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Quanta energia possono produrre i pannelli sopra al tuo tetto? Ora te lo dice Google Maps

Una nuova API utilizza i sistemi di mappatura di Maps per capire quanto puoi risparmiare a casa tua!

Con la crisi geopolitica attuale i costi dell’energia sono schizzati alle stelle, ed è normale guardarsi in giro in cerca di offerte convenienti e metodi di risparmio energetico. La transizione dai combustibili fossili all’energia pulita, alle rinnovabili e al nucleare di nuova generazione sono argomenti dibattuti ormai quotidianamente, ma mentre si discute le bollette salgono. Sempre più persone si interrogano sull’opportunità di installare pannelli solari nella propria abitazione per ammortizzare il costo dell’elettricità, ma non è facile farsi un’idea di quanto si possa risparmiare, né di quanto un determinato edificio possa essere adatto ad ospitare l’installazione di tali pannelli, così alla fine si preferisce desistere e rimanere ancora alla vecchia tecnologia, magari adottando qualche accortezza sull’utilizzo parsimonioso di elettrodomestici e affini.

Eppure, favorire la transizione energetica dovrebbe essere nell’interesse di tutti, non solo del singolo individuo: oltre al risparmio mensile per il nucleo familiare ci sarebbe anche il vantaggio di una riduzione dell’inquinamento, ad esempio, oltre che uno stimolo economico dato dall’espansione delle aziende che studiano e le tecnologie che rendono possibile lo sfruttamento delle energie rinnovabili. Ma come capire se la nostra casa è adatta ad ospitare pannelli solari? E ancor più importante, come farsi un’idea di quanto sia possibile risparmiare con la loro installazione?

Ora una risposta a tutte queste domande sta per arrivare grazie ad una nuova funzione sviluppata da Google Maps.

Google Maps e l’energia solare: perché no?

Google Maps ha tanti di quei dati relativi alla superficie del pianeta, che utilizzarli solamente per le mappe stradali è un peccato. Questo è ciò che devono aver pensato i suoi programmatori e dirigenti, dato che nel tempo questa utilissima applicazione ha iniziato ad includere tante funzioni aggiuntive, come integrazioni con attività commerciali, infografiche sui monumenti storici, rendering 3D delle aree urbane e così via. Ora Google Maps Platform sta mettendo a punto una nuova funzione tutta dedicata allo studio del potenziale impatto dell’installazione di pannelli solari sugli edifici. Si chiama Solar API e promette di essere un utilissimo tool che aiuti la transizione energetica verso un futuro più green.

Video di presentazione della nuova Solar API

Già qualche anno fa Google lanciò Project Sunroof con l’obiettivo di aiutare gli utenti a capire i risparmi eventuali in bolletta derivanti dall’installazione di pannelli solari. Solamente che quelle erano stime non basate su dati concreti quali possono essere quelli offerti dall’effettiva mappatura degli edifici. Google Maps però ha proprio questa possibilità: mettere a punto una API che aiuti ad identificare, mappare e programmare l’installazione di pannelli su edifici specifici, reali, le cui superfici effettive possano aiutare nella scelta del numero e dimensioni dei pannelli da installare, ottenendo così un valore molto più preciso dell’energia prodotta con questo sistema.

Google Maps Solar API, la rivoluzione green

Solar API è uno nuovo potente strumento messo a punto da Google Maps Platform che combina informazioni provenienti di Google Earth, Google Maps, modelli 3D ed algoritmi di machine learning per stimare il potenziale di energia solare che è possibile ricavare dall’installazione di pannelli sui tetti degli edifici. Allo stadio attuale, lo strumento mette a disposizione dati di mappatura esaustivi per oltre 40 paesi per un totale di oltre 320 milioni di edifici, inclusi USA, UK, Germania, Francia, Italia e Giappone. Oltre ai consueti dati di mappatura della superficie terrestre tramite tecnologia LIDAR, il sistema utilizza anche la fotografia satellitare dei tetti, l’analisi delle ombreggiature, il calcolo dell’altezza dei tetti dal suolo ed altri sistemi per calcolare il potenziale energetico solare di ogni edificio.

Google ha messo a disposizione una demo pubblica sull’utilizzo del tool, che ne spiega il funzionamento utilizzando come esempio blocchi di edifici ubicati in Giappone, USA e Germania. La stratificazione dei dati di mappatura delle superfici in 4 livelli permette di ottenere informazioni precisissime su ogni singolo edificio, come una stima del quantitativo di luce che lo colpisce ogni anno e comprenderne l’esatta geometria, utile al disegno tecnico dei pannelli da installarvi sopra e ad individuare eventuali ostacoli.

La mappatura a strati consente di sapere tutto ma proprio tutto su un edificio

L’utilizzo della tecnologia di elaborazione delle immagini Flux consente in particolare di raccogliere dati aggregati sull’esposizione del tetto ai raggi solari nei vari mesi dell’anno, per calcolare una stima della potenziale energia accumulabile nell’arco di 12 mesi. Grazie e tutte queste rilevazioni vengono messi a punti i Building Insights, ovvero un riassunto di tutti i dati principali riguardanti il potenziale energetico di un singolo edificio, compreso il numero di pannelli che vi è possibile installare ed il risparmio termini di mancato inquinamento da anidride carbonica espresso in m/Wh.

I dati aggregati consentono di conoscere il massimo potenziale solare di ogni edificio

Sulla base di ciò è infine possibile stabilire il numero massimo di pannelli installabili e la loro posizione e configuraizone, ottenendo anche una stima dell’energia prodotta in funzione del loro numero.

Su questo singolo edificio in Germania potrebbero essere installati fino a 120 pannelli solari per una produzione annua di 30,193 kwh di energia pulita!

Ora come ora, insomma, Solar API è uno strumento potente che Google Maps mette a disposizione delle aziende che lavorano con queste tecnologie, per sviluppare strategie commerciali e tool su misura con i quali confezionare le propri proposte ai clienti. Al momento è ancora in via di sviluppo e non è accessibile al grande pubblico se non tramite questa demo esplicativa, ma chissà che in futuro non possa diventare uno strumento rapidissimo e di libero accesso.

This post was published on 28 Settembre 2023 10:30

Alessandro Giovannini

Puoi scrivermi in modo sicuro a: alessandro.giovannini.1990@proton.me Cinema e videogiochi: le mie due più grandi passioni. Da bambino mi alzavo presto la mattina per giocare con il Sega Mega Drive II prima di andare a scuola; passavo i pomeriggi a guardare Terminator 2 fino a consumare il nastro della VHS; impiegavo le serate a cimentarmi nelle avventure grafiche di Lucas Arts su un glorioso PC con Windows 95 in compagnia di mio fratello. Poi è venuta la laurea in cinema, nonché le esperienze di redattore presso siti di informazione cinematografica e gaming. Su Player mi sono specializzato in analisi di mercato e monografie su developers e franchise storici della gaming industry. Ho anche lanciato la newsletter Gamer's Digest che offre una rassegna settimanale della principali novità dell'industria del gaming. Primo videogioco: The Adventures of Captain Comic (DOS) Videogioco console casalinga preferito: Final Fantasy VII (PSX) Videogioco console mobile preferito: Advance Wars (GBA) Piattaforme di gioco possedute: Super Famicom, Game Boy Color, Mega Drive II, PSX, PS2, PS3, PS4, Xbox One S, PC.

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