Le startup sono uno dei fenomeni degli anni Duemila e in buona parte dei casi queste hanno portato alla creazione di prodotti, servizi e applicazioni che sono state in grado di rivoluzionare il mercato e soprattutto la vita delle persone. A riguardo basti pensare a Facebook e Twitter (adesso X) che sono nate da piccole realtà americane diventate in seguito dei colossi in grado di influenzare il mondo contemporaneo (non per forza in maniera positiva). La nascita di queste realtà si è visto anche in altri ambiti, come per esempio quello dei videogiochi o della realizzazione di dispositivi (smart-phone, tablet, PC e così via). Tuttavia l’aumento maggiore si è avuto nel mondo delle IA grazie a un aumento dell’interesse nei confronti di questo settore: non a caso un’azienda che ne gestisce una è riuscita a fatturare parecchi soldi.
L’interesse smodato per il mondo delle IA si deve alla nascita di ChatGPT realizzata dall’azienda OpenAI. Questa fece parlare parecchio di sé, anche in Italia dove per un certo periodo venne vietato il suo utilizzo a causa di alcune problematiche relative alla privacy (rendendo così il nostro paese l’unico ad averne vietato l’uso). Comunque sia, il successo della suddetta applicazione e dell’ecosistema delle IA non ha fatto altro che aumentare, attirando le attenzioni di alcuni colossi del mondo dell’informatica. Tra di essi abbiamo Microsoft che ha iniziato a implementarle in Bing per la creazione delle immagini e molto probabilmente verranno inserite pure in Paint.
Successivamente abbiamo anche Google, che ha iniziato a realizzare la propria IA chiamata Gemini e che stando agli ultimi rumor circolati dovrebbe uscire nel corso del 2024 poiché una versione in accesso anticipato dell’applicazione è stata data ad alcune aziende, che hanno così avuto la possibilità di testarla. Questa sarà molto simile a ChatGPT, con l’aggiunta del fatto che sarà pure in grado di generare stringhe di codici e anche immagini (oltre a effettuare ricerche o risolvere alcuni dei dubbi posti dall’utente). Insomma, questo mondo digitale si sta evolvendo a macchia d’olio e molto probabilmente vi sarà anche il bisogno di portare a una loro maggiore regolamentazione.
Writer – con cui si indica il nome sia dell’azienda, sia dell’applicativo che sfrutta un’IA – permette di effettuare delle operazioni di business di vario tipo mediante l’uso di intelligenze artificiali. Essa è diventata particolarmente importante, vendendo anche utilizzata da diversi grandi importanti marchi internazionali tra cui abbiamo Spotify, Cisco, Pinterest, Uber e molte altre ancora. Grazie a un progressivo aumento della fama dell’azienda, si è assisto a un aumento dei finanziamenti. Infatti Writer è riuscito a guadagnare molti soldi grazie un finanziamento guidato dalle seguenti aziende: ICONIQ Growth, WndrCo, Balderton Capital, Insight Partners, Aspect Ventures e Vanguard.
Grazie a ciò il valore azionario dell’azienda è cresciuto di 126 milioni di dollari portando il valore complessivo dell’attività tra i 500 e i 750 milioni di dollari: una cifra mostruosa e da capogiro. Allo stesso tempo Writer è diventata anche un importante competitor di altre aziende attive nel settore delle IA, tra cui abbiamo OpenAi, Anthropic, AI21 Labs, Mistral AI, Jasper, Cohere e Typeface. Insomma si assisto a una crescita da capogiro che potrebbe rendere questa realtà uno dei futuri colossi di questo mondo, considerando che Writer viene utilizzato prettamente per la gestione di elementi commerciali e relativi al business. Proprio per questo se non vogliono rimanere indietro, Google e anche Microsoft – e ci metterei persino Apple – dovrebbero iniziare a pensare di sviluppare un’IA simili a Writer così da potersi ritagliare uno spazio nel mercato.
This post was published on 22 Settembre 2023 17:30
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