Se bazzicate da diverso tempo all’interno del mondo dei videogiochi, o della tecnologia in generale, saprete molto bene che non è così raro entrare in contatto con dei leak che rivelano diverse informazioni che non dovrebbero essere in circolazione. Recentemente, infatti, si è assistito alla diffusione di alcuni rumor su Google per quanto concerne Gemini e i Google Pixel. Ebbene in questo a caso per l’errore di alcuni dipendenti Microsoft sono state diffuse parecchie informazioni interne dell’azienda.
Il primo che si è diffuso nell’ultimo periodo è quello relativo alla nuova serie di telefoni chiamati Pixel 8 e Pixel 8 Pro, con particolare riferimento al loro prezzo esorbitante. Infatti stando alle informazioni circolate in rete, i Pixel 8 dovrebbero costare attorno ai 799€ (basato sugli 855$) e per questo si assisterebbe a un aumento rispetto alle versioni precedenti di 150€. Invece, per quanto riguarda i Pixel 8 Pro, sembra che Google abbia voluto seguire la medesima politica portata avanti da altri suoi competitor (Apple e Samsung in primis), che per le versioni élite dei loro dispositivi smart aggiungono delle maggiorazioni nel prezzo. Appunto per questa motivazioni i futuri dispositivi Pixel 8 Pro costeranno ben 1099€ con prezzi fino a 1299€ per le versioni con memoria interna pari a 512GB.
Successivamente quello più recente riguarda l’IA di Google chimata Gemini, la quale sarebbe quasi praticamente in dirittura d’arrivo siccome sarebbe stata data una versione di prova in accesso anticipato ad alcune aziende. Ma i leak non finiscono qui, siccome è finalmente giunto il momento di parlare di Microsoft e delle informazioni sensibili circolate a causa degli errori di alcuni suoi dipendenti.
La pubblicazione di questi dati sensibili è da attribuire a degli errori fatti da alcuni dipendenti della grande M attivi nella ricerca sulle intelligenze artificiali. Infatti ben 38 terabyte di dati sono stati pubblicati senza volerlo su GitHub (piattaforma legata al sistema operativo chiamato Linux). Al suo interno vi erano codici e modelli di intelligenze artificiali in grado di riconoscere le immagini: per poterli scaricare bastava utilizzare un link alla piattaforma Azure. L’aspetto ancora più preoccupante è che tale URL non aveva un minimo di limitazioni per impedire l’accesso ai non autorizzati, dunque le informazioni presenti al suo interno erano accessibili a chiunque.
Parallelamente erano anche presenti dati personali sensibili, quali password a diversi servizi di Microsoft, private keys e anche più di 30 mila messaggi provenienti da diverse chat dell’azienda. Insomma, una bella gatta da pelare per l’azienda di Redmond. Tuttavia pare che questa problematica sia stata definitivamente risolta: la scoperta di questa falla risale al periodo tra il 22 e il 24 giugno, con la definitiva risoluzione del problema che è avvenuta al 16 agosto (quindi praticamente verso la fine dell’estate) grazie alla collaborazione con l’azienda Wiz.
Infatti sull’argomento si è espresso Ami Luttwak – fondatore dell’azienda Wiz attiva nel settore della sicurezza dei sistemi cloud – e che ha detto quanto segue:
“Le IA rappresentano un importante potenziale per tutte le aziende. Tuttavia considerando che gli ingegneri e gli informatici che vi lavorano al suo interno fanno uso di un quantitativo molto elevato di dati è necessario che vi siano dei controlli di sicurezza maggiori e costanti nel tempo, oltre a potenziare sensibilmente i sistemi preposti alla loro salvaguardia visto che tali informazioni vengono usate da diversi gruppi di persone all’interno delle aziende. Questo vale per Microsoft, ma anche per molte altre aziende attive nel settore”
Ami Luttwak
This post was published on 21 Settembre 2023 12:00
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