Dopo Stati Uniti, Russia, Giappone e Cina, anche l’India si è unita alle nuove spedizioni spaziali verso la Luna.
Lo spazio ha affascinato l’uomo sin dall’antichità e non appena i mezzi e lo sviluppo tecnologico l’hanno permesso, le grandi potenze mondiali hanno finanziato i primi viaggi in orbita alla scoperta dell’Universo.
Il primo obiettivo, come sappiamo, è stata la Luna, il corpo celeste più vicino a noi e che negli ultimi anni sta “tornando di moda”.
Il satellite della Terra è stato raggiunto per la prima volta alla fine degli anni ’60 da due membri della NASA nel corso della famosa missione Apollo 11, avvenuta il 20 luglio 1969.
Dopo la celebre missione, altri paesi hanno provato ad approdare sul suolo lunare e tra questi anche l’India ha mostrato un certo interessamento verso la Luna.
Se da un lato la NASA e l’ESA si stanno concentrando su altri tipi di missioni, per esempio quelle verso Marte e Urano, i paesi asiatici hanno fatto tornare di moda l’interesse verso l’unico satellite della Terra.
Dopo Cina e Giappone, anche l’India si è unita alle missioni spaziali e tra non molto potrebbe portare a termine la sua missione più grande.
Dopo Stati Uniti e Unione Sovietica, le due grandi potenze della metà del ‘900 che si sono date battaglia per anni anche su questo argomento, altre potenze mondiali hanno deciso di svolgere il loro sguardo verso il cielo.
La prima è stata proprio il Giappone che ha lanciato la sonda Hiten-Hagoromo nel 1990, che però precipitò sul suolo lunare.
Nel 2003 è invece è stato il turno dell’ESA, ovvero l’Agenzia Spaziale Europea, che ha lanciato la sonda SMART-1 verso la Luna, ma anch’essa si schiantò sul suolo lunare nel 2006 dopo aver fatto una mappatura della superficie a raggi X.
È il 2008 quando scende in campo l’India che debutta nel mondo delle esplorazioni spaziali con la missione Chandrayaan-1.
Dopo un periodo di pausa dall’interesse verso la Luna, nell’ultimo periodo è ritornato l’interesse verso il nostro satellite dato che pare sia stato scoperto un nuovo lato che contiene acqua ghiacciata.
Cina e Stati Uniti hanno già previsto un nuovo approdo sulla Luna entro il 2030, ma l’India vuole fare sul serio e vuole anticipare tutti.
L’India sta facendo passi da gigante nel settore delle esplorazioni spaziali e dopo aver trovato un accordo con Stati Uniti e Giappone, il paese più popoloso al mondo vuole battere la concorrenza della Cina per arrivare prima di tutti a esplorare completamente il suolo lunare.
Sembra però una battaglia persa in partenza data l’enorme disponibilità di satelliti cinesi, che alla fine del 2022 erano ben 590.
Nonostante questo l’Organizzazione indiana per la ricerca spaziale (ISRO) non si dà per vinta e di recente ha lanciato una nuova sonda verso la Luna.
Si tratta del Chandrayaan-3 (tradotto letteralmente come “veicolo lunare” dal sanscrito) che dovrebbe approdare sul nostro satellite il 23 agosto se tutto andrà come previsto.
Per la buona riuscita della missione l’ISRO ha deciso di affidarsi alle divinità della religione induista, infatti a quanto pare hanno disposto alcuni modellini del razzo in un popolare tempio del sud del paese, un rito che ci fa capire quanto il paese sia fortemente influenzato dalla religione di Stato.
Il lancio è andato tutto come previsto, chissà se anche l’atterraggio avrà lo stesso esito.
This post was published on 19 Luglio 2023 8:30
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