Dopo l’esplosione di ChatGPT il numero di IA che si sono sviluppate è aumentato letteralmente a dismisura. Questo ha attirato l’attenzione di tante aziende del mondo dell’informatica, alcune delle quali sono dei veri e propri colossi come Microsoft e Google. Quest’ultimo soprattutto si è messo al lavoro su varie tipologie di IA, al fine di permettere alle persone di poter lavorare in maniera più efficiente e di fare uso dei propri servizi in maniera più semplice e intuitiva. Una di esse si chiama Google Bard e stando alle recenti informazioni trapelate online questa dovrebbe essere integrata con altre app prodotte dal colosso americano.
Gemini è la risposta di Google a ChatGPT – realizzata da OpenAI – e appunto per questo consisterà in uno strumento in grado di leggere input di testo e fornire delle risposte sulla base di quanto detto dall’utente. Proprio per questo potrà essere usata per ricevere consigli, per effettuare ricerche o per risolvere alcuni dei propri dubbi. Allo stesso tempo sembra sarà pure in grado di generare stringhe di codice e persino immagini. Il suo arrivo pare non sia così tanto lontano, siccome una versione in accesso anticipato è stata data ad alcune aziende al fine di testarne le potenzialità e funzioni.
Infatti il suo arrivo sul mercato potrebbe avvenire a partire dal 2024 oppure anche dalla fine di quest’anno. Tuttavia per il rilascio ufficiale bisognerà aspettare una dichiarazione ufficiale da parte di Google stessa, la quale sta puntando attivamente su Gemini tante risorse e personale proprio per potersi ritagliare una fetta di mercato nel mondo delle IA. Comunque al momento la grande G ha tra le mani già un’IA che si chiama Bard e questa verrà progressivamente implementata all’interno di alcuni dei servizi più utilizzati di Google da parte degli utenti.
Bard consiste in un’IA molto simile a ChatGPT che funziona come chatbot in grado di leggere gli input scritti da parte dell’utente e fornire delle risposte. Il suo nome deriva dall’appellativo con cui era conosciuto William Shakespear ovvero “Bardo dell’Avon”. L’arrivo delle implementazioni di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente, erano già stata annunciate verso luglio: con esse Bard potrà cercare dati all’interno di Gmail, Google Drive e Documenti, permettendo così di trovare il contenuto di una particolare mail e riassumerlo, di evidenziare i punti più salienti di un documento e molto altro ancora. Ovviamente tutte queste funzioni saranno del tutto opzionali e non dovranno per forza essere utilizzate. Inoltre Google ha rassicurato che le informazioni presenti non verranno condivise a terzi e appunto per questo verrà garantita in maniera assoluta la privacy.
Successivamente Google pare sia interessata a far sì che Bard venga introdotto in altri applicativi dell’azienda, come YouTube, Maps e Google Flights. Tutto ciò verrà fatto per semplificare il loro utilizzo da parte dell’utente e allo stesso tempo anche per poter pianificare in maniera più efficiente delle attività. Al momento non si sa quando Bard verrà anche implementato nei suddetti servizi e appunto per questo bisognerà aspettare una dichiarazione ufficiale di Google che si spera arriverà quanto prima. Questa tendenza, dello sviluppo di IA, dimostra come nel prossimo futuro ne saremo ampiamente circondati e allo stesso tempo si spera che verranno emanate delle leggi con cui poter meglio regolamentare questo mondo, impedendo che vi sia un vuoto normativo che porterebbe a degli effetti più che negativi per tutte le persone attorno al globo.
This post was published on 24 Settembre 2023 14:30
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