L’ecosistema dei browser internet dalla loro nascita negli anni Novanta fino ai tempi più recenti si è pesantemente diversificato. Anche se tutt’oggi per poter navigare nella rete ne vengono utilizzati pochi, in quanto a dominare è in tutto e per tutto Google Chrome: browser annunciato nel settembre del 2008 e di lì a poco diffusosi lentamente a macchia d’olio in tutto il mondo, sia su PC, sia su dispositivi mobile quali smart-phone e tablet. A fare concorrenza a esso attualmente vi sono Safari di Apple e soprattutto Microsoft Edge e Bing che sono andati a sostituire l’antiquato e lento Internet Explorer. Proprio il nuovo browser della grande M è al centro di una controversia abbastanza grave, riguardante dei pop-up invasivi su Windows 11.
Microsoft è senza ombra di dubbio uno dei colossi più poliedrici del XXI secolo per quanto riguarda i settori in cui essa è attiva. Innanzitutto possiede uno dei sistemi operativi più utilizzati al mondo: Windows presente grossomodo in ogni tipologia di PC fisso o portatile. Questo può essere usato per videogiocare, lavorarci sopra e anche navigare in internet ovviamente. Inizialmente la casa di Redmond aveva reso disponibile come primo browser Internet Explorer: lanciato nel 1995 e progressivamente dismesso tra il 2022 e il 2023; nel corso del tempo è diventato particolarmente famoso per alcune sue caratteristiche bizzarre in particolare la sua lentezza che è diventata un vero e proprio meme.
A questo è succeduto negli ultimi anni una versione migliore e più performante chiamata Microsoft Edge: lanciato nel 2015, è diventato il portale di punta dell’azienda per accedere a internet ed è stato persino reso disponibile anche sulle console Xbox. Esso si va a unire al già famoso sistema di ricerca chiamato Bing (sempre di proprietà dell’omonima azienda). Questo cambio drastico è da attribuire alla volontà della compagnia americana di competere maggiormente con Chrome, ma anche con Firefox e Opera. Tuttavia pare che Microsoft abbia adottato delle strategie su Windows 11 abbastanza poco ortodosse per promuovere Bing.
Stando a quanto riportato da alcuni utenti e figure attive nel settore dell’informatica, nel momento in cui si usava soprattutto Google Chrome comparivano dei pop-up nello schermo dove veniva chiesto all’utente di attivare Bing come sistema di ricerca principale in Chrome. Questa cosa avveniva anche facendo altro su Windows, come per esempio giocando a dei videogiochi. Addirittura nel caso in cui si tentasse di cercare il nome di un browser – come per esempio Chrome – su Bing il primo risultato reindirizzava a questo ultimo e non alla ricerca fatta dall’utente. Insomma, abbastanza strano indubbiamente.
La cosa ancora più bizzarra di questa notifica è che non appariva nemmeno all’interno del centro notifiche di Windows. Anzi, per poter trovare qualche traccia della sua esistenza bisogna andare spulciare diversi file e percorsi, finché non si raggiungeva la seguente voce: “c:\windows\temp\mubstemp”. Sull’argomento si è espressa anche la stessa Microsoft, con la pubblicazione di una dichiarazione da parte di Caitlin Roulston (direttrice del settore comunicazioni dell’azienda) che ha detto quanto segue: “Siamo a conoscenza di queste segnalazioni e abbiamo messo in pausa queste notifiche mentre stiamo investigano e prenderemo tutte le azioni appropriate per gestire questo comportamento non voluto”. Appunto per questo visto che la stessa azienda si è espressa sull’argomento, si spera che nel prossimo futuro questa problematica parecchio fastidiosa venga risolta in maniera definitiva, considerando che tale tipologia di atteggiamento non è poi così tanto corretto nei confronti degli utenti oltre a essere molto, molto sospetto.
This post was published on 1 Settembre 2023 9:30
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