Recentemente la sonda Juno della NASA ha fotografato una particolarissima luna vulcanica brulicante di lava: stiamo parlando di Io, uno dei satelliti più spettacolari di Giove.
Le riprese di JunoCam, avvenute il 30 luglio, sono state perfezionate e rielaborate sia da esperti del settore che da dilettanti, dando vita ad alcune delle immagini più dettagliate di Io mai catturate.
Durante gli ultimi giorni di luglio, la sonda Juno della NASA è passata a 13.700 miglia dalla luna vulcanica di Giove, Io, catturando delle immagini spettacolari che ritraggono le assurde caratteristiche dell’affascinante satellite vulcanico. Per comprendere al meglio la distanza, vi basti sapere che la nostra luna si trova a circa 239.000 miglia di distanza dalla Terra.
Io è il luogo più vulcanico del nostro sistema solare, ed è infatti ricoperto da oltre 300 vulcani in costante eruzione, un elemento che sicuramente riporterà i fan di Star Wars a Mustafar: il pianeta vulcanico della galassia lontana lontana che ospita l’iconico scontro finale tra Obi-Wan Kenobi e Anakin Skywalker.
Tornando al satellite, che è stato osservato dalla NASA sin dal 2007, è stato scoperto che questa sua particolare caratteristica vulcanica è causata dalla vicinanza a Giove e alle sue lune, che stirano e comprimono continuamente Io, dando così origine alla lava che erutta dai suoi numerosissimi vulcani.
“Non solo il pianeta più grande del sistema solare lo attrae continuamente dal punto di vista gravitazionale, ma anche i fratelli galileiani di Io – Europa e la luna più grande del sistema solare, Ganimede”, ha spiegato la NASA in un comunicato. “Il risultato è che Io viene continuamente stirato e compresso, azioni legate alla creazione della lava che si vede eruttare dai suoi numerosi vulcani”.
Il vulcanismo su Io è responsabile di molte delle sue particolari caratteristiche: le costanti colate laviche hanno generato decisivi cambiamenti superficiali che, nel corso del tempo, hanno colorato la superficie con varie tonalità di colore giallo, rosso, bianco, nero e verde.
Le numerose colate laviche, che possono superate persino i 500 km, hanno prodotto dei materiali che hanno formato una sottile atmosfera a chiazze, segnando la superficie di Io: molte delle macchie scure che si vedono nelle immagini che ritraggono il satellite vulcanico sono, infatti, dei campi di lava.
Erano i primi mesi del 2023 quando i ricercatori della NASA hanno scoperto nuove colate di lava su Io, tra cui quelle intorno all’elemento vulcanico chiamato “Volund”. Juno, ora al suo 53° volo intorno a Giove, è in grado di catturare immagine ancora più dettagliate rispetto al 2007: ai tempi un’altra sonda – la New Horizons – aveva puntato i suoi “occhi artificiali” verso lo spazio più profondo, ma mai come oggi possiamo vedere Io in tutta la sua assurda bellezza.
“Io è noto per la sua estrema attività vulcanica, ma dopo 16 anni è così bello vedere di nuovo questi cambiamenti da vicino“, ha dichiarato in un comunicato Jason Perry, tecnico del Lunar and Planetary Laboratory dell’Università dell’Arizona che ha lavorato in diversi team di “imaging” per numerose missioni della NASA.
Nei prossimi mesi, l’orbita di Juno attorno a Giove porterà l’apparecchiatura della NASA ancora più vicina al satellite vulcanico, ed entro la fine di dicembre la sonda effettuerà il passaggio più vicino a Io mai registrato fin ad oggi, per poi eseguire un altro attraversamento all’inizio del 2024 . Scott Bolton, ricercatore principale della missione Juno, ha dichiarato che ad ogni orbita effettuate, la sonda si avvicina sempre di più al lavico Io.
Le ultime immagini, che vi ricordiamo provengono dal 53° volo di Juno intorno a Giove , forniscono preziose informazioni sull’estrema attività vulcanica del satellite Io, offrendo ai ricercatori l’opportunità di studiare e comprendere meglio la natura dinamica della luna lavica, ma non è ancora finita qui! Presto ci saranno sicuramente altre avventure vulcaniche in arrivo.
This post was published on 8 Agosto 2023 18:30
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