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Ricordate questi vecchi Nokia? Tornano sul mercato rivisti ma e con una marcia in meno

Nokia ha presentato due cellulari che sembrano usciti dagli anni ‘90: i modelli 130 e 150 permettono esclusivamente di telefonare e inviare messaggi, non hanno lato “smart” e sono perfetti per chi è in cerca di un caro e vecchio “cellulare” (magari per lavoro).

Si sa, tanti vedono i cari e vecchi Nokia come monumenti alla loro infanzia e adolescenza, e non sono pochi coloro che finiscono per rimpiangere l’essenzialità e la facilità d’uso di modelli come il 3310. Quasi pensando a loro, Nokia ha pensato di realizzare una nuova versione di due modelli che sono praticamente l’aggiornamento al 2023 dei loro “nonni”: parliamo del Nokia 130 e 150, due telefoni assolutamente “non smart” che permettono soltanto di inviare SMS (sì, niente WhatsApp e Telegram, ragazzi) e telefonare.

Si tratta, come già accennato, delle versioni rinnovate di due modelli già usciti da pochi anni (per esempio versioni del 150 sono uscite nel 2017 e nel 2020), ma ora aggiornate ulteriormente.

Il Nokia 150 è disponibile in tre colori, ha un display QVGA da 2,4 pollici, batteria rimovibile che permette una larga autonomia in standby (fino a un mese, pare!) e un jack per le care e vecchie cuffie. Persino la fotocamera integrata sembra fatta di proposito per darci in mano un cellulare di quindici anni fa, dato che dispone di un’ottica da 0,3 MP: insomma, ottima per prendere un “appunto fotografico” (se vi accontentate della risoluzione davvero bassa), ma scordatevi le foto artistiche per Instagram.

Come dite?

A una fotocamera in queste condizioni preferite non avere proprio una fotocamera? Eccovi serviti: il modello Nokia 130 è praticamente identico al 150, ma non dispone neppure di una camera integrata, vi permette semplicemente di telefonare e mandare messaggi.

Tuttavia, non pensiate che 130 e 150 siano delle giacenze tenute in magazzino per vent’anni e tirate fuori in un periodo di stanca: essi montano un sistema operativo tutto nuovo, chiamato Series 30+ (o solo S30+) che permette senza dubbio una velocità e una facilità d’uso adeguata del 2023, e soprattutto di far girare una versione di Snake completamente rinnovata e adatta al gusto attuale (ecco, lo sappiamo: avete già messo mano al portafogli!).

Una serie di features che manderebbe in manicomio qualsiasi fanatico dell’high-tech, ma che siamo sicuri potrebbero fare la felicità di appassionati di vintage, ma non solo.

Cellulari vintage: vantaggio per i lavoratori?

È chiaro che i fanatici della tecnologia d’epoca saranno estasiati dall’idea di poter mettere le mani su una chicca del genere, cellulari che permettono di vivere in un’epoca in cui non eravamo connessi h24 e Facebook e Instagram e in cui una telefonata o un messaggio avevano forse un altro significato e importanza comunicativa (anche sotto il profilo economico!).

E che dire degli appassionati dei giochi per mobile, che potrebbero trovare in questi modelli dei “dispositivi da gioco” perfetti per i loro piccoli guilty pleasures? Ci pensate a ritrovare il gusto di distruggere il tastierino su Snake? Addirittura, potremmo quasi pensare a un futuro in cui questi modelli rinascano e diventino l’accessorio perfetto per tutti coloro che preferiscono il gioco mobile a quello su console (e no, non credete che non esistano!)

Eppure al di là di queste note consumistiche e commerciali, vari esperti stanno anche plaudendo a Nokia 130 e Nokia 150 come perfetti cellulari secondari, magari da utilizzare sul lavoro: per quanto tutti sappiamo che disporre di uno smartphone sia oggi importante per tante professioni, coloro che possono farne a meno potrebbero optare per cellulari più essenziali, a un costo contenuto, ma soprattutto senza app che possono portarci a distrarci sul posto di lavoro. 

Nokia al momento non ha ancora diffuso i prezzi, però dovrebbero essere relativamente bassi. Perché non approfittarne per avere sempre in tasca un cellulare che faccia solo il cellulare, e magari non ci assorba completamente durante una pausa pranzo con i colleghi (un fenomeno sociale riconosciuto e denominato Phubbing), o non ci tempesti di notifiche mentre lavoriamo al PC?

Una “level-up” notevole, in potenza, ma avreste davvero la forza di volontà di rinunciare a uno scroll di Facebook durante il lavoro? Alle nostre coscienze l’ardua sentenza.

This post was published on 7 Agosto 2023 6:30

Fabio Antinucci

30 anni (anagraficamente, in realtà molti di più) ha alle spalle esperienze come copywriter, redattore multimediale e critico cinematografico, letterario e fumettistico, laureato con una tesi triennale su Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan e una magistrale su From Hell di Alan Moore. Appassionato di letteratura horror e fantastica, divoratore di film di genere di pessima lega (ma ha nel cuore pezzi da novanta come Kubrick, Mann e Kurosawa), passa le sue giornate fra romanzi di Stephen King, graphic novel d’autore e fascicoletti di Batman. Scrive (male) da una vita, e ha pubblicato un romanzo breve (Cacciatori di morte) e due librigame (quelli della saga di Child Wood). Crede che il gioco sia una forma di creazione e libertà, capace di farti staccare la spina e al contempo di far riflettere, ragionare, commuoverti e socializzare. Per questo gioca di ruolo da dieci anni (in particolare a Sine Requie, D&D, Vampiri la Masquerade e Brass Age) per questo adora perdersi di fronte alla sua Play. È innamorato del videogioco grazie a Hideo Kojima e al primo Metal Gear Solid, al quale ha giurato amore eterno, ma col tempo ha imparato ad amare gli open-world, gli action-adventure, gli rpg all’occidentale, i punta e clicca, a una condizione: che raccontino una bella storia.

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