La soglia di attenzione dei fruitori di Internet si è abbassata. Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, non tutti vogliono avere la pappa pronta, tutto dipende da vari fattori, ma in linea di massima si sta verificando un fenomeno in costante crescita negli anni. Chi legge le news sul web non riesce a concentrarsi abbastanza a lungo, e così lascia perdere gli articoli troppo lunghi. Google ha pensato a questa eventualità creando una nuova funzione per la sua IA.
Google sta utilizzando l’intelligenza artificiale per creare un approccio piuttosto unico alla lettura degli articoli online. Come illustrato in un post sul suo blog ufficiale, Google sta implementando una nuova funzione alla sua IA generativa che si chiama “SGE while browsing”, che fa parte della sua più ampia iniziativa Search Labs, ovvero un insieme di funzioni basate sull’IA.
L’idea è che aprendo un articolo lungo l’intelligenza artificiale di Google metta insieme un elenco di punti salienti all’interno dell’articolo. Facendo clic su uno di essi, l’utente viene indirizzato alla parte dell’articolo che affronta tale punto chiave.
Leggere un articolo lungo e dettagliato può risultare una scocciatura, anche se chi l’ha scritto vorrebbe che tutti lo facessero per avere chiaro l’argomento e per rispetto del suo lavoro. Può però capitare di andare di fretta e di aver bisogno di una comprensione istantanea dell’articolo che si sta leggendo, ed è qui che interverrà SGE while browsing, una funzione dell’IA di Google che riassumerà il contenuto con elenchi puntati.
Quando si cerca di capire i dettagli di un nuovo argomento, spesso è necessario passare per pagine web lunghe o complesse e non è sempre facile concentrarsi su dettagli specifici. Per questo motivo, Google sta lanciando un primo esperimento nei Search Labs chiamato ” SGE while browsing”, disponibile nell’app Google su Android e iOS e in arrivo su Chrome per desktop nei prossimi giorni. L’obiettivo è testare come l’intelligenza artificiale generativa possa aiutare l’utente a navigare tra le informazioni online e ad arrivare più velocemente al nocciolo di ciò che state cercando.
Se il lettore vuole approfondire un punto specifico, gli basterà cliccarlo per essere reindirizzato alla parte “incriminata”. Nel post, Google ha fornito un esempio che riguarda un articolo sulla Route 66. Alcuni dei punti dell’elenco includono “In che anno è iniziata la Route 66?” e “Quanto si estende la Route 66?“, giusto per dare un’idea del tipo di punti chiave che l’intelligenza artificiale pensa si vogliano conoscere. Naturalmente c’è un’avvertenza importante: Funziona solo su articoli gratuiti. Tutto ciò che è dietro un paywall non è abilitato.
Una funzionalità del genere porta con sé anche un acceso dibattito sul suo impatto sul lavoro giornalistico e sulla lettura completa degli articoli e, soprattutto, sulla loro comprensione.
L’accesso rapido alle informazioni, senza dubbio, in un’epoca in cui molte persone cercano informazioni in modo mirato, gli strumenti di riassunto automatico possono aiutare gli utenti a ottenere velocemente le informazioni chiave senza dover leggere l’intero articolo. Ciò porta a un notevole risparmio di tempo che gli utenti più impegnati potrebbero davvero apprezzare se non addirittura benedire.
Inoltre, funzioni simili possono aiutare i giornalisti a comunicare le informazioni più importanti in modo più conciso, rendendo l’articolo accessibile a una gamma più ampia di lettori. Pertanto, il giornalista stesso potrebbe imparare a diventare più essenziale.
D’altro canto, un rischio grosso c’è e non è campato in aria visto che tuttora è presente: ovvero quello di rendere i lettori troppo superficiali: Un riassunto automatico potrebbe non catturare tutta la complessità e le sfumature di un articolo lungo e dettagliato. Ciò potrebbe portare a una comprensione superficiale dell’argomento e alla perdita di pensiero critico, fenomeno pericolosamente già in atto.
Non sempre per un giornalista è possibile essere sbrigativo, gli articoli di approfondimento, ad esempio di carattere economico, politico e scientifico, richiedono spesso un lavoro giornalistico più minuzioso. L’uso eccessivo di riassunti potrebbe disincentivare gli sforzi dei giornalisti nel produrre contenuti di alta qualità.
This post was published on 19 Agosto 2023 6:30
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