La capsula OSIRIS-REx della NASA, che trasporta degli importanti campioni di asteroidi, è recentemente atterrata sulla Terra.
I preziosi campioni all’interno della capsula attesa dalla NASA, saranno trasportati in un nuovo laboratorio presso il Johnson Space Center a Houston: edificio che ospita già quasi 400 kg di rocce lunari raccolte dagli astronauti dell’Apollo più di mezzo secolo fa.
OSIRIS-REx: la capsula potrebbe contenere un “tesoro spaziale”
Domenica 24 settembre, dopo anni di duro lavoro da parte del team assegnato alla missione OSIRIS-REx (Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification and Security – Regolith Explorer), sulla Terra è finalmente arrivata una capsula a forma di goccia particolarmente attesa, colma di campioni di rocce e polveri raccolte dall’asteroide Bennu circa tre anni fa. Bennu è un piccolo asteroide scoperto nel 1999, probabilmente costituito da un insieme di rocce sciolte, ed è classificato come “oggetto vicino alla Terra”: questo perché, ogni sei anni, passa relativamente vicino al nostro pianeta.
Se state fantasticando su un’imminente catastrofe potete stare tranquilli, le probabilità di un impatto con l’asteroide sono considerate abbastanza remote. Nonostante possa essere classificato come “piccolo”, Bennu misura comunque 500 metri di diametro, il che lo rende leggermente più largo dell’altezza dell’Empire State Building. Detto questo, rispetto all’asteroide Chicxulub, che colpì la Terra circa 66 milioni di anni fa spazzando via i dinosauri, Bennu è pressoché minuscolo.
Il viaggio dell’OSIRIS-REx
La capsula in questione è stata rilasciata dalla navicella robotica OSIRIS-REx, quando la nave madre è passata a meno di 108.000 km dalla Terra, ed è atterrata in un’area mirata dello Utah Test and Training Range del Dipartimento della Difesa, vicino a Salt Lake City. OSIRIS-REx è stato lanciato nel settembre 2016 e ha raggiunto Bennu nel 2018.
Per avvicinarsi abbastanza da prelevare un campione, la navicella ha dovuto trascorrere quasi due anni in orbita attorno all’asteroide. Era il 20 ottobre del 2020 quando il braccio robotico dell’OSIRIS-REx ha raggiunto Bennu, raccogliendo un campione di materiale superficiale sciolto.
La navicella è ripartita da Bennu nel maggio 2021, dando inizio ad una crociera di 1,9 miliardi di chilometri verso la Terra. Dopo l’atterraggio, la capsula è stata subito trasportata in elicottero dentro una camera bianca temporanea collegata a un flusso continuo di azoto, così da tenere lontani i contaminanti terrestri e lasciare il campione incontaminato. Il tutto è stato allestito all’interno di un hangar del poligono di prova e addestramento dell’esercito degli Stati Uniti.
La capsula dovrebbe contenere l’equivalente di una tazza di polvere ricca di carbonio, ma gli scienziati potranno confermarlo solamente in futuro. Se vi sembra una quantità piuttosto deludente, sappiate che il Giappone, unico altro paese a riportare in patria campioni di asteroidi, nel giro di un paio di missioni è riuscito a raccogliere abbastanza polvere da colmare un solo cucchiaino.
L’importanza dei campioni raccolti su Bennu
Lo scienziato a capo della missione è Dante Lauretta dell’Università dell’Arizona, e sara lui stesso ad accompagnare i campioni di asteroide in Texas. L’apertura del contenitore avverrà a Houston e, data l’incertezza sulla quantità di campioni contenuta al suo interno, soltanto allora potremmo conoscere i risvolti dell’operazione.
“Congratulazioni al team di OSIRIS-REx per una missione perfetta – il primo ritorno di un campione di asteroide americano nella storia – che approfondirà la nostra comprensione dell’origine del nostro sistema solare e della sua formazione. Inoltre, Bennu è un asteroide potenzialmente pericoloso e ciò che impareremo dal campione ci aiuterà a capire meglio i tipi di asteroidi che potrebbero arrivare sulla nostra strada”, ha dichiarato l’amministratore della NASA Bill Nelson.
I campioni raccolti su Bennu potrebbero dunque aiutare gli scienziati di tutto il mondo a comprendere meglio la formazione dei pianeti o a capire l’origine degli elementi che hanno portato la vita sulla Terra, oltre a portare benefici a tutta l’umanità imparando di più sugli asteroidi potenzialmente pericolosi.
“Con OSIRIS-REx, il lancio di Psyche tra un paio di settimane, l’anniversario di un anno di DART e il primo avvicinamento di Lucy ad un asteroide a novembre, l’autunno degli asteroidi è in pieno svolgimento. Queste missioni dimostrano ancora una volta che la NASA fa grandi cose. Cose che ci ispirano e ci uniscono. Cose che dimostrano che nulla è al di là della nostra portata quando lavoriamo insieme”.