L’ammasso stellare protagonista dei nuovi scatti si trova a circa 15.000 anni luce dalla Terra, precisamente nella costellazione del Sagittario.
Le nuove spettacolari immagini, che arrivano direttamente dallo spazio, sono state catturate dal telescopio spaziale Hubble durante una missione nata dalla collaborazione tra la NASA e l’Agenzia Spaziale Europea.
L’ammasso stellare che è stato catturato dalle lenti di Hubble è conosciuto come Terzan 12 ed è situato a 15.000 anni luce di distanza dalla Terra, precisamente tra le profondità della nostra Via Lattea. Gli ammassi stellari come Terzan 12 popolano le aree ai lati dei dischi galattici e contengono centinaia di migliaia (o milioni) di stelle, strettamente legate tra loro dalla gravità.
Le immagini scattate dall’Hubble mostrano l’ammasso Terzan 12 avvolto da nubi di gas e polvere, che assorbono e alterano la luce emanata dall’ammasso stellare. Durante le osservazioni del telescopio spaziale è stata registrata una maggiore concentrazione di stelle, particolarmente brillanti, proprio al centro di Terzan 12.
Prima di passare alle informazioni più succose, una piccola curiosità su Terzan 12: nonostante la numerazione, si tratta in realtà dell’undicesimo ammasso stellare scoperto dall’astronomo turco-armeno Agop Terzan. Questo perché Terzan 5 è stato contato due volte e, di conseguenza, per evitare inutili confusioni, Terzan 12 è stato chiamato semplicemente così, nonostante la mancanza di Terzan 11.
Lo scatto spettacolare che vedete qui sotto è un’immagine composita, creata dall’unione di diverse esposizioni scattate da Hubble l’8 agosto 2016 e il 13 agosto 2016. Le immagini sono state scattate allo scopo di comprendere meglio la struttura e l’età degli ammassi stellari che si trovano nel rigonfiamento centrale della Via Lattea: zona in cui, secondo quanto rivelato dalla NASA, gli ammassi stellari presenti sono relativamente pochi.
In un comunicato i funzionari della NASA hanno dichiarato che “La Via Lattea ha circa 150 antichi ammassi stellari alla sua periferia. Questi ammassi orbitano intorno al centro galattico, ma molto al di sopra e al di sotto del piano piatto della nostra galassia, come api che ronzano intorno a un alveare“.
Nell’immagine catturata da Hubble, le particelle di polvere interstellare hanno disperso la luce blu, e infatti solamente le lunghezze d’onda più rosse dell’ammasso possono essere ammirate dai nostri occhi. Le stelle rosse più luminose nella foto sono piuttosto antiche, ovvero delle giganti massicce diverse volte più grandi del Sole. Invece, per quanto riguardo le stelle blu che possiamo veder brillare nella foto, non vanno considerate come parte dell’ammasso: queste stelle si trovano in primo piano e, a differenza delle altre, non sono state oscurate dalle polveri interstellari.
Se vi state chiedendo come mai questi ammassi vengono studiati da Hubble, sappiate che, oltre ad essere soggetti spettacolari, gli ammassi stellari possono nascondere diversi assi nella manica: due anni fa, un gruppo di ricercatori che ha analizzato l’ammasso NGC 6397 ha scoperto che all’interno del gruppo stellare si annidava un gruppo di piccoli buchi neri che, grazie alla loro forza di gravità, tengono insieme le stelle che compongono l’ammasso di stelle.
Che i buchi neri di massa stellare si formano quando un’antica stella collassa su se stessa non è una sorpresa, ed è per questo motivo che ammassi stellari come Palomar 5, ovvero un gruppo di stelle che risale a 10 miliardi di anni fa, presenta un numero di buchi neri circa tre volte superiore a quello previsto dagli astronomi. Il team dietro la scoperta ha ipotizzato che, tra circa un miliardo di anni, Palomar 5 sarà completamente dominato dai buchi neri.
This post was published on 12 Settembre 2023 9:30
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