Dopo anni di testing è stato acceso per la prima volta il laser a Raggi X più potente del mondo: sarà in grado di osservare l’Universo come nessuno ha fatto prima.
Negli ultimi anni la fisica sta facendo passi da gigante e sta permettendo ai ricercatori di fare scoperte davvero grandiose per quanto riguarda i segreti dell’Universo.
Questo è dovuto soprattutto alle strumentazioni dotate di tecnologie sempre più avanzate che chiaramente permettono agli studiosi di raggiungere determinati obiettivi.
Uno di questi è sicuramente il Linac Coherent Light Source (LCLS), ovvero un laser a elettroni liberi capace di emanare Raggi X a una potenza inaudita.
È stato finanziato direttamente dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti e dato in dotazione allo SLAC, ovvero il Centro d’Accelerazione Lineare di Stanford, un laboratorio nel quale appunto si trova un acceleratore di particelle.
Il laser è stato costruito nel 2009 e in questi anni ha permesso agli ingegneri di fare scoperte sensazionali sulla materia dell’Universo e non solo.
Nonostante fosse già l’unico laser a elettroni liberi in grado di generare Raggi X, l’LCSL è stato aggiornato rendendolo ancora più potente della versione originale.
Lo strumento aggiornato è stato chiamato semplicemente LCLS-II dato che si tratta dello stesso laser precedente, ma con una tecnologia ancora più avanzata.
Questa seconda versione, infatti, è in grado di generare raggi 10.000 volte più luminosi della prima versione con una frequenza enormemente più alta: un milione di impulsi al secondo rispetto ai 120 della prima versione.
Grazie a questa meraviglia della tecnologia gli ingegneri, i ricercatori e gli scienziati potranno osservare fenomeni e particelle della materia che prima non erano fisicamente osservabili con alcuna strumentazione esistente.
Non a caso l’LCLS-II è costato un miliardo di dollari al Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, che finanzia il progetto sin dal 2009.
L’intera struttura è lunga 2 miglia (circa 3,2 km) e si trova in una collina nei pressi di Menlo Park, in California.
Per raffreddare l’intera struttura gli ingegneri hanno dovuto costruire un cryoplant, ovvero un impianto di raffreddamento, e raffreddare l’acceleratore lineare a -456 gradi Fahrenheit (-271 gradi Celsius).
L’LCLS-II doveva essere messo in funzione a novembre 2022, ma a causa del maltempo la sua accensione è slittata di diversi mesi.
La nuova versione del laser di raggi X a elettroni liberi non è stata messa effettivamente in funzione e non è stata ancora utilizzata nel campo pratico, ma è stata accesa e ha emesso la prima luce.
Questo vuol dire che gli ingegneri sono riusciti a stabilizzarla correttamente e dunque possono procedere alla messa in funzione della strumentazione, che andrà avanti ancora per i prossimi due anni.
Si tratta di un traguardo eccezionale perché grazie a questa nuova versione del laser gli scienziati saranno in grado di osservare ciò che prima non era osservabile, come i fenomeni più piccoli e veloci dell’Universo.
Gli esperti sono certi che l’LCLS-II sarà il perno centrale delle ricerche per i prossimi due decenni almeno.
Il nuovo laser a raggi X permetterà di fare progressi e di rivoluzionare il modo in cui si studia la medicina, la fisica e altre scienze del nostro Universo.
Permetterà di fare progressi in campo medico, studiando la materia fisica come nessuno ha fatto mai prima e ci saranno degli enormi passi in avanti anche negli studi riguardo la fotosintesi clorofilliana.
This post was published on 22 Settembre 2023 16:00
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