Con l’aggiornamento di Unicode ne vengono introdotte 6 completamente nuove e tantissime variazioni su quelle già esistenti.
All’alba dell’informatica, si pose il problema di creare un sistema di codifica dei caratteri che fosse universale, in modo da far fronte ai problemi di compatibilità che si presentavano tra sistemi appartenenti a culture, lingue e continenti diversi. Per questa ragione nel 1991 fu istituito in California lo Unicode Consortium, un’associazione non a scopo di lucro il cui precipuo intento è quello di standardizzare un sistema di codifica che assegni un numero univoco ad ogni carattere utilizzato per la produzione di testo, consentendo di fatto la piena internazionalizzazione di software, applicazioni web e sistemi operativi.
Nell’ottobre 1991 fu rilasciata la prima versione dello standard Unicode, da allora rapidamente adottato nella maggior parte dei sistemi informatici, ed aggiornato costantemente al ritmo di una nuova versione ogni paio d’anni. Questo mese Unicode è arrivato alla versione 15.1, che introduce diverse novità. La maggior parte di esse interessano solo gli addetti ai lavori, ma per gli utenti comuni c’è un aggiornamento importante che salta subito all’occhio: una valanga di nuove emoji!
Forse non tutti sanno che anche le emoji sono codificate tramite Unicode, il che ne consente la replicabilità su pressoché tutti i sistemi informatici, o comunque tutti quelli che adottano lo standard promosso dal consorzio.
Creato nel 1997 dalla compagnia di telecomunicazioni giapponese J-Phone, il primo set di emoji della storia ha rivoluzionato, nel lungo periodo, il nostro modo di comunicare online, consentendo di esprimere concetti, stati d’animo e reazioni emotive in modo sintetico e divertente all’interno di programmi di videoscrittura, applicazioni di messagistica istantanea, applicazioni di e-mail e così via.Da sempre l’essere umano conosce la potenza espressiva della comunicazione tramite icone (basti pensare ai sistemi di scrittura per ideogrammi o geroglifici), e le emoji non sono altro che l’applicazione di questo concetto in ambito informatico, fungendo in questo caso da evoluzione delle primitive emoticon, ovvero set di caratteri tradizionali combinati insieme a formare dei simulacri di espressioni facciali, come le celebri faccine 🙂 e 🙁 per capirci.
La versione 15.1 di Unicode introduce 627 caratteri, portando ad un totale di 149,813 caratteri universalmente codificati, come specificato nel blog ufficiale del consorzio. La maggior parte di queste aggiunte sono costituite da caratteri cinesi, identificati dal nuovo blocco denominato CJK Unified Ideographs Extension I, scaturiti dalla necessità del governo di Pechino di aggiornare i propri database di pubblico servizio. Oltre a ciò, l’aggiornamento ha introdotto una marea di nuove emoji, scopriamo in dettaglio di cosa si tratta.
Sono state codificate 6 emoji completamente nuove, e 108 variazioni di emoji già esistenti. Per quanto riguarda le 6 novità, sono le seguenti, così come riportate da emojipedia:
Le due faccine che oscillano sull’asse orizzontale o verticale rappresentano efficacemente le mimiche umane del dubitare e dell’annuire; la fenice è un’importante icona culturale di molti paesi asiatici, simbolo di rinnovamento e di nuova vita; il lime e il fungo si aggiungono ai set di emoji rappresentanti il cibo; e la catena spezzata si associa a concetti universali quali il riscatto, il rilascio di energia, lo “scatenarsi” appunto.
Oltre a ciò, le 108 variazioni introdotte riguardano emoji inerenti gli esseri umani, in particolare variazioni circa le composizioni di nuclei familiari, che riflettono l’evoluzione dell’istituzione familiare in modo più universale:
E le emoji di persone in movimento, il cui senso di marcia ora copre tutte le direzioni:
Ovviamente per ogni emoji umana vi sono tutte le varianti etniche e di genere, andando così a raggiungere il numero di 108 declinazioni diverse. In totale quindi da ora in poi disporremo di 114 nuove emoji che amplieranno notevolmente le nostre possibilità espressive di videoscrittura! Ovviamente, prima di poterle vedere comparire nelle applicazioni che utilizziamo tutti i giorni bisognerà attendere i tempi tecnici di implementazione da parte di Apple, Microsoft e Google. Possiamo dunque aspettarci qualche settimana di attesa prima di vederle proliferare sui nostri dispositivi, siano essi PC, tablet o smartphone. Inoltre dovremo aggiornare tutte le nostre app di scrittura e messaggistica alle ultime versioni, altrimenti queste ultime non saranno in grado di visualizzare correttamente le nuove emoji, che saranno sostituite dal ben noto simbolo di punto interrogativo �.
This post was published on 17 Settembre 2023 20:30
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