) Videogioco console casalinga preferito: Final Fantasy VII (PSX) Videogioco console mobile preferito: Advance Wars (GBA) Piattaforme di gioco possedute: Super Famicom, Game Boy Color, Mega Drive II, PSX, PS2, PS3, PS4, Xbox One S, PC.

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